aprile 2003
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Manutenzione straordinaria

 

La Console di ripristino di emergenza, la ricostruzione dei file di avvio, disabilitare servizi e driver, riparare Windows

Nello spazio disponibile in questo corso non pretendiamo di affrontare l’intero spettro di situazioni anomale che si possono verificare, ma introduciamo alcuni concetti e strumenti di base da utilizzare soprattutto quando Windows non riparte.

La Console di ripristino di emergenza
Nonostante lo sforzo per facilitarne l’installazione e l’utilizzo, Windows XP è pur sempre l’evoluzione delle versioni NT e 2000; tutta la complessità viene a galla quando si gratta la superficie o si deve risolvere un problema.
Immaginate di avere acquistato Windows XP Professional e di sfogliare il manualetto di 40 pagine che accompagna il CD di installazione. Quasi metà delle pagine sono dedicate alla soluzione dei problemi. Tra queste, solo a beneficio degli utenti più esperti, viene proposta la Console di ripristino di emergenza, un’interfaccia spartana a riga di comando che può servire per operazioni di manutenzione come avviare e interrompere servizi, leggere e scrivere informazioni su un disco locale (solo però in alcune cartelle), formattare le unità e riparare settori di boot danneggiati.

Prima di utilizzare la console, il manuale consiglia di fare un backup dei dati su un’unità a nastro, perché i dischi locali potrebbero essere cancellati o riformattati durante il ripristino. A un utente finale si potrebbero rizzare i capelli leggendo che potrebbe aver bisogno di un’utility che si usa principalmente quando Windows non riparte neppure in modalità provvisoria e che prima di usarla dovrebbe fare un backup dei dati. Oltre tutto, a meno di una riconfigurazione possibile solo quando Windows funziona regolarmente, la console non permette di accedere alle directory dove, per default, Windows salva i dati dell’utente (nel sottoalbero Documents and Settings della partizione di Windows).

Presentare la Console di ripristino nel manualetto introduttivo di Windows XP (che forse pochi leggono) è un segno di notevole candore da parte degli estensori del booklet; certamente non si può accusare Microsoft di nascondore agli utenti che potrebbero venire tempi duri e che potrebbe essere necessario l’intervento di un esperto che, in un momento di crisi (messaggio di errore e Windows che non riparte), intervenga chirurgicamente per salvare l’installazaione.
Ad aggravare la situazione, solo gli utenti esperti o tenaci cacciatori di informazioni sanno dove trovare una copia dei file di registro: magari molto vecchia, ma capace di far ripartire Windows e recuperare un punto di ripristino recente con l'apposita utility. Infatti il backup dei file di sistema generato dall’utility di backup (ntbackup.exe) è ripristinabile solo se Windows funziona; non è possibile ripristinare file dalla riga di comando utilizzando il comando ntbackup, che comunque non fa parte dei comandi supportati dalla Console di ripristino. Meno noto è il fatto che ntbackup, oltre a creare i suoi file di backup, salva i principali file di registro nella directory WINDOWS\repair, da cui sono recuperabili quando Windows non parte.

Anche la funzione Ripristino configurazione di sistema salva i dati in formato compatto, da cui non si possono estrarre i file di registro. Si potrebbe pensare di eseguire una copia fisica della directory CONFIG (sotto WINDOWS\SYSTEM32) contenente i file del registro, ma sfortunatamente la Console di ripristino non supporta la copia di directory (come Xcopy in DOS) né supporta i caratteri jolly nel comando Copy. E’ quindi piuttosto scomodo usare la Console per salvare o ripristinare una copia dei file di registro (in tutto 17 file in SYSTEM32\CONFIG).

Inoltre i file di registro salvati da ntbackup sono a sistema aperto, quindi in uno stato inn continua evoluzione. Per un rapido salvataggio e ripristino del registro (a sistema chiuso) un modo sbrigativo è installare un’altra copia di Windows (per esempio in una partizione di servizio da 5 GB) e utilizzarla per accedere ai file di sistema della copia principale.
Se si usano partizioni NTFS, anche la seconda copia dovrà essere di Windows XP. In alternativa si può utilizzzare un floppy DOS di avvio e un’utility in grado di copiare file tra partizioni NTFS.

Si deve comunque tener conto che i file di registro salvati manualmente non sono sincronizzati con l’evoluzione del sistema, quindi il loro ripristino potrebbe far perdere gli aggiornamenti avvenuti dalla data della copia. Nonostante questo e la macchinosità della copia dei file, la copia manuale periodica del registro può rivelarsi preziosa in caso di corruzione dei file.
Ora che abbiamo chiarito che la Console di ripristino non è user-friendly e che non fa miracoli, vediamo come la si attiva, quali sono le limitazioni, quali sono i comandi e come può essere personalizzata per superarne le restrizioni..

Installare la Console di ripristino di emergenza
La Console di ripristino può essere utilizzata in due modi: può essere installata così da essere sempre disponibile all’avvio del sistema o può essere eseguita al momento dal CD di Windows XP, una modalità più lenta e scomoda che richiede sempre la presenza del CD. Se decidete di installare la Console in modo permanente, inserite il CD di Windows ed eseguite d:\I386\winnt32.exe /cmdcons (d: è la lettera del lettore CD o DVD).
Se preferite eseguire la Console dal CD, inserite il CD nel lettore, riavviate il computer da CD, attendete il caricamento dei file e al messaggio di benvenuto premete R per avviare la Console di ripristino. Se avete più installazioni di Windows, verrà chiesto a quale si desidera accedere tramite la Console (il numero d’ordine) e la password dell’utente Administrator (nel caso di Windows XP Home Edition la password di Administrator per default è vuota, quindi basta premere Enter).
Una volta attivata la Console, si inseriscono i comandi dopo il prompt; quando si è finito si digita Exit e il sistema viene riavviato.

Limitazioni della Console di ripristino
A prima vista potrebbe sembrare che la Console sia equivalente a una finestra di prompt di Windows, ma in realtà l’interprete dei comandi è diverso, molto più limitato. Dalla Console si può accedere soltanto a file in certe posizioni: la directory principale di ogni volume, la directory %SystemRoot% dell’installazione Windows selezionata (nella maggior parte dei casi il valore della variabile SystemRoot è C:\WINDOWS), la directory Cmdcons della Console ed eventuali sottodirectory e file e directory su dischi rimovibili (floppy, CD, Zip ecc.) ma solo in lettura. Per default non si può accedere ai file di dati degli utenti, non si può modificare la password di Administrator e non è disponibile alcun editor di testo, il tutto per motivi di sicurezza.

I comandi della Console di ripristino
Dopo essere entrati nella Console, basta digitare help o help seguito dal nome di un comando per vedere la sintassi di tutti i comandi o di uno singolo. Ricordiamo che sebbene molti comandi siano gli stessi disponibili nella finestra prompt di Windows (cmd.exe), quelli della Consolle hanno meno opzioni e sono soggetti alle limitazioni sopra elencate (alcune sono aggirabili modificando i criteri di sicurezza della Console di ripristino tramite l’editor dei criteri di gruppo - Group Policy Editor). Ecco dunque l’elenco dei comandi utilizzabili.

Attrib
Imposta o toglie gli attributi di un file o cartella (sola lettura, nascosto, sistema)
Batch
Esegue comandi da un file di testo
Bootcfg
Cerca installazioni Windows sui dischi locali e configura/ripara le voci nel menu di avvio boot.ini
Cd/Chdir
Cambia directory
Chkdsk
Verifica/ripara un volume, con marcatura dei settori difettosi e recupero dei dati leggibili (richiede la presenza di Autocheck.exe in Windows\System32 o sul CD di Windows)
Cls
Svuota lo schermo
Copy
Copia un file
Del/Delete
Cancella un singolo file
Dir
Elenca i file di una directory con i relativi attributi
Disable
Disabilita un servizio o un driver
Diskpart
Gestisce le partizioni dei dischi di base (non va usato mai con i dischi dinamici)
Enable
Abilita un servizio o un driver
Exit
Chiude la Console e riavvia il computer
Expand
Estrae un file da un file compresso .cab su disco locale (fisso o rimovibile)
Fixboot
Scrive un nuovo settore di avvio (boot sector) nella partizione specificata
Fixmbr
Ripara il Master Boot Record del disco specificato (normalmente quello di sistema)
Format
Formatta una partizione primaria o una partizione logica con il file system specificato
Help
Elenca i comandi disponibili o la sintassi di un comando
Listsvc
Elenca i servizi e i driver disponibili
Logon
Elenca le installazioni di Windows NT, 2000 e XP e permette di scegliere quella da attivare; dopo tre errori nel digitare la password di amministratore, il computer viene riavviato
Map
Elenca le lettere dei drive, i file system, le dimensioni delle partizioni e la corrispondenza con i drive fisici (solo per i dischi di base, non quelli dinamici)
Md/Mkdir
Crea una nuova directory
More
Visualizza un file di testo con pause per riga o per pagina
Rd/Rmdir
Elimina una directory
Ren/Rename
Cambia nome a un file
Set
Visualizza o modifica le variabili di ambiente della Console di ripristino
Systemroot
Imposta come directory corrente %SystemRoot% (il valore della variabile di sistema SystemRoot, tipicamente C:\Windows)
Type
Visualizza un file di testo facendolo scorrere fino alla fine

Personalizzazione della Console di ripristino
I limiti di utilizzo della Console di ripristino, sebbene dettati da considerazioni di sicurezza, sono talmente restrittivi da legare le mani all’utente: si pensi al divieto di accesso alle cartelle con i dati o all’impossibilità di copiare i file su un drive rimovibile (nonostante le istruzioni raccomandino di eseguire un backup prima di usare la Console).
Presentiamo quindi la procedura che un esperto dovrebbe mettere in atto per liberarsi delle restrizioni più importanti, così da poter usare i caratteri jolly, accedere a tutte le directory locali e copiare i file locali su drive rimovibili. Questo richiede l’editing dei criteri di gruppo (da fare quando Windows XP funziona regolarmente) e l’uso del comando Set, all’interno della Console, per modificare i valori di alcune variabili di ambiente.

Ecco i passi in sequenza: 1) si apre l’editor dei Criteri di gruppo (gpedit.msc) da una finestra prompt: Start, Esegui, cmd, gpedit.msc; 2) nel pannello di sinistra della finestra che si apre, si espandono i Criteri Computer locale, quindi si espande Configurazione computer, Impostazioni di Windows, Impostazioni protezione e Criteri locali; 3) si seleziona Opzioni di protezione; 4) nella lista dei criteri, sul pannello di destra, si fa doppio clic sulla voce “Console di ripristino di emergenza. Consente la copia di dischi floppy e l’accesso a tutte le unità e cartelle”; 5) nella finestra che appare si fa clic su Abilitato e su OK; 6) si chiude gpedit.msc; 7) si riavvia il sistema entrando nella Console di ripristino e digitando la password di amministratore; 8) in base alle necessità si digita uno o più dei comandi set che seguono, avendo cura di includere uno spazio prime e dopo il segno di uguale: set allowwildcards = true (per poter usare i caratteri jolly), set allowallpaths = true (per potersi posizionare su qualunque directory con il comando cd), set allowremovablemedia = true (per poter copiare file dai dischi locali a drive rimovibili) e set nocopyprompt = true (per eliminare il messaggio di avviso quando si sovrascrive un file esistente).

Editor dei criteri di gruppo
Può essere usato anche per ampliare le possibilità della Console di ripristino di emergenza

Riparare i file di avvio
Come vedete, ci siamo allontanati progressivamente dal raggio d’azione del normale utente, sconfinando sul terreno della manutenzione da tavolo operatorio. Se avevate scrupoli ad avventurarvi nell’uso della Console di ripristino, raddoppiateli prima di mettere le mani nei file di avvio, in particolare studiate la sintassi di Boot.ini prima di modificarlo a mano con un editor. D’altra parte se, dopo aver pasticciato con utility e altri sistemi operativi, Windows XP non riparte, il rimedio veloce potrebbe essere ricostruire i file di avvio.

I file di avvio di Windows XP possono venire cancellati o modificati in modo scorretto se qualcosa va storto nell’uso di utility che si occupano di partizioni e di multiboot o nell’installazione di altri sistemi operativi. Se i file di avvio di XP vengono sovrascritti, ecco i rimedi di base.
Se Boot.ini (da cui dipende la scelta del sistema operativo da avviare) è corrotto o mancante, entrate nella Console di ripristino, eseguite bootcfg /scan per elencare le installazioni Windows disponibili, bootcfg /rebuild per rimpiazzare automaticamente Boot.ini e bootcfg /add per aggiungere una nuova installazione a Boot.ini senza modificare il contenuto esistente.

Se mancano o sono danneggiati i file critici Ntldr, Ntoskrnl.exe, Ntdetect.com e i driver, potete usare la Console di ripristino per copiarli dal CD di Windows tramite il comando Copy. I file compressi sono espansi automaticamente durante la copia; se dovete recuperare file da un archivio .cab, usate il comando Expand.
Se un altro sistema operativo ha rimpiazzato il codice di Windows XP nel settore di avvio, entrate nella Console di ripristino ed eseguite Fixboot per riscrivere il boot sector, dopo di che Windows si dovrebbe avviare.

Servizi e driver
Come abbiamo visto in precedenza, un driver difettoso o incompatibile (generalmente non firmato) può causare malfunzionamenti e crash del sistema. Nei casi più gravi un driver può interferire con i processi di avvio del sistema tanto da impedire persino la partenza in modalità provvisoria.
Lo stesso si può dire per un servizio bacato o incompatibile installato da un’applicazione software (per esempio un antivirus) che impedisce l’avvio di Windows.
Anche in questi casi viene in soccorso la Console di ripristino, ma dovrete identificare il servizio o il driver da disabilitare. Con il comando Listsvc visualizzate la lunga lista dei servizi e dei driver e il loro stato; per riconoscere quello che state cercando potrebbe essere utile la documentazione fornita dal produttore del servizio o driver sotto accusa e un’esplorazione del relativo CD di installazione.

Una volta che avete deciso di disabilitare un servizio o un driver, usate il comando Disable seguito dal nome del servizio o driver. Vedrete visualizzato il tipo di avvio del servizio o driver che disabilitate; prendetene nota in modo da ripristinare lo stesso stato iniziale nel caso decidiate di riabilitare il servizio.
Se decidete che un servizio che avete disabilitato non è la causa del problema, per riabilitarlo usate il comando Enable seguito dal nome del servizio o driver e dal tipo di avvio che vi eravate annotati quando lo avete disabilitato.

Riparazione e reinstallazione di Windows
Quando tutto fallisce e vi state rassegnando a reinstallare Windows, c’è ancora un tentativo possibile per recuperare l’installazione. Si tratta di usare il programma di setup (dal CD di installazione) per reinstallare Windows con l’opzione di riparazione dell’installazione esistente, nella speranza di recuperare almeno parte delle impostazioni e dei dati. Se il sistema è abbastanza danneggiato, il tentativo fallisce, ma è un tentativo che vale la pena di fare e che non porta via troppo tempo.
Per tentare la riparazione, inserite il CD di installazione e avviate il computer come se fosse la prima installazione di Windows. Allo schermo di setup, ignorate l’opzione di avviare la Console di ripristino e premete Enter. Dopo lo schermo relativo all’accordo di licenza, il programma di setup cerca le installazioni di Windows esistenti localmente e trova (unica o in mezzo ad altre) quella che vorreste riparare. La selezionate e premete R per avviare la riparazione.
Il resto della procedura ricalca i passi di una normale installazione. Al termine, nel caso più fortunato, i file di sistema dovrebbero essere rimessi a nuovo e dovreste ritrovare le vostre impostazioni e i vostri dati. Purtroppo in caso di corruzione del registro (anche di uno solo dei suoi file), la procedura non serve; lo abbiamo verificato con un sistema che aveva un file di registro corrotto. In questo caso l’unica soluzione è riformattare la partizione e reinstallare Windows (e installare un’utility di backup delle partizioni, come Drive Image, per non dover più reinstallare Windows da zero).

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Corsi Open Master
   
  Prima lezione:
  
Architettura e installazione
  Seconda lezione:
   HW e  troubleshooting
  Terza lezione:
   Manutenzione e riparazione
1. Manutenzione, hardware
  1. Prevenzione
  2. Tenere i backup
2. Manutenzione, software
  1. Monitoraggio del disco
  2. Deframmentazione
  3. Spazio su disco e pulizia
  4. Pulizia periodica
  5. Compressione
  6. Backup
  7. Backup, continua
  8. Backup, il ripristino
3. Manutenzione configurazione
4. Manutenzione straordinaria
5. Conclusioni
  Quarta lezione:
   Gestione applicazioni

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