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2. Aggiornamento o nuova installazione
Se eseguite una nuova installazione, potete partire dalla versione
di Windows già installata oppure potete avviare il PC dal
CD di installazione (lettore CD-ROM e BIOS permettendo) o da un
floppy DOS.
Se volete essere sicuri di installare una copia pulita di XP, l’ideale
è eseguire una nuova installazione, formattandone la partizione
così da eliminare ogni file estraneo e superfluo.
Se invece volete aggiornare a XP la versione di Windows installata,
potete farlo avviando il PC da Windows ed eseguendo setup.exe dal
CD.
È possibile effettuare l'aggiornamento a Windows XP Professional
da Windows 98 (tutte le versioni), Me, NT 4.0 Workstation (Service
Pack 6), 2000 Professional (compresi i SP) e XP Home Edition.
Ci sono pro e contro nell’aggiornare un’installazione
esistente: mantenete le applicazioni e le impostazioni ma alcuni
programmi potrebbero non funzionare sotto XP, neppure in una delle
modalità compatibili con le precedenti versioni di Windows.
A volte però l’aggiornamento è l’unico
modo per utilizzare certi programmi o driver, che non funzionano
in un’installazione nuova ma funzionano aggiornando un’installazione
Windows 2000 (un argomento che tocca più le aziende che gli
utenti domestici); in questi casi conviene installare 2000 da zero,
aggiungere programmi e driver e quindi aggiornare il tutto a XP.
Se decidete di installare XP aggiornando il precedente Windows è
una buona idea eliminare prima il superfluo, deframmentare la partizione
e controllare il disco con Chkdsk o altra utility di diagnosi e
riparazione.
Anche per eseguire una nuova installazione potete partire dall’attuale
Windows ed eseguire il file setup.exe del CD; all’inizio
dell’installazione potrete scegliere se eseguire l’aggiornamento
(fate attenzione: aggiornamento è il default consigliato)
o se installare una copia nuova.
Più avanti, al momento di scegliere la partizione (e il disco,
se ce n’è più di uno), deciderete se spazzare
via l’attuale installazione Windows installandovi sopra XP
o se installare XP in un’altra partizione (ammesso che esista
sull’hard disk o su altri dischi); in quest’ultimo caso
sceglierete a ogni avvio del PC quale versione di Windows volete
utilizzare.
Se vi piace l’idea del multiboot ma l’attuale
partizione di Windows occupa l’intero disco (discutibile scelta
di molti produttori), dovrete procurarvi Partition Magic o un’utility
equivalente per ridimensionare l’attuale partizione e creare
una o più partizioni aggiuntive.
Il consiglio dei professionisti è di tenere due copie di
XP installate in modo da facilitare backup, manutenzione e recupero
dei dati, senza restare mai bloccati nel malaugurato caso che Windows
non riparta o abbia gravi problemi.
Una saggia strutturazione dello spazio su disco prevede l’installazione
di ogni sistema operativo in partizioni separate (primarie per sistemi
eterogenei, come Windows e Linux, una primaria e le altre logiche
per OS omogenei con partizioni mutuamente accessibili), mentre i
vostri dati e documenti sono più sicuri e accessibili se
tenuti in una o più partizioni logiche di una partizione
estesa.
Un disco può avere fino a quattro partizioni primarie o tre
primarie e una estesa, che a sua volta può contenere numerose
partizioni logiche.
Potete anche distribuire i sistemi operativi e i dati su dischi
diversi. L’unica costante è che il primo hard disk
funge da disco di sistema, contenente il Master Boot Record e i
file necessari al caricamento dei sistemi operativi.
Ricordiamo che la partizione di sistema è
quella contenente il boot loader, mentre la partizione di
boot è quella contenente i file del sistema operativo
(l’unico installato o quello che si è scelto di caricare
nel menu di boot).
Quanto al file system da usare per la partizione (o partizioni)
del vostro sistema con Windows XP, non ci sono alternative: NTFS
è l’unico file system che supporti le funzionalità
di efficienza, sicurezza e protezione dei dati.
Il file system FAT32 è necessario solo per quelle partizioni
di dati a cui volete accedere anche da Windows 9x/Me, altrimenti
presenta soltanto svantaggi.
La FAT (a 16 bit) può essere usata al più per partizioni
di piccole dimensioni (poche centinaia di MB), altrimenti le grosse
dimensioni dei cluster (le unità minime di allocazione dei
dati) vi fanno sprecare una grossa fetta della partizione (con PartitionMagic
potete vedere l’enorme spreco di spazio già con partizioni
di due GB).
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