aprile 2003
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Gli standard per l'editoria sul Web

 

CSS (Cascading Style Sheets): fogli di stile in cascata, un sistema concepito nel 1996 per assegnare attributi stilistici agli elementi di una pagina Web in modo distinto e complementare rispetto al linguaggio HTML. Consentono di definire numerosi attributi tipografici per ciascun elemento presente nella pagina, oltre che indicarne la posizione e il comportamento al verificarsi di alcune circostanze (passaggio del mouse sopra la parola o frase, eccetera).

Consentono di centralizzare in un solo documento tutti i parametri stilistici di un sito così che, con una sola modifica, sia possibile variare tutte le pagine del sito. Alleggeriscono le pagine medesime poiché le informazioni stilistiche per un certo sito vengono caricate una volta sola. Garantiscono compatibilità tra i diversi browser, dispensando il Webmaster dall'usare tag particolari per ciascuno. Possono anche funzionare in abbinamento a documenti XML per fornire le informazioni di presentazione. La versione corrente è la 2.0, ma il W3C sta già lavorando alla 3.0

DOM (Document Object Module): un modello mediante il quale è possibile manipolare gli oggetti che sono contenuti in una pagina. Per oggetti s'intende gli elementi (la combinazione del tag di apertura, degli eventuali attributi, del tag di chiusura e del testo racchiuso tra i tag), i collegamenti ipertestuali e altro ancora. Diventa quindi possibile cancellare, aggiungere e modificare un elemento, cambiarne il contenuto oppure aggiungere, cancellare e modificare un attributo. Ad esempio è possibile chiedere via programma l'elenco di tutti gli elementi predenti nel documento che sono identificati dal tag <h1>.

HTML 4.01 (HyperText Markup Language): lo versione corrente del linguaggio di marcatori (mark up) per la costruzione di pagine Web. Definita per la prima volta nel dicembre 1999 come evoluzione della precedente versione 4.0 (dicembre 1997) stabilizza quest'ultima in termini di tag e d'integrazione con i fogli di stile, aggiungendo il supporto per il modello DOM (Document Object Model) per la creazione e manipolazione di documenti HTML via programma.

SGML (Standard Generalized Markup Language): è un metalinguaggio, vale a dire un linguaggio per definirne altri, standardizzato nel 1986 dall'International Standard Organization (ISO). All'epoca esistevano diversi linguaggi di markup, ma nessuno di essi era portabile, vale a dire che erano nati per un particolare tipo di computer e un particolare tipo di ambiente software. Con SGML si è creata una base teorica per la definizione di altri linguaggi (tra cui HTML e XML) che sono pienamente portabili.

XHTML 1.0 (Extensible HyperText Markup Language): lo standard che definisce la "riscrittura" di HTML secondo gli standard di XML. XHTML 1.0 è concepito per facilitare la transizione graduale da HTML 4.01 verso il nuovo mondo XML che è assai più rigoroso in termini di sintassi e fortemente orientato all'uso delle pagine Web come combinazioni di oggetti da manipolare via programma. La specifica XHTML 1.0 è stata pubblicata nel gennaio del 2000 e aggiornata nell'agosto del 2002 per correggere errori segnalati nei primi due anni d'impiego. Costituisce il primo passo per la migrazione verso siti di nuova generazione

XHTML 1.1: questa versione è molto più rigorosa rispetto all'XHTML 1.0 e non concede alcun compromesso di compabilità verso i tag deprecati che ancora troviamo in HTML 4.0. Raggruppa in moduli i vari elementi previsti dal linguaggio XHTML così da facilitarne l'impiego all'interno di documenti che usano altri insiemi di tag (come ad esempio MathML che usa XML per definire tag specifici per i documenti matematici).

XHTML 2.0: nuovo standard in via di definizione, la cui versione più recente risale al dicembre 2002. È incompatibile con le precedenti versioni XHTML 1.0 e 1.1 Il W3C sta lavorando alla versione 2.0, aggiornata a dicembre 2002.

XML (Extensible Markup Language): un linguaggio di marcatori che vi permette di sviluppare i vostri marcatori personalizzati da utilizzare all'interno di applicazioni particolari. In pratica un linguaggio per lo sviluppo di linguaggi. Non si occupa affatto di definire la presentazione a video dei vari elementi, ma ne classifica solo la natura. Non costituisce una derivazione di HTML, sebbene mantenga diversi elementi di somiglianza, rappresenta invece un'evoluzione diretta dell'SGML da cui HTML è un semplice derivato.

XSL (Extensible Stylesheet Language): linguaggio per la definizione di fogli di stile da abbinare a documenti XML. Viene utilizzato ancora poco perché molto complesso e orientato ai programmatori più che ai creativi.

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Corso - Webmaster
 
  Prima lezione:
  Competenze e strumenti
  Seconda lezione:
  Siti statici e linguaggio HTML
  Terza lezione:
  Modelli di pagina e tabelle
  Quarta lezione:
  HTML 4.01 e CSS
1. Stile e struttura
  1. Markup fisici e logici
  2. Il deprecato tag font
  3. Gestire gli spazi nel testo
2. Gli standard dell'editoria sul Web
3. CSS e HTML 4.01
  1. Cosa si può fare coi fogli di stile
  2. Ereditarietà e innesco a cascata
  3. Proprietà di trasferimento dei parametri
  4. Regole di ereditarietà
  5. Quattro tipi di CSS
  6. Selettori di classe
4. I colori del Web
  1. Websafe palette
5. Gestire le immagini
6. Esercizi
  Quinta lezione:
  Design e multimedialità
  Sesta lezione:
  Siti interattivi

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