aprile 2003
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Le figure professionali
che affiancano il Webmaster

 

La produzione di un sito è un lavoro di equipe, vediamo com'è composta

Esistono almeno sei interlocutori con cui il Webmaster ha relazioni continue e dei quali, talvolta può trovarsi ad assumere anche i compiti. Come abbiamo accennato, la produzione di un sito Web facilita il mescolamento dei ruoli sia per ragioni di economia, vale a dire non esistono mai soldi a sufficienza per ingaggiare tutte le persone che sarebbero necessarie, sia per motivi di urgenza: l’incaricato di una determinata funzione potrebbe essere assente nel momento in cui sia necessario il suo intervento e perciò chi è presente deve poterne fare le veci, almeno in parte.

Le componenti di un sito
Abbiamo preso a prestito ed espanso un grafico presente nel libro Web Design Arte e Scienza" di Jeffrey Veen per spiegare i contributi che le principali figure professionali descritte in questo corso portano nella realizzazione di un sito.
Il Webmaster estende spesso il proprio ruolo alle altre due aree periferiche, ma di rado tocca l'area centrale, a meno che sia sguarnita.


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La prima figura professionale, in ordine di tempo, con cui il Webmaster entra in contatto è il Web designer, solitamente un esperto di arti grafiche capace di tradurre gli input del committente in una struttura grafica di pagina e di sito che abbia un bell’aspetto, sia comprensibile dal navigatore, serva agli scopi del sito e sia realizzabile con gli strumenti tecnologici a disposizione (soprattutto osservando i limiti imposti dall’HTML e dal modo in cui i vari browser lo interpretano).

La seconda figura con il Webmaster entra in contatto subito dopo è il cosiddetto coder vale a dire colui che stila il codice HTML o di programma che compone le pagine, partendo dalla bozza grafica preparata dal Web designer. Nel caso in cui abbia competenze centrate su HTML, il coder prende il nome comune di Web editor, nel caso invece sia competente nei linguaggi di scripting lato server (come Perl, ASP eccetera) prende il nome comune di programmatore (le diciture formali si trasformano, poi, a seconda delle circostanze, ma la sostanza non cambia). Costui costruisce fisicamente le pagine seguendo le indicazioni di qualcun altro, ma non ha la responsabilità finale di pubblicarle sul sito.

L’operatore grafico affianca il coder nella costruzione del sito. Egli è in grado di gestire i vari elementi grafici che compongono la pagina seguendo i dettami del progetto grafico e i vincoli della tecnologia. Solitamente, l’operatore grafico lavora con programmi di fotoritocco per creare immagini e bottoni, e per ottimizzare immagini fornite da altri. Nelle situazioni di budget ridotto, il Web designer svolge anche funzioni di operatore grafico, vale a dire implementa e continua nel tempo il progetto grafico che lui stesso ha ideato, mentre il Webmaster assume su di sé il ruolo di coder. È raro che un Webmaster operi anche da Web designer e viceversa. I due mestieri hanno matrici ben distinte. Il primo ha origini artistiche o grafiche, mentre il secondo prevalentemente tecniche.


La figura successiva con cui i due entrano in contatto quasi immediatamente è il Web developer, esperto nella progettazione applicativa di un sito dinamico, vale a dire un sito che presenti le proprie informazioni attingendole da un database. Il Web developer acquisisce il lavoro di progettazione grafica e di codifica delle pagine HTML già predisposto da qualcun altro, e vi aggiunge gli elementi applicativi necessari all’interazione col server. La sua esperienza è centrata in prevalenza sui linguaggi di scripting e di interrogazione di database, ma di solito il suo corredo di conoscenze comprende anche alcuni linguaggi di programmazione.

Nei progetti in economia, il Web developer finisce anche per svolgere le funzioni di Web editor e programmatore, realizzando in prima persona l’intera pagina e l’intero sito. Nell’evoluzione delle proprie competenze, il Webmaster tende a sua volta a diventare Web developer, assumendo sempre più dimestichezza con la produzione di pagine dinamiche e degli elementi di programmazione. La quinta figura di contatto diretto per il Webmaster e per gli altri attori coinvolti (soprattutto il Web designer e il Web Developer) prende il nome di Content Manager e ha la responsabilità di regolare i contenuti del sito al fine di generare traffico, come nel caso di un portale o di un sito d’informazione, incoraggiare l’acquisto, come nel caso si un sito di commercio elettronico, trasferire nozioni, come nel caso di un sito di formazione a distanza. Nel caso di siti di grandi dimensioni viene assistito da Content editor che si occupano dell’aggiornamento di particolari segmenti del sito.

Il Content Manager ha solitamente un’estrazione giornalistica oppure editoriale, e solitamente non dispone di competenze tecniche, ma deve avere una discreta sensibilità estetica e una conoscenza dei vincoli tecnologici del mezzo così da trovare, assieme al Web designer, il giusto modo per presentare le informazioni. Ha contatti con il Webmaster o il coder per qualsiasi aggiornamento o variazione strutturale della pagina che diventi necessaria in corso d’opera al fine di dare giusto risalto alle informazioni nuove o più importanti. Dialoga occasionalmente anche con il Web developer, soprattutto nella fase iniziale del progetto, per mettere a punto gli automatismi necessari per l’agevole pubblicazione e aggiornamento dei contenuti, solitamente realizzati tramite una specifica applicazione che prende il nome di Content Management System o, più comunemente, sistema di publishing.

Nuove prospettive per il Webmaster come Content Publisher
Qui vale la pena di aprire una piccola parentesi. Nei siti di medio-grandi dimensioni, la scelta del Content Management System viene per prima e influenza tutte le altre attività in cascata, visto che il sistema richiederà l’impiego di precisi linguaggi di programmazione e porrà vincoli importanti nella struttura grafica della pagina e nella codifica HTML. La scelta del sistema di publishing non viene quasi mai eseguita dal Content Manager, ma spesso è stata demandata a personale tecnico che opera sulla base dei requisiti funzionali espressi dal Content Manager e sui vincoli imposti dal budget e dalla piattaforma su cui opera il server.
Purtroppo la scelta risulta spesso sbagliata e si traduce in costi e vincoli inaspettati per tutte le parti in causa. Talvolta può arrivare fino al punto di bloccare lo sviluppo del sito.

Sono moltissime le realtà della New Economy che hanno fallito proprio perché non hanno adottato un sistema di publishing fin dal principio, ne hanno scelto uno sbagliato oppure se lo sono fatto costruire su misura partendo da specifiche troppo generiche. Il motivo dell’errore è stato nella mancanza, da parte del ruolo tecnico, di capire quali fossero le reali funzioni del prodotto. In conseguenza di ciò venivano valutati principalmente gli aspetti di costo, compatibilità, prestazioni, facilità di programmazione e via dicendo, senza fare i conti poi con chi avrebbe dovuto caricare le informazioni e mantenere il sito, vale a dire il Webmaster e il Content Manager.

Il risultato si è espresso quasi sempre in procedure macchinose nel caricamento delle informazioni, nell’imposizione di vincoli sul tipo d’informazioni effettivamente pubblicabili e nella rigidità della struttura del sito (difficile aggiungere, togliere o accorpare sezioni e canali). Da ciò, l’esigenza di apportare modifiche costose dell’ultimo minuto che diminuivano la stabilità complessiva del sito in virtù dei continui cambiamenti incontrollati.
In alcuni casi si è cercato di aggirare il problema sviluppando sistemi di publishing che si basavano sul flusso di lavorazione di un giornale su carta.

Di solito, il risultato è stato migliore rispetto ai sistemi creati dal nulla, ma le notevoli differenze nei metodi di lavorazione dell’editoria su carta e dell’editoria Web hanno compromesso l’utilità anche di questi ultimi. Senza considerare, poi, che un sistema di publishing professionale, capace di gestire siti complessi per una grande industria, costa diverse centinaia di migliaia di euro.
Per questi motivi, di recente ha cominciato a svilupparsi una figura professionale ibrida che unisce alcune competenze di un Contente Manager e quelle di un Webmaster o Web developer così da poter scegliere o ancor meglio progettare ex-novo un sistema di publishing che sia compatibile con i costi stimati e che sia abbastanza flessibile da soddisfare le esigenze future del committente.

Questa figura non ha ancora un nome ufficiale, ma noi l’abbiamo identificata come Web Publisher perché ricalca in qualche modo le funzioni di un publisher editoriale che sceglie la carta, il tipo di stampa e il tipo di processo da utilizzare per la produzione di un giornale, lasciando alla redazione il compito di generare i contenuti. L’ultimo punto di contatto operativo è il sistemista, vale a dire il tecnico esperto nella gestione del server su cui il sito opera. Spesso è dislocato presso il provider che ospita il sito e ha la responsabilità di garantirne il funzionamento continuo, agendo principalmente sulla macchina, ma anche richiedendo variazioni al sito medesimo nel caso in cui si presentassero incompatibilità dovute al lavoro del Webmaster o del Web developer.

Altre figure di contatto
Esistono altre figure con cui il Webmaster può avere rapporti occasionali. La prima è il responsabile di Web marketing, che solitamente è il promotore nonché il finanziatore del sito, perciò ne stabilisce gli obiettivi e ne approva la realizzazione. Le sue preoccupazioni principali sono la capacità di attrarre visitatori e di trasferire correttamente le informazioni che la sua azienda gli ha chiesto di comunicare. Solitamente chiede al Webmaster di fornirgli statistiche attendibili sul traffico, di promuovere il sito sui principali motori di ricerca e di allestire sistemi efficaci per pubblicare banner e informazioni promozionali.
Si aggiungono poi tre figure che sono tipiche della fase progettuale e che possono confluire nell’attività del Webmaster. Il Project Manager coordina l’attività di tutte le figure coinvolte nel progetto e garantisce il rispetto delle tempistiche concordate. L’architetto informativo trova la giusta distribuzione delle informazioni e delle relative etichette. Il suo compito è sostanzialmente di facilitare il reperimento delle informazioni contenute in un sito, ottimizzando i percorsi per arrivarci e rendendole accessibili in vari modi contemporaneamente. Un sito con una buona architettura impedisce al navigatore di perdersi. L’esperto di usabilità infine misura o anticipa le reazioni dei navigatori reagisce al sito, ed elimina eventuali ostacoli o possibilità di equivoco. Spesso la sua funzione è cumulata con quella di architetto, viste le ampie sovrapposizioni possibili tra i due mestieri. Un Webmaster esperto trova spesso l’occasione per evolvere le proprie competenze in modo da occuparsi anche di architettura e di usabilità.

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Corso - Webmaster
 
  Prima lezione:
  Competenze e strumenti
1. Che cosa fa un Webmaster
2. Gli strumenti di lavoro
  1. Editor orientati al testo
  2. Editor visuali semplificati
  3. Ambienti di sviluppo integrati
3. Le altre figure con cui opera
4. Le risorse online
5. Tecniche di progettazione
del sito
  1. Raccolta d'informazioni sul sito
  2. Analisi della concorrenza
  3. Organizzazione delle informazioni
  4. Costruzione della mappa - gerarchia
  4b. Mappa- ipertesto
  4c. Mappa - struttura lineare
  5. Strumenti di navigazione - URL e cronologia
  5b. Strumenti di navigazione
- preferiti
  5c. Strumenti di navigazione
- tasti dedicati e altro
  5d. Regole di navigazione
  5e. Sistemi di navigazione
  5f. Elementi di navigazione
  5g. Sistemi di labeling
6. Definizioni dei termini comuni
7. Esercizi
  1. Riepilogo dei concetti della lezione
  Seconda lezione:
  Siti statici e linguaggio HTML
  Terza lezione:
 Modelli di pagina e tabelle
  Quarta lezione:
  HTML 4.01 e CSS
  Quinta lezione:
  Design e multimedialità
  Sesta lezione:
  Siti interattivi

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