|
Aggiornamento di Windows, conversione del file system, modifiche al file di paging
Nelle sezioni precedenti ci siamo occupati degli aspetti di base della manutenzione ordinaria e delle misure di prevenzione più importanti per mantenere in buona salute l’installazione hardware e software. Quello era il primo gradino, ovvero ciò che non ci si può permettere di trascurare pena il degrado del sistema e il rischio di guasti e perdita dei dati. Il passo successivo è duplice: tenere aggiornato il codice di Windows e proteggere il sistema dagli attacchi esterni, come virus, vermi e cavalli di Troia.
Primi aggiornamenti
Chi acquista oggi un computer nuovo o una copia di Windows XP dovrebbe accertarsi che il Service Pack 1 di Windows XP sia già incluso. In caso contrario è consigliabile applicarlo in uno dei due modi previsti: tramite file eseguibile o tramite download da Windows Update, il servizio che tiene aggiornato il codice di Windows man mano che Microsoft pubblica aggiunte e correzioni. Si può accedere a Windows Update tramite http://windowsupdate.microsoft.com/ o semplicemente tramite Strumenti, Windows Update in Internet Explorer. Il Service Pack 1 è il primo degli aggiornamenti proposti da Windows Update e deve essere eseguito da solo (su PC Open di dicembre 2002 trovate un articolo sui pro e contro del Service Pack 1).
Dopo aver installato SP1 e riavviato il computer, si potrà tornare a Windows Update per applicare gli altri aggiornamenti (di solito a blocchi). Se avete difficoltà a distinguere gli aggiornamenti utili da quelli superflui, applicate soprattutto quelli che riguardano la sicurezza. Una volta che Windows includa gli aggiornamenti e le correzioni fondamentali, l’altra cosa urgente da fare è installare un antivirus e, se utilizzate Internet, un firewall. Trovate un confronto tra otto antivirus su PC Open di gennaio 2003. Articoli su antivirus e firewall sono stati pubblicati anche nei mesi precedenti; consigliamo in particolare l’articolo su protezione e sicurezza (PC Open dicembre 2002, pag. 40).
Aggiornamenti automatici
Tra le proprietà del sistema si può selezionare la modalità di aggiornamento automatico preferita; è consigliabile modificare il default e chiedere di essere avvisati prima di scaricare e installare gli aggiornamenti da Windows Update

Conversione del file system
Abbiamo parlato di file system in diverse occasioni, in particolare a proposito dell’installazione di Windows XP, dove si può scegliere se formattare la partizione di Windows con il file system FAT32 o NTFS. Abbiamo visto che il file system FAT (sinonimo di FAT16) dovrebbe essere evitato su partizioni superiori a poche centinaia di MB e che FAT32 dovrebbe essere usato solo per partizioni di dati che devono essere accessibili localmente a Windows 98/Me (la restrizione non si applica all’accesso in rete).
Il file system NTFS, nato con Windows NT ed evolutosi fino alla versione utilizzata in XP, ha fondamentali vantaggi in termini di affidabilità, sicurezza, efficienza ed espandibilità. Mentre con FAT32 chiunque abbia accesso al vostro PC ha anche completo accesso a tutti i dati, con NTFS si applicano le protezioni e il controllo degli accessi basati sui privilegi di utenti e gruppi e sui diritti di accesso a file e directory (e in generale a tutte le risorse condivise) per ogni utente.
Dal punto di vista dell’affidabilità, NTFS è molto più resistente agli errori rispetto a FAT32; tra l’altro mantiene una registrazione (log) delle attività che serve a riparare errori di file system in caso di crash del sistema. Inoltre NTFS rimappa dinamicamente i cluster contenenti settori difettosi, che vengono marcati per non essere più usati. FAT32 è molto più vulnerabile a errori di disco.
Anche la gestione dello spazio è più efficiente in NTFS che in FAT32. In Windows XP la massima partizione creata con FAT32 è di 32 GB, contro 16 TB (terabyte, 1024 GB) a disposizione di un volume NTFS.
Se tutto questo non bastasse, aggiungiamo che funzionalità importanti come la compressione, la cifratura e la Gestione quote (assegnazione dello spazio massimo di disco utilizzabile dagli utenti e relativo monitoraggio) sono supportate solo con NTFS.
Se a questo punto vi ritrovate con un’installazione XP che utilizza FAT32, vi chiederete se è possibile trasformare queste partizioni in NTFS. La risposta è positiva, ma con alcune considerazioni sulla qualità del risultato. Per convertire una partizione FAT32 in NTFS basta aprire una finestra prompt (Start, Esegui, cmd) e digitare convert d: /fs:ntfs (dove d è la lettera del drive da convertire). Se la partizione non è in uso verrà convertita subito; se è in uso, come la partizione di sistema o di avvio, verrà programmata la conversione dopo il riavvio (preceduta da una verifica con chkdsk). Eseguita in questo modo, la conversione è poco efficiente, perché creerà una MFT (Master File Table, l’indice ai file e directory) frammentata, con degrado delle prestazioni.
Per eseguire una conversione efficiente da FAT32 a NTFS è disponibile l’opzione /cvtarea dell’utility convert, in modo da destinare uno spazio contiguo alla MFT. La procedura completa è la seguente: 1) deframmentare la partizione FAT32 da convertire; 2) calcolare le dimensioni della MFT da creare (il default è il 12,5% dello spazio della partizione); 3) usare il comando fsutil per creare nella directory principale della partizione (es. C:\) un file segnaposto dove verrà collocata la MFT; se ad esempio la partizione è di 20 GB (2,5 GB da destinare alla MFT), il comando sarà fsutil file createnew c:\fileprova.txt 2500000000 (usando l’opportuna lettera del disco e un nome di file arbitrario); 4) eseguire la conversione con il comando convert c: /fs:ntfs /cvtarea:fileprova.txt (usare la lettera del drive e il nome di file appropriati).
A patto di seguire questa procedura, la partizione convertita sarà equivalente a una partizione NTFS creata in fase di installazione. Anche gli attributi di sicurezza e i permessi di accesso a file e directory vengono creati automaticamente, il che non avveniva con l’analoga utility di conversione di Windows 2000.
File di paging
A seconda della memoria disponibile, dello spazio libero su disco e dell’utilizzo di risorse da parte delle applicazioni utilizzate abitualmente dagli utenti, è possibile che vogliate modificare le dimensioni o l’ubicazione del file di paging. Chiamato swap file, paging file o page file, il file di paging costituisce la memoria virtuale di Windows, un’estensione della memoria fisica che permette ai programmi di allocare tutta la memoria che può essere necessaria.
La memoria viene gestita a blocchi chiamati pagine, da cui il nome del file. Il file pagefile.sys risiede nella directory principale della partizione di avvio ed è visibile se si rendono visibili i file nascosti in Gestione risorse, Strumenti, Opzioni cartella, Visualizzazione. L’assegnazione di default per lo spazio del file di paging è di una e volta e mezza le dimensioni della memoria fisica per le dimensioni minime e tre volte la RAM per l’assegnazione massima (l’estensione è automatica).
Se disponete di memoria in abbondanza (1 GB e più) l’assegnazione di default può essere sovrabbondante; se invece siete a corto di RAM (256 MB o meno), tre volte la RAM può non bastare per ospitare diverse grosse applicazioni aperte simultaneamente. Per modificare le dimensioni minima e massima del paging file e per spostarlo o suddividerlo su più dischi, la strada è Pannello di controllo, Sistema, Avanzate, Prestazioni, Avanzate, Cambia. Nella finestra che si apre potete assegnare a ogni partizione una quota di file di paging con i relativi valori minimi e massimi.
Il file di paging
Può risiedere su più dischi e partizioni, ma non deve essere disattivato

Se avete abbastanza spazio su disco, potete assegnare valori minimi e massimi uguali per avere un paging file preallocato (possibilmente non frammentato) e non pagare in termini di prestazioni il lavoro di estensione automatica e la penalizzazione dovuta alla frammentazione del file. Mettete comunque in conto di procurarvi un programma capace di deframmentare il file di paging (come Diskeeper).
Per ottenere le migliori prestazioni, il file di paging dovrebbe risiedere su un disco fisicamente diverso da quello dove è in installato Windows, magari estendibile su una partizione del disco di Windows.
Per esempio, con 512 MB di RAM e Windows installato su C:, potreste avere un paging file con ingombro minimo e massimo di 768 MB sul disco D: e un paging file con dimensioni iniziali zero e dimensioni finali 768 MB su C:, oppure, se c’è spazio, collocare tutto il paging file su D:.
In generale, più RAM avete, meno è probabile che serva un paging file grande da 1,5 a 3 volte tanto. Con 1 GB di RAM potreste iniziare con dimensioni minime di 512 o 768 MB e lasciare che sia Windows a estendere il file in caso di necessità; le dimensioni massime dovrebbero essere pari almeno alla memoria fisica. L’importante è non disattivare il file di paging, perché Windows ne ha bisogno per funzionare qualunque sia la quantità di memoria RAM installata.
Per verificare l’effettiva dimensione del file di paging durante il normale uso di Windows, aprite il Task Manager (clic destro sulla barra delle applicazioni, Task Manager) e fate clic sulla linguetta prestazioni. Vedrete che uno dei grafici rappresenta l’utilizzo del file di paging; tenendolo aperto durante il lavoro potete assicurarvi che il file non raggiunga mai le dimensioni massime; se accadesse, dovreste aumentare le dimensioni massime raggiungibili dal file.
Task Manager
Il Task Manager mostra l'uitilizzo del fiie di paging, oltre alle applicazioni aperte, i processi attivi, l'uso della memoria, il thruput di rete e gli utenti attivi

|