aprile 2003
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  MUSICA DIGITALE  
 
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Hard disk recording e campionamento

 

1. Le tecniche di base

Iniziamo con il semplice campionamento dall’ingresso Line In: tutte le schede audio, anche quelle da 25 euro (ed anche le schede madri con sezione audio integrata) dispongono di un ingresso Line In, solitamente in formato minijack stereo. Collegando un cavetto di questo tipo dalla sorgente audio all’ingresso Line In, è possibile campionare i suoni tramite il Registratore di Suoni incluso in Windows, registrandoli sotto forma di file WAV. Potrebbe essere necessario un cavo adattatore, visto che molte sorgenti audio non utilizzano minijack ma spinotti RCA, cavo comunque facilmente reperibile o incluso nella confezione della scheda audio stessa.
Il Registratore di Suoni può essere configurato per campionare a diverse frequenze e risoluzione, ma non è certo il massimo della comodità, sia per l’interfaccia spartana, sia per la macchinosità della regolazione del volume di registrazione, che avviene tramite una diversa finestra di Windows. Meglio dunque usare le utility di registrazione contenute nelle confezioni delle schede audio dalla fascia media in su, che oltre ad essere pensate specificamente per la scheda che abbiamo nel nostro PC (e dunque possono sfruttare funzionalità come il campionamento a 24 bit o multicanale se presenti) sono solitamente molto più comode e potenti.

Nella registrazione attenti alla distorsione
Due sono le cose importanti da tenere presenti: la prima è che si deve evitare a tutti i costi la distorsione durante il campionamento. Questo si può ottenere regolando opportunamente il volume di registrazione, in quanto a differenza di quella analogica, tipica dei registratori a cassette, la distorsione digitale che può avvenire durante il campionamento, produce degli artefatti che rovinano irrimediabilmente la registrazione.
Secondo punto, scegliete sempre risoluzione e frequenza di campionamento in base alle vostre necessità: se volete creare file con destinazione CD ovviamente attenetevi alle relative frequenze (44,1 KHz a 16 bit), se la registrazione deve avere la massima qualità e resta sul computer potete utilizzare i 48 KHz. Solo avete problemi di spazio usate frequenze e risoluzioni inferiori a 22KHz 16 bit, ma in questo caso è meglio campionare comunque in qualità CD e poi convertire il file WAV risultante in MP3. Se infine siete tra i fortunati possessori di una scheda audio a 24 bit potete, per avere una qualità al top, campionare anche a 24 bit, ma tenete presente il notevole ingombro dei file WAV risultanti, giustificato solo se avete veramente bisogno di tutta la qualità di tale risoluzione.

La sorgente del suono influenza il risultato finale
La qualità delle registrazioni non dipende solo da risoluzione e frequenza di campionamento, ma anche dalla qualità del suono da registrare. Le sorgenti digitali, come lettori CD, DAT, MiniDisc e così via, consentono di registrare direttamente il flusso dati originale tramite le uscite digitali, invece dei suoni risultanti presenti sulle uscite analogiche. Registrando in digitale vengono saltate sia la conversione da digitale ad analogico effettuata dall’unità sorgente, sia quella da analogico a digitale effettuata dalla scheda audio al momento del campionamento.
Per effettuare questa operazione la nostra scheda audio deve essere dotata di ingresso digitale, presente ormai anche in schede di fascia media, e che può presentarsi sotto forma di spinotto coassiale (RCA, simile agli spinotti analogici dello stereo di casa) o ottico TOSLink (“TOShiba Link”, di forma quadrata). Nel primo caso per il collegamento dovremo utilizzare un cavo coassiale RCA, nel secondo caso un cavo a fibre ottiche TOSLink. Il vantaggio di quest’ultimo è l’insensibilità ad eventuali interferenze elettromagnetiche, visto che nel cavo passa luce e non una corrente elettrica, lo svantaggio è la delicatezza del cavo, che se piegato troppo può danneggiarsi irrimediabilmente.
Dal punto di vista pratico, una volta collegata l’uscita digitale della sorgente all’ingresso digitale della scheda audio, la registrazione avviene in modo simile a quella analogica, solo che dovremo usare le utility di registrazione della scheda audio, e dovremo fare attenzione ad utilizzare la stessa frequenza di campionamento e la stessa risoluzione dell’originale (44,1 KHz a 16 bit per il CD audio, 48 KHz a 16 bit per il DAT), in modo da sfruttare i dati originali senza “ricampionamenti” che potrebbero far decadere la qualità.

 

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Corso - Musica digitale
 
  Parte 1:
  Creare la musica
1. Hard disk recording e campionamento
  1. Tecniche base
  2. Tecniche avanzate
  3. 24 o 16 bit?
  4. Prova di ascolto
2. Collegare al PC strumenti MIDI
3. Creare brani MIDI utilizzando un sequencer
  1. Quale sequencer utilizzare
  2a. Tutorial su Cubasis InWired - parte prima
  2b. Tutorial su Cubasis InWired - parte seconda
6. Creare partiture
7. Realizzare arrangiamenti automatici
  Parte 2:
  Modificare e ascoltare
  Parte 3:
  Hard disk recording

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