aprile 2003
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Pagine HTML e marcatori

 

Che cosa sono e come si usano i comandi di markup di una pagina Web

L’HyperText Markup Language nasce nel 1989 nel laboratorio europeo per la fisica delle particelle (CERN) come strumento per la creazione e la distribuzione di documenti ipertestuali, cioè documenti di testo liberamente interconnessi tra loro. Il suo unico obiettivo consiste nella creazione di pagine di documenti visualizzabili via rete sulle macchine più disparate, per mezzo dell’intermediazione di uno speciale programma, denominato browser (alla lettera “sfogliatore” o "visualizzatore") che riconosce i marcatori HTML e li elabora, estraendo il testo che essi racchiudono e visualizzandolo in funzione del tipo di marcatore usato.

Costituisce un’edizione ridotta di un linguaggio precedente, molto complesso e già ben conosciuto nel mondo scientifico e informatico: lo Standard Generalized Markup Language, del quale mantiene solo le funzioni essenziali per la produzione di documenti di lavoro, adattate al concetto d’ipertesto.

L’HTML codifica ogni elemento della pagina mediante un sistema di marcatori , tag all’inglese, che si pongono all’inizio e in chiusura della porzione di testo che si vuole contrassegnare. La gran parte dei tag ha un significato strutturale, vale a dire spiega la natura di quella particolare porzione di testo: titolo, sottotitolo, paragrafo, tabella, immagine, collegamento (link) e non dice in che modo visualizzarla. L’intenzione originale era di lasciare al browser la scelta di come comportarsi in funzione delle potenzialità della macchina su cui era installato.

I primi siti Web si presentavano perciò molto scarni nell’aspetto: semplici elenchi di testo nero su sfondo grigio, con i link di colore blu e sottolineati, e con titoli molto vistosi. Non appena il Web è uscito dal contesto universitario per trasformarsi, nella metà degli anni Novanta, in uno strumento commerciale, si è presentata la necessità di fornire un minimo di estetica e sono nati alcuni marcatori stilistici che modificano direttamente la visualizzazione del testo viene visualizzato e che hanno trovato la loro massima applicazione nell’HTML 3.2, ai tempi di Netscape 4x e Internet Explorer 4x.

Tali marcatori stilistici, tutt’ora in uso, sono stati deprecati dal World Wide Web Consortium (http://www.w3c.org), detentore e promulgatore delle specifiche HTML, al momento del rilascio della versione più recente del linguaggio, la 4.01, ormai supportata, almeno parzialmente, da tutti i nuovi browser.

L'attuale orientamento è infatti quello di riportare l’HTML a funzioni unicamente strutturali, lasciando ai fogli di stile in cascata (Cascading Style Sheets) il compito di aggiungere stile al testo. Questi ultimi, tuttavia, non trovano ancora piena implementazione in alcuni browser e perciò molti progettisti ancora abbinano fogli di stile e marcatori HTML stilistici secondo tecniche che vedremo e che prendono il nome di “transitional” (soluzioni transitorie).

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Corso - Webmaster
 
  Prima lezione:
  Competenze e strumenti
  Seconda lezione:
  Siti statici e linguaggio HTML
1. Progettare un sito statico
  1. Definire la struttura
  2. Collocare i file grafici e multimediali
  3. Domini reali e virtuali
  4. Cos'è un dominio
  5. Registrare un dominio
  6. Recuperare un dominio perso
  7. Collegamenti assoluti e relativi
2. Progettare la pagina
  1. Modelli di pagina
  2. Impostare gli spazi del "canovaccio"
  3. Tecniche d'impaginazione
3. Pagine HTML e marcatori
4. Sintassi HTML
5. Tag strutturali di pagina
6. Strutturare la pagina: tabelle, frame e form
7. Definizioni di HTML
8. Esercizi
  1. Esploriamo i tag di base
  2. Creiamo una pagina vergine con HTML-Kit
  3. Progettare un sito con Golive 6.0
  4. Riepilogo dei concetti della lezione
  Terza lezione:
 Modelli di pagina e tabelle
  Quarta lezione:
  HTML 4.01 e CSS
  Quinta lezione:
  Design e multimedialità
  Sesta lezione:
  Siti interattivi

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