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Da vinile e cassette
a PC, eliminando fruscii e crepitii
Se oltre che da CD audio le nostre compilation hanno
come sorgente brani presenti su LP o musicassette, il processo di
creazione delle compilation non cambia, ma per ottenere i file WAV
sarà necessario campionare i brani tramite gli ingressi analogici
(Line In) della nostra scheda audio.
Per collegare un giradischi al computer si devono osservare alcune
cautele: non possiamo collegarlo solo con un cavetto RCA stereo,
perché il giradischi ha la necessità di bilanciamento
e messa a terra che solo la presa Phono-Gnd dell’amplificatore
consente, altrimenti rischiamo di rovinare la scheda audio! Solo
pochissime schede audio (Terratec Dmx 6Fire) dispongono di ingresso
Phono, al quale collegare direttamente il giradischi.
Negli altri casi dovremo collegare il giradischi ad un amplificatore
dotato di presa Phono con un cavetto Rca stereo più l’apposito
cavetto “Gnd” ( la “messa a terra” del giradischi),
esattamente come si fa normalmente per ascoltare dischi. Poi dovremo
collegare l’amplificatore alla scheda audio, o tramite l’uscita
Rca “Tape Rec” o tramite l’uscita cuffie (che
ha il vantaggio di permettere la regolazione del volume tramite
l’amplificatore). A meno che la scheda audio non disponga
di ingressi RCA stereo (ne dispongono le migliori schede dotate
di frontalino o rack esterno, come le Creative Platinum) avremo
bisogno di un adattatore da RCA a minijack stereo, mentre nel secondo
caso di un adattatore da jack stereo grande (l’uscita cuffie
dell’ampli) a minijack stereo (l’ingresso Audio In della
scheda audio).
Più semplice il collegamento di una piastra per musicassette:
basta collegare l’uscita Rca stereo della piastra all’ingresso
Audio In tramite un adattatore da RCA a minijack stereo (non necessario
per le schede dotate di frontalino con ingresso Rca stereo).
Il campionamento dell’audio può avvenire tramite software
dedicati, come Magix Audio Cleanic o Traxdata Just Audio, che possono
anche rimuovere fruscii e crepitii, o tramite il software fornito
con la scheda audio (quello Creative è anch’esso dotato
di funzioni di eliminazione dei rumori). Sconsigliato usare il Registratore
Suoni di Windows, decisamente poco flessibile. È necessario
ascoltare l’intero brano da campionare monitorando i livelli
prima di effettuare la registrazione vera e propria per regolare
il volume di registrazione in modo che non si vada mai “in
rosso”. Basta infatti andare in rosso di pochissimo per rovinare
irrimediabilmente la registrazione digitale.
Il campionamento andrà sempre effettuato con i parametri
tipici dei CD audio: frequenza di campionamento di 44,1 KHz e risoluzione
di 16 bit, in formato WAV. Otterremo così una serie di file
WAV per creare una compilation con le stesse modalità usate
per le compilation di brani estratti da CD.
I livelli massimi di registrazione
Superare i livelli massimi di registrazione ed “andare in
rosso” ha effetti molto più devastanti registrando
in digitale su disco rigido che nella registrazione analogica su
nastro

Abbiamo accennato ai software specifici per il riversamento
da lp/musicassetta, come Magix Audio Cleanic o Traxdata Just Audio.
Questi software sono in grado di rimuovere i tipici fruscii delle
audiocassette, o i “click” ed i crepitii dei dischi
in vinile (i primi dovuti a graffi o usura, i secondi all’elettricità
statica). Funzioni simili sono oggi incluse in molti software di
masterizzazione standard (particolarmente potenti quelle di Nero)
e nel software di alcune schede audio.
I risultati qualitativi però non sono miracolosi: in effetti
fruscii e crepitii vengono quasi sempre eliminati, restituendo un
audio pulito simile a quello di un CD, ma il prezzo da pagare può
essere alto. A seconda del tipo di registrazione i risultati variano
molto: con la musica leggera è frequente l’appiattimento
dell’immagine stereo ed il taglio degli acuti (soprattutto
i piatti), con la classica il suono degli archi viene spesso pesantemente
modificato in negativo, mentre il pianoforte e la voce umana non
soffrono più di tanto. Visti i prezzi economici di questi
software, non si può comunque pretendere la complessità
di restauro di uno studio professionale, che usa software di filtraggio
che danno risultati impeccabili, ma il costo è nell’ordine
delle migliaia di euro.
Audio Cleanic della Magix
è tra i software più noti in grado di ripulire le
tracce audio campionate da LP e musicassette da fruscii e crepitii.
L’interfaccia è molto accattivante

I software di riversamento a nostro avviso possono
essere utili per ripulire singoli brani per usi specifici, ad esempio
l’uso
come sottofondo in progetti multimediali, ma ne sconsigliamo l’uso
quando si intende preservare nel tempo una collezione di vinili
ed audiocassette, in quanto le modifiche che i filtri di ripulitura
effettuano sull’audio provocano la perdita irreversibile di
informazioni sonore, modificando la timbrica originale, che è
proprio quello che si vuole preservare. Meglio non utilizzare i
software di ripulitura e masterizzare l’audio così
come esce da giradischi e piastre: ci terremo fruscii e crepitii,
ma preserveremo il suono originale, che è spesso alla base
del fascino delle vecchie registrazioni. Nessuno ci impedirà
in seguito di applicare un filtro di pulizia al momento dell’ascolto,
senza modificare il file audio originale ottenuto in fase di campionamento.
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