|
La produzione di un sito è un lavoro di equipe, vediamo com'è
composta
Esistono almeno sei interlocutori con cui il Webmaster ha relazioni
continue e dei quali, talvolta può trovarsi ad assumere anche
i compiti. Come abbiamo accennato, la produzione di un sito Web
facilita il mescolamento dei ruoli sia per ragioni di economia,
vale a dire non esistono mai soldi a sufficienza per ingaggiare
tutte le persone che sarebbero necessarie, sia per motivi di urgenza:
l’incaricato di una determinata funzione potrebbe essere assente
nel momento in cui sia necessario il suo intervento e perciò
chi è presente deve poterne fare le veci, almeno in parte.
Le componenti di un sito
Abbiamo preso a prestito ed espanso un grafico presente nel libro Web Design Arte e Scienza" di Jeffrey Veen per spiegare i contributi che le principali figure professionali descritte in questo corso portano nella realizzazione di un sito.
Il Webmaster estende spesso il proprio ruolo alle altre due aree periferiche, ma di rado tocca l'area centrale, a meno che sia sguarnita.

La prima figura professionale, in ordine di tempo, con cui il Webmaster entra in
contatto è il Web designer, solitamente un esperto di arti
grafiche capace di tradurre gli input del committente in una struttura
grafica di pagina e di sito che abbia un bell’aspetto, sia
comprensibile dal navigatore, serva agli scopi del sito e sia realizzabile
con gli strumenti tecnologici a disposizione (soprattutto osservando
i limiti imposti dall’HTML e dal modo in cui i vari browser
lo interpretano).
La seconda figura con il Webmaster entra in contatto subito dopo
è il cosiddetto coder vale a dire colui che stila il codice
HTML o di programma che compone le pagine, partendo dalla bozza
grafica preparata dal Web designer. Nel caso in cui abbia competenze
centrate su HTML, il coder prende il nome comune di Web editor,
nel caso invece sia competente nei linguaggi di scripting lato server
(come Perl, ASP eccetera) prende il nome comune di programmatore
(le diciture formali si trasformano, poi, a seconda delle circostanze,
ma la sostanza non cambia). Costui costruisce fisicamente le pagine
seguendo le indicazioni di qualcun altro, ma non ha la responsabilità
finale di pubblicarle sul sito.
L’operatore grafico affianca il coder nella costruzione del
sito. Egli è in grado di gestire i vari elementi grafici
che compongono la pagina seguendo i dettami del progetto grafico
e i vincoli della tecnologia. Solitamente, l’operatore grafico
lavora con programmi di fotoritocco per creare immagini e bottoni,
e per ottimizzare immagini fornite da altri. Nelle situazioni di
budget ridotto, il Web designer svolge anche funzioni di operatore
grafico, vale a dire implementa e continua nel tempo il progetto
grafico che lui stesso ha ideato, mentre il Webmaster assume su
di sé il ruolo di coder. È raro che un Webmaster operi
anche da Web designer e viceversa. I due mestieri hanno matrici
ben distinte. Il primo ha origini artistiche o grafiche, mentre
il secondo prevalentemente tecniche.
La figura successiva con cui i due entrano in contatto quasi immediatamente
è il Web developer, esperto nella progettazione applicativa
di un sito dinamico, vale a dire un sito che presenti le proprie
informazioni attingendole da un database. Il Web developer acquisisce
il lavoro di progettazione grafica e di codifica delle pagine HTML
già predisposto da qualcun altro, e vi aggiunge gli elementi
applicativi necessari all’interazione col server. La sua esperienza
è centrata in prevalenza sui linguaggi di scripting e di
interrogazione di database, ma di solito il suo corredo di conoscenze
comprende anche alcuni linguaggi di programmazione.
Nei progetti in economia, il Web developer finisce anche per svolgere
le funzioni di Web editor e programmatore, realizzando in prima
persona l’intera pagina e l’intero sito. Nell’evoluzione
delle proprie competenze, il Webmaster tende a sua volta a diventare
Web developer, assumendo sempre più dimestichezza con la
produzione di pagine dinamiche e degli elementi di programmazione.
La quinta figura di contatto diretto per il Webmaster e per gli
altri attori coinvolti (soprattutto il Web designer e il Web Developer)
prende il nome di Content Manager e ha la responsabilità
di regolare i contenuti del sito al fine di generare traffico, come
nel caso di un portale o di un sito d’informazione, incoraggiare
l’acquisto, come nel caso si un sito di commercio elettronico,
trasferire nozioni, come nel caso di un sito di formazione a distanza.
Nel caso di siti di grandi dimensioni viene assistito da Content
editor che si occupano dell’aggiornamento di particolari segmenti
del sito.
Il Content Manager ha solitamente un’estrazione giornalistica
oppure editoriale, e solitamente non dispone di competenze tecniche,
ma deve avere una discreta sensibilità estetica e una conoscenza
dei vincoli tecnologici del mezzo così da trovare, assieme
al Web designer, il giusto modo per presentare le informazioni.
Ha contatti con il Webmaster o il coder per qualsiasi aggiornamento
o variazione strutturale della pagina che diventi necessaria in
corso d’opera al fine di dare giusto risalto alle informazioni
nuove o più importanti. Dialoga occasionalmente anche con
il Web developer, soprattutto nella fase iniziale del progetto,
per mettere a punto gli automatismi necessari per l’agevole
pubblicazione e aggiornamento dei contenuti, solitamente realizzati
tramite una specifica applicazione che prende il nome di Content
Management System o, più comunemente, sistema di publishing.
Nuove prospettive per il Webmaster come Content Publisher
Qui vale la pena di aprire una piccola parentesi. Nei siti di medio-grandi
dimensioni, la scelta del Content Management System viene per prima
e influenza tutte le altre attività in cascata, visto che
il sistema richiederà l’impiego di precisi linguaggi
di programmazione e porrà vincoli importanti nella struttura
grafica della pagina e nella codifica HTML. La scelta del sistema
di publishing non viene quasi mai eseguita dal Content Manager,
ma spesso è stata demandata a personale tecnico che opera
sulla base dei requisiti funzionali espressi dal Content Manager
e sui vincoli imposti dal budget e dalla piattaforma su cui opera
il server.
Purtroppo la scelta risulta spesso sbagliata e si traduce in costi
e vincoli inaspettati per tutte le parti in causa. Talvolta può
arrivare fino al punto di bloccare lo sviluppo del sito.
Sono moltissime le realtà della New Economy che hanno fallito
proprio perché non hanno adottato un sistema di publishing
fin dal principio, ne hanno scelto uno sbagliato oppure se lo sono
fatto costruire su misura partendo da specifiche troppo generiche.
Il motivo dell’errore è stato nella mancanza, da parte
del ruolo tecnico, di capire quali fossero le reali funzioni del
prodotto. In conseguenza di ciò venivano valutati principalmente
gli aspetti di costo, compatibilità, prestazioni, facilità
di programmazione e via dicendo, senza fare i conti poi con chi
avrebbe dovuto caricare le informazioni e mantenere il sito, vale
a dire il Webmaster e il Content Manager.
Il risultato si è espresso quasi sempre in procedure macchinose
nel caricamento delle informazioni, nell’imposizione di vincoli
sul tipo d’informazioni effettivamente pubblicabili e nella
rigidità della struttura del sito (difficile aggiungere,
togliere o accorpare sezioni e canali). Da ciò, l’esigenza
di apportare modifiche costose dell’ultimo minuto che diminuivano
la stabilità complessiva del sito in virtù dei continui
cambiamenti incontrollati.
In alcuni casi si è cercato di aggirare il problema sviluppando
sistemi di publishing che si basavano sul flusso di lavorazione
di un giornale su carta.
Di solito, il risultato è stato migliore rispetto ai sistemi
creati dal nulla, ma le notevoli differenze nei metodi di lavorazione
dell’editoria su carta e dell’editoria Web hanno compromesso
l’utilità anche di questi ultimi. Senza considerare,
poi, che un sistema di publishing professionale, capace di gestire
siti complessi per una grande industria, costa diverse centinaia
di migliaia di euro.
Per questi motivi, di recente ha cominciato a svilupparsi una figura
professionale ibrida che unisce alcune competenze di un Contente
Manager e quelle di un Webmaster o Web developer così da
poter scegliere o ancor meglio progettare ex-novo un sistema di
publishing che sia compatibile con i costi stimati e che sia abbastanza
flessibile da soddisfare le esigenze future del committente.
Questa figura non ha ancora un nome ufficiale, ma noi l’abbiamo
identificata come Web Publisher perché ricalca in qualche
modo le funzioni di un publisher editoriale che sceglie la carta,
il tipo di stampa e il tipo di processo da utilizzare per la produzione
di un giornale, lasciando alla redazione il compito di generare
i contenuti. L’ultimo punto di contatto operativo è
il sistemista, vale a dire il tecnico esperto nella gestione del
server su cui il sito opera. Spesso è dislocato presso il
provider che ospita il sito e ha la responsabilità di garantirne
il funzionamento continuo, agendo principalmente sulla macchina,
ma anche richiedendo variazioni al sito medesimo nel caso in cui
si presentassero incompatibilità dovute al lavoro del Webmaster
o del Web developer.
Altre figure di contatto
Esistono altre figure con cui il Webmaster può avere rapporti
occasionali. La prima è il responsabile di Web marketing,
che solitamente è il promotore nonché il finanziatore
del sito, perciò ne stabilisce gli obiettivi e ne approva
la realizzazione. Le sue preoccupazioni principali sono la capacità
di attrarre visitatori e di trasferire correttamente le informazioni
che la sua azienda gli ha chiesto di comunicare. Solitamente chiede
al Webmaster di fornirgli statistiche attendibili sul traffico,
di promuovere il sito sui principali motori di ricerca e di allestire
sistemi efficaci per pubblicare banner e informazioni promozionali.
Si aggiungono poi tre figure che sono tipiche della fase progettuale
e che possono confluire nell’attività del Webmaster.
Il Project Manager coordina l’attività di tutte le
figure coinvolte nel progetto e garantisce il rispetto delle tempistiche
concordate. L’architetto informativo trova la giusta distribuzione
delle informazioni e delle relative etichette. Il suo compito è
sostanzialmente di facilitare il reperimento delle informazioni
contenute in un sito, ottimizzando i percorsi per arrivarci e rendendole
accessibili in vari modi contemporaneamente. Un sito con una buona
architettura impedisce al navigatore di perdersi. L’esperto
di usabilità infine misura o anticipa le reazioni dei navigatori
reagisce al sito, ed elimina eventuali ostacoli o possibilità
di equivoco. Spesso la sua funzione è cumulata con quella
di architetto, viste le ampie sovrapposizioni possibili tra i due
mestieri. Un Webmaster esperto trova spesso l’occasione per
evolvere le proprie competenze in modo da occuparsi anche di architettura
e di usabilità.
|