Il rock ribelle e i giovani
L'avvento di Presley fece del rock & roll una musica a due facce: da una parte il perbenismo del primo Presley che canta le canzoni alla mamma, dall'altra il secondo Presley e gli altri ribelli come Jerry Lee Lewis , Little Richard e altri che si muovono e si spogliano sul palcoscenico cantando cose che non potevano certo far molto piacere al religiosi contadini del sud o al comune e benpensante uomo della strada preoccupato per l'avvenire del propri figli.
Fra questi ribelli un piccolo riquadro merita Bill Hailey che con il suo gruppo "The Comets", registrò la colonna sonora del film "il seme della violenza" (1955), la canzone "Rock around the clock" in particolare costituì un vero e proprio manifesto di apertura internazionale del rock & roll.
Altri ribelli sono Gene Vincent e Eddie Cochran che con i loro
atteggiamenti "selvaggi" alla Marlon Brando, ora violenti ora provocatori,
inducono i genitori benpensanti a preferire la più rassicurante immagine di Elvis.
L'avvento di una vera e propria contro cultura giovanile, con i giovani a cercare di
godersi in pieno la vita colse impreparato la maggior parte della collettività verso la
metà' dei '50.
Nacque allora il termine "teenager", per definire tutti quei giovani impegnati a imitare il più possibile i loro idoli, attori e cantanti, nel modo di vestirsi, nel taglio dei capelli, nel linguaggio e nel modo "alternativo" di comportarsi (fumo, alcool, auto decapottabili, velocità ecc).
I primi disk jokey trasmettevano incessantemente alle radio
locali e nazionali i brani che divenivano, grazie al martellamento continuo, dai grandi
successi di vendita. I temi di queste canzoni andavano come sempre dai problemi
adolescenziali, all'automobile, alla scuola al sabato sera.
Il chitarrista e cantante Chuck Berry fu colui che modifico' il linguaggio blues di Muddy
Waters e altri forgiando così un primo stile definitivo della struttura del rock &
roll.
Intanto, in Inghilterra nacque la figura dei "rocker". I primi cantanti e gruppi inglesi sono pertanto delle vere e proprie imitazioni dei modelli americani: abbiamo così Billy Fury, Marty Wilde e Wee Willie Harris che si esibivano, alla maniera di Little Richard, inalberando una bella capigliatura torreggiante: ma a differenza di Richard quella di Harris era di colore rosa!!!
Con l'avvento dei Beatles tutti i teenager, portavano i capelli
a caschetto o successivamente lunghi e si vestivano come loro. Dappertutto aleggiava
lo spirito di fresca e ingenua ribellione derivata dal testi delle canzoni dei Fab Four.
Nel '66 anche l'America trova i suoi campioni da opporre ai mitici Beatles i Beach Boys. C'è da dire che da quando il quartetto di Liverpool
si sciolse negli anni '70, vi era la speranza di un loro ritorno, per altro impossibile
dopo la morte di Lennon avvenuta per mano di uno squilibrato nel 1980.
Il mondo gridò allo scandalo e all'oltraggio di fronte ai
capelli lunghi e all'ironia
sferzante introdotta dagli Rolling Stones, ma più forte arrivava
l'eco delle proteste perbeniste dell'estabilishment, più si infoltivano le schiere degli
sfigatati del gruppo.
Passo passo, Jagger e compagni seguirono ogni mossa dei Beatles con una contromossa
complementare, dove gli uni erano delicati e teneri gli altri divenivano provocatori,
inquietanti e sessualmente aggressivi, scatenando sensazioni che la musica pop fino a quel
momento aveva preferito trascurare.
La ribellione costante dei rocker al vecchio tradizionalismo vittoriano caratterizzata dai comportamenti tipici con auto, giubbotti ecc., non venne però condivisa dai mods inglesi, un gruppo consistente di irriducibili fans puristi del vecchio rock & roll. I mods avevano gusti musicali che li portavano ad ascoltare il jazz moderno e il rhythm & blues ed erano figli della borghesia inglese. Giravano per lo più su lambrette e vespe e ingaggiavano battaglie campali con i rocker sulle spiagge dì Brighton. I loro alfieri in senso musicale furono il complesso degli Who non a caso autori di una musica rock estremamente raffinata e complessa che li portò addirittura alla composizione della prima opera rock della storia: "Tommy".
Era il momento, nella libertaria California, della nascita di
sette e congregazioni religiose, di movimenti innoqui e pacifisti, ingenui ed utopici come
quello degli hippy, i così detti figli dei fiori; termine nato da un modo di dire dei
neri, hippy è colui che ha mangiato la foglia, ed è chiaro che le foglie a cui si
riferivano gli hippy erano soprattutto quelle di marjuana.
Stupefacenti di diverso tipo, soprattutto cannabis e LSD, erano consumati abitualmente
durante i raduni e i concerti dei figli del fiori o dai giovani ribelli di allora.
In America vi è sempre stato un problema sociale e morale sull'uso di alcool e droghe. I
poeti della beat generation e i loro adepti facevano uso di droghe come sperimentazione e
come rifiuto cosciente e totale del sistema e ben presto sorse un movimento che trasformò
l'intera area californiana in capitale psichedelica mondiale.
La California venne letteralmente invasa da giovani vagabondi in
cerca di libertà e di speranza e durante uno di questi raduni, la "Love summer"
del '67, si contarono 500.000 giovani giramondo in cerca di rock, sesso e droga.
I gruppi locali come i Greateful Dead e i Jefferson Airplane sopportavano molto bene
questi giovani tessendo le lodi dei cosi detti "trip" (viaggi mentali in preda
all'LSD) nelle loro
canzoni.
Per loro stessa ammissione, i componenti di questi gruppi non salivano sul palcoscenico se
non si erano prima adeguatamente "fatti".
Sono i primi segni di decadenza della musica rock che vedrà in seguito, con l'avvento
delle droghe pesanti come l'eroina, illustri vittime fra gli interpreti e innovatori del
rock come Jimy
Hendrix e Janis Joplin.
Nel '66, in Gran Bretagna, l'appuntamento per la domenica
pomeriggio era denominato "Spontaneous underground" ed era costituito da una
miscela di jam session, feste in costume e pura anarchia. Il promotore
dell'iniziativa era un newyorkese di nome Steve Stollman, individuo pieno di fervore
creativo.
Un mese dopo l'inagurazione dell'happening, su quel palcoscenico si ebbe il debutto di
quattro studenti che un iscrizione sull'amplificatore del basso identificava come Pink Floyd Sound.