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Introduzione all'opera «Appunti di informatica libera»

Il motivo per il quale ho iniziato a scrivere questi «appunti» è stato quello di migliorare la mia conoscenza del sistema GNU/Linux, approfondendone i concetti senza rischiare di dimenticare le esperienze fatte. In questo modo volevo anche avere sotto mano una guida a comandi e notizie del sistema GNU/Linux che riflettesse le mie esigenze personali. Da allora qualcosa è cambiato: il mio interesse non è più limitato all'ambito particolare di GNU/Linux e per questo dal 2000 cambia il titolo dell'opera che all'inizio era Appunti Linux. Gli aggiornamenti di questo lavoro sono meno frequenti rispetto al passato, ma il mio desiderio di continuare a migliorarlo e a estenderlo c'è ancora tutto.

Questa opera è ancora orientata fondamentalmente verso il sistema GNU/Linux e si deve tenere presente che la piattaforma hardware di riferimento è la i386 (Intel) non potendo avere accesso ad altri tipi di architettura.

Chi ancora non conosce le ragioni del software libero, ma forse sarebbe meglio parlare di «informatica libera» in generale, farebbe bene a leggere subito il Manifesto GNU (capitolo 270) e Il progetto GNU (capitolo 271), entrambi di Richard Stallman.

I diritti di Appunti Linux e di Appunti di informatica libera non sono in vendita; tuttavia, la licenza che protegge questa opera non impedisce la pubblicazione commerciale. Chi fosse interessato a questo, deve leggere il testo della licenza, che appare integralmente nell'appendice F, tenendo in considerazione il fatto che dall'autore non riceverà l'autorizzazione a cambiare le condizioni, che già appaiono nell'edizione pubblicata su Internet.

Nomi

Con il termine «Unix», scritto in questo modo, si intende identificare il complesso di tutti i sistemi operativi che si rifanno al sistema operativo UNIX originale, anche se non sono stati costruiti a partire dagli stessi sorgenti. GNU/Linux, GNU/Hurd e i sistemi *BSD sono intesi come appartenenti a questa famiglia di sistemi operativi.

Con il termine «X» si intende indicare il sistema grafico X in modo imprecisato, con l'intenzione di non fare riferimento a un marchio particolare.

Con il termine «Dos» si fa riferimento a tutti i sistemi operativi cloni di MS-Dos, compreso l'originale.

Prefissi binari e altre convenzioni

È in corso l'adattamento dell'opera verso un uso più preciso dei prefissi che rappresentano moltiplicatori di quantità relative alla misurazione dei dati. Per la precisione, si utilizza lo standard IEC 60027-2, come annotato in particolare nella sezione 123.4.4.

I numeri con base di numerazione diversa da quella comune, vengono rappresentati in modo uniforme, attraverso l'indicazione della base stessa, senza usare le notazioni tipiche dell'ambito informatico. Per esempio: 0A16 = 1010 = 128 = 10102.

Ringraziamenti

Ringrazio le persone che con il loro lavoro mi aiutano a diffondere questo documento, sia attraverso Internet che per mezzo di pubblicazioni su CD-ROM. Il nome degli amministratori dei punti principali di diffusione di Appunti di informatica libera appare nell'elenco dei siti speculari che si trova all'inizio del documento.

Desidero ricordare il contributo dei lettori che gentilmente mi hanno segnalato errori di grammatica o di contenuto; tra questi, in particolare Ottavio G. Rizzo, data la mole e la precisione del suo contributo.

Infine, voglio citare Antonio Bernardi, che mi ha sempre sostenuto, da quando ho cominciato a interessarmi di informatica.

Essere se stessi, senza condizionamenti: consapevolezza e responsabilità

Spesso, si agisce in funzione dell'appartenenza a un gruppo, dimenticando di pensare, decidere e agire autonomamente e consapevolmente. Spesso le scelte sono dettate dalle mode, cioè dal comportamento del gruppo dominante rispetto a quell'ambito particolare, senza pensare e senza sapere il perché. Su questa base, si cerca costantemente di convincere gli altri di entrare a far parte del «gruppo» a cui si appartiene, quasi per confortare se stessi che la scelta fatta è stata quella giusta.

Una scelta non può essere giustificata semplicemente in base all'opera di convincimento di qualcuno, o in seguito alla moda. Deve essere ponderata in funzione della propria filosofia e delle proprie esigenze.

È assolutamente sbagliato tentare di spingere qualcuno a fare qualcosa per cui non abbia già sviluppato una propria volontà in tal senso. In altri termini, è sbagliato l'operato di chi vuole fare il «missionario» di questo o quel sistema operativo. Si può essere divulgatori di un'idea, ma ciò non deve diventare una guerra di religione, attraverso cui imporla agli altri. Chi è pronto per quell'idea, ne seguirà i principi, senza bisogno di «spinte».

Nell'ambito del software libero, sono disponibili diversi sistemi operativi e diverse varianti di questi. Libertà vuol dire poter scegliere consapevolmente, ma anche assumersi la responsabilità delle scelte fatte. Le discussioni che si fanno su quale sia il sistema operativo migliore, o quale sia la distribuzione da preferire, sono perfettamente inutili; nella maggior parte dei casi rappresentano quell'atteggiamento già descritto per cui si cerca sempre di «convertire» gli altri alla propria scelta.

Per poter fare il proprio bene, ci si riduce spesso a pensare e ad agire in funzione del male per gli altri, come se si trattasse sempre di una partita in cui per vincere occorre fare perdere l'avversario, esattamente come avviene oggi nell'informatica proprietaria. Seguendo questa logica, molti prendono il software libero come una battaglia contro il software commerciale, o contro un'azienda particolare. In generale questo è sbagliato, perché il software libero deve essere lo strumento di difesa della propria libertà informatica.

Come sempre nell'esistenza umana, è difficile lasciare da parte i sentimenti negativi (odio, rivalsa, ecc.) per dare spazio esclusivamente all'idea del proprio bene, ma questo è l'unico modo per costruire e agire in senso positivo. Non serve a niente augurarsi la fine della fortuna di qualcuno. Non si costruisce distruggendo e non si evolve con le rivoluzioni.

Se è vera la tesi secondo cui il software libero costituisce il futuro migliore nell'ambito dell'informatica, ciò potrà succedere solo attraverso la diffusione di tale consapevolezza. Non è possibile forzare una convinzione: quando un'idea è buona, la cosa peggiore che si può fare è imporla agli altri, come avviene quando si fanno le rivoluzioni.

L'evoluzione umana del nuovo secolo dipenderà dall'informatica. Solo se gli strumenti informatici saranno usati e gestiti consapevolmente, si potrà parlare di «evoluzione»; diversamente si creerà una dipendenza da ciò che non si conosce e da cui, di conseguenza, non ci si può difendere.

Il software libero, è tale perché può essere usato, studiato, modificato e gestito come si vuole, senza doversi fidare, senza dover dipendere da qualcun altro per la sua messa a punto. La sfida del software libero, non è semplicemente la realizzazione di uno slogan del tipo: «software libero, libera copia». È molto, molto di più.

Un'ipotesi di ciò che ci aspetta nel prossimo futuro è descritta nel capitolo 274; inoltre, chi desidera approfondire il problema del condizionamento umano, può trovare altri spunti nel libretto di Anna Rambelli, Abbi cura di te, <http://members.tripod.com/~giacominid/>.

Linguaggio e uniformità stilistica

Quando si scrive un documento a carattere tecnico, come questo, il problema più importante è riuscire a definire uno standard espressivo coerente con il linguaggio usato effettivamente in quel settore. L'informatica, in Italia, è il classico esempio di conoscenza in cui il linguaggio è disperso in una babele di dialetti derivati dalla lingua inglese.

Molte volte si sentono usare e si leggono termini che potrebbero essere espressi tranquillamente in italiano, magari con un po' di coraggio, ma quando qualcuno ha quel coraggio, rischia di trovarsi solo, o di essere deriso per il termine che usa.

In questa situazione, per quanto buone siano le intenzioni di un autore, di essere preciso e coerente nel modo in cui si esprime, non si può garantire che quello scelto sia il modo «giusto» di scrivere. Domani potrebbe consolidarsi un modo diverso. Le lingue sono dinamiche e questo vale tanto più per quella italiana.

In questo documento utilizzo delle convenzioni espressive che per molti sono azzardate o inopportune, anche se io sento che sono quelle «giuste». Il lettore inesperto deve sapere che il modo di scrivere usato qui è diverso da quello di altri libri: solo il tempo definirà il modo corretto di esprimersi su questi argomenti.

Di fronte a problemi di linguaggio ci si rivolge al parere di persone autorevoli. Io non mi considero tale. Credo che il valore delle mie scelte espressive sia determinabile solo dalla comprensibilità di ciò che scrivo.

Informazioni sulle licenze

All'interno dell'opera iniziano ad apparire delle informazioni sulle licenze del software che viene presentato. Ciò ha lo scopo di dare una visione un po' più completa, per consentire una valutazione migliore sull'opportunità o meno di utilizzare quel software per i propri fini. Infatti, negli ultimi tempi, a seguito della fortuna di GNU/Linux e del software che con questo sistema operativo può essere utilizzato, si è creata una confusione eccessiva su cosa sia «libero» e cosa non può essere considerato tale.

L'attenzione alle licenze non serve solo per sapere se ciò che si vuole fare è concesso o meno. Soprattutto quando si vuole contribuire alla produzione di software libero, se ciò che si vuole realizzare dipende da qualcosa che esiste già, è necessario che la sua licenza sia compatibile con quella che si intende usare per il proprio lavoro, oltre che con i fini che si intendono raggiungere.

Le difficoltà maggiori si incontrano di fronte a licenze specifiche non standard, peggio ancora se queste sono formulate in modo ambiguo o contraddittorio.

Le informazioni che appaiono a questo proposito all'interno dell'opera potrebbero risultare imprecise, soprattutto a seguito delle novità che possono sopraggiungere (non è raro che un autore decida di modificare la propria licenza). Chi dovesse accorgersi di problemi di questo genere farà cosa gradita avvisandomi.

Contributi

In generale non escludo la presenza di contributi all'opera; tuttavia, se si vuole realizzare un documento coerente, non è facile gestire l'organizzazione che sarebbe necessaria in presenza di molti autori.

Se qualche autore desidera collaborare con me, chiedo a lui, o a lei, di non pormi limiti all'utilizzo e alla modifica di quanto scritto, in modo che io possa gestirlo con la massima libertà. Per questa ragione: è necessario che si tratti di documenti originali; inoltre ho bisogno di una dichiarazione esplicita che mi autorizzi a utilizzare con la massima libertà lo scritto, anche con tutte le modifiche e gli smembramenti che io possa ritenere necessari o utili.

Non è mio interesse appropriarmi del lavoro di altri e mi rendo conto che una richiesta del genere possa sembrare eccessiva. Tuttavia, vorrei fosse chiaro che non sto chiedendo alcuna collaborazione; se però mi viene offerta, desidero che questa non crei delle complicazioni al mio lavoro. In tal senso, chi vuole mandarmi il proprio contributo, avrà la cortesia di scrivere il testo seguente, possibilmente senza altre aggiunte:

    Senza alcuna riserva, autorizzo Daniele Giacomini, a utilizzare e a
    modificare il mio documento, dal titolo originario «titolo»
    come meglio riterrà opportuno, nell'ambito dei suoi progetti di
    documentazione.

Chi dovesse desiderare di collaborare con me in maniera più consistente, curando la trattazione di argomenti di una certa importanza che non sono in grado di gestire personalmente, deve tenere in considerazione lo stile generale dell'opera. Per questo c'è il capitolo 123 e ci sono le note particolari che appaiono nell'appendice E.

Questa edizione di Appunti di informatica libera incorpora due tomi speciali che in pratica contengono l'opera di Gaetano Paolone, LDR: Linux domande e risposte. Si tratta di un contributo consistente, che ha una vita propria e non segue lo stile di Appunti di informatica libera. L'opera di Gaetano Paolone va a colmare una lacuna importante di Appunti di informatica libera, perché il mio interesse è rivolto sempre di più verso problemi generali, anche oltre il caso particolare di GNU/Linux, trascurando il dettaglio delle noie che si incontrano tutti i giorni. Il punto di origine della distribuzione dell'opera di Gaetano Paolone è <http://web.tiscalinet.it/linuxfaq/>.

Copie stampate di «Appunti di informatica libera»

Di seguito sono elencati alcuni riferimenti a ditte che sono in grado di riprodurre e fornire a pagamento delle copie stampate di Appunti di informatica libera. L'autore di questa opera e le persone che collaborano con lui, non ricevono alcun vantaggio economico da queste iniziative e non hanno alcun rapporto con loro; tuttavia, alcuni lettori potrebbero trovare più conveniente l'acquisto di una copia stampata, piuttosto di stampare per conto proprio, o di doverla consultare in forma elettronica.

Onde evitare malintesi, prima di ordinare la stampa, è bene chiarire quale sarà il formato, la rilegatura e quale edizione verrà riprodotta.

L'autore di questa opera e le persone che collaborano con lui non sono nella condizione di poter dare alcuna garanzia per queste ditte, non avendo alcun rapporto con loro.

Le ditte che desiderano essere aggiunte a questo elenco, possono contattarmi.

Come contattare l'autore

Sono molto gradite le segnalazioni su errori, inesattezze e imprecisioni di ogni tipo, contenuti all'interno di questa opera.

Per quanto riguarda le richieste di spiegazioni specifiche, prego di tenere presente che se l'informazione cercata non si trova già all'interno di Appunti di informatica libera, è poco probabile che io sappia rispondere alle domande che mi vengono poste. In ogni caso, se avete un problema, per favore, prima di scrivermi guardate bene l'indice, le FAQ, leggete i capitoli 19 e 20.

Non sono in grado di rispondere a tutte le persone che mi scrivono, pertanto vi prego di essere comprensivi se non riceverete risposta.

Daniele Giacomini
Via Turati, 15
I-31100 Treviso
 daniele @ swlibero.org

figure/daniele

Altra documentazione originale in italiano

L'elenco seguente si riferisce ad altra documentazione originale in italiano sul software libero, di una certa consistenza, pubblicata secondo la filosofia del software libero.


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