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Modificare partiture
acquisite tramite scanner
Una nuova frontiera, da poco apertasi nel campo dell’informatica
musicale, è l’acquisizione di partiture tramite scanner.
Questa funzione tende a realizzare un sogno: posare un foglio di
musica sul vetro dello scanner ed ascoltare il brano suonato dal
computer.
I software di acquisizione, veri e propri “Ocr musicali”,
si contano ancora sulle dita di una mano. I principali sono Neuratron
PhotoScore Professional 2 e Musitek SmartScore 2 Professional. Oltre
che in versione stand-alone si possono spesso trovare inseriti con
funzionalità ridotte all’interno dei programmi di notazione
e stampa partiture: PhotoScore è presente in versione Lite
con Sibelius 2, Smart Score è presente in versione Lite con
Finale 2003.
SmartScore2
Il riconoscimento di una ballata di Chopin con SmartScore 2: il
risultato è per certi versi sorprendente vista la complessità
del brano, ma ci sono ancora molti errori

Una volta acquistato il software di acquisizione,
ecco come avviene la procedura: il software acquisisce l’immagine
della partitura dallo scanner, la riconosce e la trasforma in note,
che vengono salvate sotto forma di file MIDI, che può essere
eseguito da un sequencer. Dunque tramite un Ocr musicale ed un sequencer
possiamo veramente far suonare al computer brani presenti su carta,
senza nessun intervento umano.
Oltre alla creazione di file MIDI, gli Ocr musicali servono anche
a portare le note riconosciute su un pentagramma editabile, dove
potremo fare le nostre modifiche ed aggiunte per poi ristampare
la parte. Ad esempio è possibile acquisire un brano per pianoforte
direttamente dallo spartito all’interno di un programma di
notazione come Finale o Sibelius, dove potremo ampliarlo realizzando
un arrangiamento per orchestra, che poi andremo a stampare.
Sino a qualche tempo fa c’erano ancora limitazioni pesanti:
gli Ocr musicali di prima generazione erano limitati a 2 voci, dunque
potevano acquisire solo i brani più semplici: un’invenzione
di Bach era riconosciuta correttamente, ma non un notturno di Chopin.
La generazione attuale è invece in grado di acquisire brani
pianistici complessi e brani orchestrali con 32 pentagrammi, riconoscendo
anche i segni dinamici, le terzine, i segni di ritornello, le parole
delle parti cantate ecc.
PhotoScore
PhotoScore Lite, incluso con Sibelius 2, ottiene buoni risultati
se lo spartito da riconoscere non è troppo complesso, come
questo brano di Bach

I risultati però sono ancora molto lontani
da quelli ottenuti dagli Ocr testuali: l’enorme variabilità
e l’intrinseca complessità della scrittura musicale
fanno sì che gli errori siano ancora molti. Quello che colpisce
è la variabilità dei risultati: talvolta si ottengono
risultati sorprendenti anche con brani molto complessi, altre volte
anche brani semplici sono pieni di errori.
Gli errori più comuni sono l’errato riconoscimento
di terzine, legature e barrette dei sedicesimi non riconosciute
(ciò a causa della facile confusione tra tali elementi ed
i righi del pentagramma), divisioni di battuta saltate, pause non
riconosciute, alterazioni confuse con note e viceversa, mentre sono
buoni i risultati con le legature di portamento, i segni di staccato,
i testi, gli accordi, i segni dinamici, le chiavi.
Il sogno di un computer che legge e suona gli spartiti è
dunque già realtà, ma c’è ancora molta
strada da fare
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