aprile 2003
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Da vinile e cassette a PC, eliminando fruscii e crepitii

Se oltre che da CD audio le nostre compilation hanno come sorgente brani presenti su LP o musicassette, il processo di creazione delle compilation non cambia, ma per ottenere i file WAV sarà necessario campionare i brani tramite gli ingressi analogici (Line In) della nostra scheda audio.
Per collegare un giradischi al computer si devono osservare alcune cautele: non possiamo collegarlo solo con un cavetto RCA stereo, perché il giradischi ha la necessità di bilanciamento e messa a terra che solo la presa Phono-Gnd dell’amplificatore consente, altrimenti rischiamo di rovinare la scheda audio! Solo pochissime schede audio (Terratec Dmx 6Fire) dispongono di ingresso Phono, al quale collegare direttamente il giradischi.
Negli altri casi dovremo collegare il giradischi ad un amplificatore dotato di presa Phono con un cavetto Rca stereo più l’apposito cavetto “Gnd” ( la “messa a terra” del giradischi), esattamente come si fa normalmente per ascoltare dischi. Poi dovremo collegare l’amplificatore alla scheda audio, o tramite l’uscita Rca “Tape Rec” o tramite l’uscita cuffie (che ha il vantaggio di permettere la regolazione del volume tramite l’amplificatore). A meno che la scheda audio non disponga di ingressi RCA stereo (ne dispongono le migliori schede dotate di frontalino o rack esterno, come le Creative Platinum) avremo bisogno di un adattatore da RCA a minijack stereo, mentre nel secondo caso di un adattatore da jack stereo grande (l’uscita cuffie dell’ampli) a minijack stereo (l’ingresso Audio In della scheda audio).
Più semplice il collegamento di una piastra per musicassette: basta collegare l’uscita Rca stereo della piastra all’ingresso Audio In tramite un adattatore da RCA a minijack stereo (non necessario per le schede dotate di frontalino con ingresso Rca stereo).
Il campionamento dell’audio può avvenire tramite software dedicati, come Magix Audio Cleanic o Traxdata Just Audio, che possono anche rimuovere fruscii e crepitii, o tramite il software fornito con la scheda audio (quello Creative è anch’esso dotato di funzioni di eliminazione dei rumori). Sconsigliato usare il Registratore Suoni di Windows, decisamente poco flessibile. È necessario ascoltare l’intero brano da campionare monitorando i livelli prima di effettuare la registrazione vera e propria per regolare il volume di registrazione in modo che non si vada mai “in rosso”. Basta infatti andare in rosso di pochissimo per rovinare irrimediabilmente la registrazione digitale.
Il campionamento andrà sempre effettuato con i parametri tipici dei CD audio: frequenza di campionamento di 44,1 KHz e risoluzione di 16 bit, in formato WAV. Otterremo così una serie di file WAV per creare una compilation con le stesse modalità usate per le compilation di brani estratti da CD.

I livelli massimi di registrazione
Superare i livelli massimi di registrazione ed “andare in rosso” ha effetti molto più devastanti registrando in digitale su disco rigido che nella registrazione analogica su nastro


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Abbiamo accennato ai software specifici per il riversamento da lp/musicassetta, come Magix Audio Cleanic o Traxdata Just Audio. Questi software sono in grado di rimuovere i tipici fruscii delle audiocassette, o i “click” ed i crepitii dei dischi in vinile (i primi dovuti a graffi o usura, i secondi all’elettricità statica). Funzioni simili sono oggi incluse in molti software di masterizzazione standard (particolarmente potenti quelle di Nero) e nel software di alcune schede audio.
I risultati qualitativi però non sono miracolosi: in effetti fruscii e crepitii vengono quasi sempre eliminati, restituendo un audio pulito simile a quello di un CD, ma il prezzo da pagare può essere alto. A seconda del tipo di registrazione i risultati variano molto: con la musica leggera è frequente l’appiattimento dell’immagine stereo ed il taglio degli acuti (soprattutto i piatti), con la classica il suono degli archi viene spesso pesantemente modificato in negativo, mentre il pianoforte e la voce umana non soffrono più di tanto. Visti i prezzi economici di questi software, non si può comunque pretendere la complessità di restauro di uno studio professionale, che usa software di filtraggio che danno risultati impeccabili, ma il costo è nell’ordine delle migliaia di euro.

Audio Cleanic della Magix
è tra i software più noti in grado di ripulire le tracce audio campionate da LP e musicassette da fruscii e crepitii. L’interfaccia è molto accattivante


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I software di riversamento a nostro avviso possono essere utili per ripulire singoli brani per usi specifici, ad esempio l’uso
come sottofondo in progetti multimediali, ma ne sconsigliamo l’uso quando si intende preservare nel tempo una collezione di vinili ed audiocassette, in quanto le modifiche che i filtri di ripulitura effettuano sull’audio provocano la perdita irreversibile di informazioni sonore, modificando la timbrica originale, che è proprio quello che si vuole preservare. Meglio non utilizzare i software di ripulitura e masterizzare l’audio così come esce da giradischi e piastre: ci terremo fruscii e crepitii, ma preserveremo il suono originale, che è spesso alla base del fascino delle vecchie registrazioni. Nessuno ci impedirà in seguito di applicare un filtro di pulizia al momento dell’ascolto, senza modificare il file audio originale ottenuto in fase di campionamento.



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Corso - Musica digitale
 
  Parte 1:
  Creare la musica
  Parte 2:
  Modificare e ascoltare
1. Masterizzare un CD audio: i concetti base
  a. Il giusto supporto
  b. Tutorial con Nero
  c. Compilation di MP3
  d. Database di titoli
2. Da vinile e cassette a PC
3. Modificare un brani MIDI: quantizzazione e Punch-in
  a. Editor griglia e notazione
4. Modificare partiture
5. I sistemi di ascolto
  a. Effetti per arricchire l'ascolto
  b. Quanto spendere per un sistema
6. DVD audio e Super Audio CD
  Parte 3:
  Hard disk recording

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