aprile 2003
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DVD Audio, Super Audio CD e la guerra dei formati

Le case produttrici stanno conducendo una guerra degli standard riguardo il futuro dell’audio digitale. L’avvento del Dvd ha infatti reso possibile inserire molti più dati sull’argentato dischetto compagno di tanti ascolti, e questo si può tradurre sia in una maggiore durata che in una migliore qualità. Le case discografiche nel campo della musica leggera sono ovviamente restie ad abbracciare la prima ipotesi: già ora un album medio contiene solo 40-45 minuti di musica contro i 74 di capienza di un normale cd, dunque avere a disposizione i 500 minuti di capienza di un Dvd doppia faccia e doppio strato non interessa granché. Nel campo della musica classica e soprattutto operistica sarebbe invece una benedizione, in quanto i cofanetti da 3-4 cd potrebbero essere ridotti ad un solo Dvd.
Ma le case produttrici si stanno impegnando sulla seconda ipotesi, ovvero il miglioramento della qualità: Sony e Philips hanno proposto il “SACD”, o “Super Audio CD”, un formato che offre audio campionato con tecnologia diversa dal cd (Dsd, ovvero Direct Stream Digital, che a differenza del normale metodo Pcm usa una codifica ad un bit variando il “passo” dell’onda, in modo da evitare il processo di interpolazione che abbassa la qualità nei normali cd audio) e che usa una frequenza di 2820 KHz. Vista la diversa codifica tale valore non è paragonabile con i 44,1 KHz del cd audio, comunque offre circa 100 KHz come valore massimo di risposta in frequenza contro i 22 KHz del cd audio. Siccome il Super Audio CD “fisicamente” è un Dvd, utilizza due layer diversi, uno per l’audio Sacd a 100KHz (sino a 6 canali), ed uno contenente la normale traccia in formato audio cd, per cui può essere letto come un cd dai vecchi lettori. I nuovi lettori sono compatibili anche con i vecchi cd, utilizzando due laser a diversa lunghezza d’onda proprio come i lettori di Dvd “da computer”. La capienza rimane identica al cd, ovvero 74 minuti.
Ma il consorzio Dvd ha risposto con il formato Dvd Audio: utilizza una frequenza di campionamento massima di 192 KHz a 24 bit contro i 44,1 KHz a 16 bit del vecchio cd audio, con una risposta in frequenza di 96 KHz. Ciò significa audio con maggiore gamma dinamica (differenza tra minima e massima intensità sonora registrabile), in quanto a 24 bit ci sono circa 16 milioni di “gradini” tra pianissimo e fortissimo contro i 65.000 gradini dei 16 bit, e con maggior fedeltà, in quanto il suono viene campionato 192.000 volte al secondo invece che 44.100, consentendo anche una perfetta riproduzione dei suoni più acuti (molto oltre le possibilità dell’orecchio umano) e degli armonici (suoni con frequenze multiple dei suoni principali, che rendono diversi i timbri degli strumenti musicali).

DVD audio vs Cd audio
Il Dvd Audio usa 24 bit di risoluzione ad una frequenza di campionamento di 192KHz, che rispetto ai 16 bit per 44,1KHz del cd audio riesce a riprodurre molto meglio la curva dell’onda sonora originale

I Dvd Audio possono anche utilizzare, invece dell’audio stereo a 192 KHz, l’audio 5.1 a 96 KHz, sempre con 24 bit di risoluzione: si tratta di audio surround dedicato al mondo dell’HiFi, di qualità nettamente superiore all’attuale Dolby Digital. Utilizza la compressione “MLP” (Meridian Lossless Packing, una compressione dei Dolby Laboratories senza perdita di dati e dunque di qualità) per restituire il piacere di un concerto rock o di un’opera lirica dal vivo, con suono a 360° di qualità nettamente superiore al cd audio.
Sia i SACD che i Dvd Audio sono già in commercio in quantità limitata: il mercato sembra stia favorendo il Dvd Audio, ma come sempre accade in questi casi, solo col tempo si potrà dire chi vincerà la guerra. In ogni caso chi vorrà ascoltare la musica ad alta qualità dovrà acquistare un nuovo lettore, ed i due formati sono totalmente incompatibili tra loro. Se Sony e Philips hanno spinto il SACD è perché questo è considerato un’estensione del cd audio standard, su cui le due aziende detengono molti brevetti. Ma non potranno lamentarsi nemmeno in caso di successo del Dvd Audio, in quanto anche qui sono fortemente presenti.
Dal punto di vista del musicista va detto che non è tanto la frequenza di campionamento a costituire il limite degli attuali cd audio, in quanto a 44,1 KHz vengono già riprodotte tutte le frequenze udibili dall’orecchio umano: solo i puristi si lamentano per gli armonici ultrasonici tagliati, non udibili ma che darebbero fisicamente una sensazione di “aria” attorno al suono. Il vero limite del cd audio è la risoluzione, in quanto a 16 bit l’intensità sonora è costretta in un range “a gradini” con 65.000 valori, contro i livelli infiniti di un Lp analogico. Gli audiofili dall’orecchio più sensibile possono sentire una differenza nel “calore” e nel realismo del suono, che nel cd audio sono peggiorati dal numero limitato dei “gradini”. Con i nuovi formati a 24 bit i gradini diventeranno 16 milioni, e sfido chiunque a distinguere tra loro più di 16 milioni di livelli sonori: anche i puristi sono d’accordo sul fatto che i 24 bit rendono finalmente giustizia al vecchio disco di vinile, fragile e gracchiante ma capace di infinite sfumature.

 


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Corso - Musica digitale
 
  Parte 1:
  Creare la musica
  Parte 2:
  Modificare e ascoltare
1. Masterizzare un CD audio: i concetti base
  a. Il giusto supporto
  b. Tutorial con Nero
  c. Compilation di MP3
  d. Database di titoli
2. Da vinile e cassette a PC
3. Modificare un brani MIDI: quantizzazione e Punch-in
  a. Editor griglia e notazione
4. Modificare partiture
5. I sistemi di ascolto
  a. Effetti per arricchire l'ascolto
  b. Quanto spendere per un sistema
6. DVD audio e Super Audio CD
  Parte 3:
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