Regole base per impostare marcatori corretti.
La sintassi del linguaggio HTML è semplicissima e si basa su parole inglesi comuni. Non occorrono particolari programmi per scrivere una pagina HTML, basta infatti un qualsiasi editor di testo. L’impiego tuttavia di editor dedicati sveltisce il lavoro e riduce gli errori.
Ogni marcatore è contenuto tra il simbolo di minore < e maggiore > senza spazi e si presenta solitamente in coppia, con un marcatore di apertura e uno di chiusura preceduto dalla barra inclinata. Grazie a questo approccio elementare, è facile delimitare la porzione di testo a cui il tag si applica. Ad esempio <strong>testo in grassetto</strong> indica che la frase contenuta tra i due marcatori va visualizzata con forza (strong) il che significa in grassetto, nell'interpretazione abituale del browser Web (può invece assumere forme diverse in browser di natura diversa, come quelli usati sui telefonini abilitati alla navigazione di siti Internet).
Nel caso in cui non ci sia alcun testo tra i due tag, il browser ignorerà il tag e non visualizzerà nulla all'intero della pagina. L'unica eccezione sono i tag che non prevedono un marcatore di chiusura e che perciò producono un effetto in ogni caso. Un esempio è il tag di ritorno a capo <br> che formalmente dovrebbe essere scritto <br/> al fine d'indicare che si tratta di un tag particolare.
Esistono, poi, tag che hanno un tag di chiusura facoltativo e che perciò producono un effetto anche se manca il testo corrispondente. Un esempio classico in questo senso è il tag di paragrafo <p> che produce un ritorno a capo con inserimento di una riga bianca anche se il paragrafo fosse vuoto. XHTML, il nuovo linguaggio di unisce HTML e XML, rende obbligatoria la chiusura di tutte le coppie di tag, anche quelle facoltative, perciò tanto vale abituarsi fin d'ora a chiudere regolarmente tutti i tag che possono essere chiusi, come viene già fatto dagli editor che generano codice in automatico.
I tag HMTL possono essere scritti con lettere maiuscole o minuscole indifferentemente, tuttavia la pagina risulterà più ordinata se cercherete di seguire una regola. Alcuni Webmaster preferiscono scrivere sempre i tag tutti maiuscoli per distinguerli più facilmente dal resto del testo (effetto ottenibile anche con la colorazione diversa offerta da molti editor moderni). Altri preferiscono scriverli tutti minuscoli così da essere già compatibili con XHTML, che distingue tra maiuscole e minuscole.
È possibile nidificare diversi tag al fine di creare un effetto cumulato, in tal caso bisogna sempre chiudere per primo l'ultimo tag aperto (come avviene nelle parentesi in matematica) e fare molta attenzione a non sovrapporre tag diversi. Ad esempio: <b><i>testo corsivo grassetto </i></b> è corretto perché i tag sono nidificati, mentre <b><i>testo corsivo grassetto </b></i> è sbagliato perché i tag s'incrociano.
Un'altra particolarità importante è che HTML riconosce un singolo spazio, perciò se utilizzate diversi spazi vuoti in sequenza per separare tra loro le parole o per far rientrare una riga rispetto al margine sinistro, il browser visualizzerà sempre e comunque uno spazio solo, a meno che lo abbiate istruito di mantenere esattamente il formato originale, con il tag <pre> (preformatted text) usato solitamente per visualizzare listati di programma o altri testi tecnici.
HTML ignora anche i ritorni a capo e di fatto rientri e ritorni a capo servono unicamente per tenere ordine nella pagina e beneficio di chi scrive il codice, ma aggiungono caratteri e peso alla stessa. Se vogliamo mandare a capo una riga sulla pagina dobbiamo usare un tag specifico come <br> oppure <p> (che aggiunge anche una riga bianca).
Tutti i ritorni a capo e i rientri prodotti nella pagina HTML originale ("source" in gergo) con un editor di testi oppure un editor HTML servono unicamente a tenere ordine visivo tra le righe quando le si scrive, ma aggiunge peso inutile alla pagina finale. Per tale motivo, una volta completato il lavoro, diversi editor HTML consentono di eseguire un'ottimizzazione rimuovendo tutti gli spazi e i ritorni a capo superflui. In tal modo, non solo la pagina sarà più leggera e veloce da trasferire, ma sarà anche più difficilmente decifrabile da parte di terzi.
In generale i ritorni a capo forzati nel codice (l'insieme di istruzioni HTML che compongono la pagina) vanno usati con molta prudenza, in particolare vanno evitati in mezzo ai tag, cioè si sconsiglia fortemente di andare a capo lasciando metà degli attributi associati marcatore su una riga e metà sulla successiva. Molto rischiosa l'interruzione di tag che contengono link ipertestuali ed elementi di tabella. Alcuni browser generano problemi di allineamento tra le celle di una tabella per il solo fatto che queste erano state separate da un ritorno a capo.
Perciò, quando notate un comportamento strano negli allineamenti, provate a rimuovere i ritorni a capo in mezzo a quella porzione di codice. Anche nel caso del testo, il consiglio è di andare a capo solo quando si vogliono effettivamente separare i paragrafi. A questo riguardo è bene prestare attenzione alle funzioni di "a capo" automatico fornite da alcuni editor.
Sono necessarie per leggere chiaramente righe di codice molto lunghe senza dover continuamente scorrere la pagina in orizzontale, ma si dimostrano deleterie quando realizzate per mezzo di un a capo forzato che rimane nella pagina in permanenza. Accertatevi che il programma esegua il "soft wrap", cioè il ritorno a capo dinamico delle righe ripiegandole a capo solo a video, senza l'aggiunta di ritorni a capo fisici nel documento.
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