Sotto questa intestazione
rientra il chiarirsi le idee su ciò che il sito dovrà
fare, sia raccogliendo informazioni dal committente sia mettendo
per iscritto le proprie intenzioni nel caso in cui si tratti di
un progetto personale. È importante mettersi nei panni del
potenziale utilizzatore e ricordarsi che il miglior produttore di
siti è colui che sa osservare le cose dal punto di vista
del consumatore esperto. E il vero consumatore esperto sa quel che
vuole e non vuol perdere tempo nel trovarlo. Se non si dedica un
po’ di tempo di questa fase iniziale a studiare i propri obiettivi
e valutarne la compatibilità con l’utente desiderato,
non ce ne sarà più il tempo dopo, poiché le
fasi successive, ricche di complessità tecnologiche, tenderanno
semmai a distrarci. Se lavorate con un committente esterno, raccogliete
da lui tutte le informazioni utili, sia attraverso interviste sia
dallo studio della documentazione che ha già prodotto in
altro modo (depliant, cataloghi, brochure, comunicati stampa). Le
domande a cui rispondere in questa prima fase sono tre:
Cosa stiamo per progettare e perché?
Chi lo userà?
Come faremo a sapere di avere colto nel segno?
In particolare dobbiamo stabilire:
obiettivi del sito (che tipo di risultato ci aspettiamo
dal sito)
audience (chi verrà a visitarlo)
tono della comunicazione (l'impostazione dei
contenuti sarà formale, amichevole, scherzosa, eccetera)
portata del progetto (tempi, costi, complessità)
manutenzione (quali sono le esigenze di futuro
aggiornamento dei contenuti)
Questa prima fase include anche una prima forma di pianificazione
del lavoro, che ci permetta di stabilire tempi, costi e indicare
a grandi linee le risorse tecniche e umane necessarie.
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