aprile 2003
HOME  |  INDICE  |  CORSI  |  DIZIONARIO  |  ABBONAMENTI  |  SITO  |  HELP
 
   
  CORSI OPENMASTER
  MUSICA DIGITALE  
 
Parte 1  
Parte 2  
Parte 3  
Sequencer  
Risorse  
 
  WEBMASTER  
  WINDOWS EXPERT  
 

Glossario

 


A-F
- G-P - Q-Z

Armonici: suoni con frequenze multiple dei suoni principali, che rendono diversi i timbri degli strumenti musicali, ad esempio rendono riconoscibile il suono di una tromba da quello di un pianoforte anche se emettono la stessa nota musicale (ovvero un suono con la stessa frequenza).

Asio: “Audio Stream In/Out”, è uno standard cui aderiscono i migliori sequencer con funzioni di hard disk recording per fornire un’interfaccia diretta tra hardware di registrazione e sequencer, senza rallentare passando per i driver del sistema operativo. Permette di registrare contemporaneamente tracce audio multiple su disco rigido con tempi di latenza abbastanza bassi da ottenere una perfetta sincronizzazione tra le varie tracce. Il vecchio Asio 1, che lavora a 16 bit/48 KHz, è ora affiancato dall’Asio 2, che lavora a 24 bit/96 KHz.

Arranger: i software musicali in grado di creare automaticamente delle parti musicali si chiamano comunemente “arranger”. Si dividono in due categorie, gli arranger Midi, che creano automaticamente brani Midi in base a stili musicali scelti dall’utente (Jazz, pop, rock, classico…), e arranger Wav, che creano brani audio usando campioni audio già pronti (giri di basso, loop di batteria ecc.). I primi sono utili per creare basi per canzoni o strutture cui aggiungere parti Midi da noi realizzate risparmiando tempo di composizione, i secondi per creare brani di musica techno, house, dance ecc., usando i pattern tipici di questo tipo di musica. Ambedue hanno il vantaggio di non richiedere particolari conoscenze musicali per comporre.

Bitrate: indica la quantità di bit utilizzati per ogni secondo di musica da un file audio (in particolare Mp3), è responsabile delle dimensioni dei file ma anche della qualità dei file stessi. Un file Mp3 con bitrate 128k suonerà meglio di uno con bitrate 64k, ma sarà grande il doppio.
Il bitrate più diffuso negli Mp3 in circolazione è 128k: rappresenta un buon compromesso tra occupazione di spazio e qualità, e se il codec usato è di buon livello permette risultati vicini all’originale.

Canale MIDI: lo standard MIDI supporta sino a 16 canali, su ognuno dei quali può essere riprodotto il suono di uno strumento. In pratica è come avere 16 musicisti virtuali che suonano contemporaneamente per noi. Il limite di 16 canali è superabile tramite interfacce Midi e strumenti che supportano più blocchi di 16 canali ciascuno, visti come moduli Midi separati.

CDDB: l’acronimo significa “CD DataBase”, ed indica i database, presenti su Internet o installabili sul proprio disco rigido, che contengono i dati su autori e titoli dei brani e degli album esistenti su cd audio. Sono spesso offerti assieme ai player di file audio o con i software di ripping e masterizzazione, in quanto consentono, se il cd che stiamo copiando è riconosciuto dal database, di evitare la lunga introduzione manuale dei titoli. Alcuni database dispongono anche di collegamenti Internet a biografie su cantanti e gruppi, grafica delle copertine degli album e negozi virtuali.

Codec: la qualità di un file Mp3 non dipende solo dal bitrate, ma anche dal Codec, ovvero dall’algoritmo di codifica utilizzato. Ce ne sono di veloci nella compressione ma di qualità bassa (Xing, Blade, QDesign) e di lenti nella compressione ma di alta qualità (Fraunhofer, Lame). La compressione a 128kb/s con Xing produce artefatti evidenti ad un orecchio ben allenato, mentre a 256kb/s l’audio è molto vicino all’originale, ma l’occupazione sale a 2Mb al minuto. Con la codifica Fraunhofer si possono invece ottenere buoni risultati anche a 128kb/s, e a 256kb/s siamo vicini alla qualità cd. Ma il codec Fraunhofer costa di più in termini di diritti, ed i tempi di conversione da Wav ad Mp3 sono il triplo più lenti.

DAT: per registrare professionalmente oltre all’uso di potenti sistemi di hard disk recording, che richiedono comunque di trasportare il computer sul luogo di registrazione, c’è un’alternativa, ovvero acquistare un registratore Dat (Digital Audio Tape), che registra con la stessa qualità del cd (16 bit e 44,1 KHz) ed anche di più (48 KHz). Gli svantaggi sono la struttura sequenziale e la fragilità, tipiche di tutte le unità a nastro, i vantaggi sono una totale assenza di fruscìo e la possibilità di passare il suono direttamente in digitale ad unità come masterizzatori audio, MiniDisc, Pc dotati di scheda audio con ingressi digitali, il tutto senza perdita di qualità. Il prezzo elevato di registratori e cassette ha tenuto però questo formato lontano dai normali appassionati di musica.

Disc at once: modalità di scrittura che prevede l’incisione di un cd in un’unica operazione, senza mai spegnere il laser di incisione. Permette di copiare esattamente la struttura del cd sorgente ed è indispensabile per non avere problemi copiando interi cd audio. Se si interrompe una masterizzazione in questa modalità il cd-r è da buttare, a meno che non si disponga di un masterizzatore con funzioni “Burn Proof”, “Safe Burn” o simili.

Dolby Digital: standard per l’audio multicanale digitale ideato dai Dolby Laboratories. L’audio digitale deve essere decodificato tramite Decoder Dolby per poter essere inviato agli altoparlanti che ricreano l’effetto cinema. Il decoder può essere interno alle schede audio dei pc, presente nei software di riproduzione dei Dvd su computer, o esterno integrato nell’amplificatore del nostro sistema audio “Home Theater”. Al Dolby Digital standard 5.1, che utilizza 5 altoparlanti più un subwoofer, si è affiancato recentemente il Dolby Digital Ex 6.1, che supporta ben 6 altoparlanti (centrale, destro e sinistro sia davanti che dietro l’ascoltatore) più il subwoofer. Il canale posteriore può anche essere ulteriormente diviso in due altoparlanti (ma con lo stesso suono), realizzando un sistema 7.1, che è il limite attuale al numero di altoparlanti pilotabili.
I predecessori analogici del Dolby Digital sono il Dolby Surround, che usava 3 canali audio, ed il “Pro Logic”, che usava 4 canali audio su 5 casse (le due casse posteriori condividevano lo stesso canale).

DSP: “Digital Signal Processor”, in campo audio indica un processore specializzato nel trattamento dei dati audio in tempo reale, solitamente montato sulle schede audio per fornire effetti come eco, riverbero, distorsione, ambienza 3d ecc. senza pesare sul processore del computer.

DTS: concorrente del Dolby Digital, usa sempre 6 casse e 5.1 canali, ma offre una maggiore dinamica sonora grazie ad un’elaborazione digitale di gamma più ampia. Spesso i film su Dvd sono compatibili sia con Dolby Digital che con Dts.

DVD: cd incisi con tecnologie particolari che permettono di memorizzare diversi Gigabyte di dati su ciascun dischetto e di utilizzare due strati (layer) di dati su ambedue le facciate dei cd. Possono contenere sia dati che filmati video, ed ultimamente anche audio campionato ad altissima frequenza. I Dvd Video stanno avendo una grande diffusione come supporto ideale per opere cinematografiche, tramite appositi lettori da collegare al televisore, ma sono ideali anche per le forme musicali che richiedono una parte visuale, come l’opera lirica, il balletto, i concerti rock. In ambito informatico possono essere letti solo da lettori specifici Dvd, che comunque leggono anche i normali cd rom.
I Dvd Audio sono la novità in campo audio HiFi: possono contenere audio stereofonico campionato ad altissima qualità. Nella versione detta “Advanced Resolution” utilizzano la frequenza di campionamento di 192 KHz alla risoluzione di 24 bit contro i 44,1 KHz a 16 bit del vecchio cd audio. Ciò significa audio con maggiore gamma dinamica (differenza tra minima e massima intensità sonora registrabile), in quanto a 24 bit ci sono circa 16 milioni di “gradini” tra pianissimo e fortissimo contro i 65.000 gradini dei 16 bit, e con maggior fedeltà, in quanto il suono viene campionato 192.000 volte al secondo invece che 44.100, consentendo anche una perfetta riproduzione dei suoni più acuti e degli armonici. I Dvd Audio possono anche utilizzare, invece dell’audio stereo a 192 KHz, l’audio 5.1 a 96 KHz, sempre con 24 bit di risoluzione. Anche i “Super Audio CD” (Sacd) di Sony e Philips, pur incompatibili con i Dvd audio, sono incisi su supporto Dvd multilayer.

Expander: strumento Midi privo di tastiera, chiamato anche “modulo sonoro”, che può emettere i suoni solo se controllato da computer o da tastiera collegata direttamente via Midi. Il più famoso è il “Sound Canvas” di Roland, che nelle dimensioni di un mattone contiene centinaia di suoni Midi di qualità professionale. Tramite un computer dotato di sequencer ed un Expander è possibile riprodurre i brani Midi con la massima qualità, ai livelli degli studi di registrazione professionali.

File Immagine: modalità opposta a quella “al volo”, prevede la creazione sul disco rigido di un’immagine completa del cd che si vuole masterizzare a partire dai dati originari. Sarà poi questa immagine ad essere incisa sul cd. È più lenta della modalità “al volo”, in quanto i dati vanno copiati due volte: prima dall’unità in cui sono contenuti al file immagine, poi dal file immagine al masterizzatore. È però indenne da rischi di interruzione del flusso dati e può risolvere casi critici, soprattutto copiando tracce audio.

Frequenza di campionamento: la frequenza di campionamento indica quante volte al secondo viene effettuata la misurazione di un dato. Ad esempio se un’onda sonora viene campionata a 44,1 KHz (cd audio) ciò significa che l’intensità sonora verrà misurata 44.100 volte al secondo. Passando ad una frequenza di 192 KHz (Dvd audio) l’intensità sonora verrà misurata 192.000 volte al secondo. Ciò significa che sarà possibile ricostruire esattamente onde sonore dalla frequenza più elevata, ovvero suoni più acuti. Se dalla risoluzione di campionamento dipende la resa delle sfumature sonore, o “gamma dinamica”, dalla frequenza dipende invece l’ampiezza delle frequenze registrabili, chiamata “risposta in frequenza”.
La fisica insegna che per riprodurre correttamente un’onda di una certa frequenza la si deve campionare ad una frequenza almeno doppia, ovvero campionando a 44 KHz si possono riprodurre frequenze sino a 22 KHz, campionando a 192 KHz frequenze sino a 96 KHz.

  < Precedente   Prossimo >

 

Corso - Musica digitale
 
  Risorse per i musicisti
  Glossario dei termini
   
  Risorse per i musicisti
  Glossario dei termini
   

 Copyright© PC Open - 2002 - 2003

Credits