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(    Estratto dalla rivista ARPA - n. 12    )

Percezioni sensibili.

Visuali panoramiche di vite si intrecciano molteplici intorno ai nostri corpi, e raggiungono l'intelletto sotto forma di luce, onde sonore, sapori, odori. Hanno una propria consistenza, sono dolci, al tatto, esperienze piacevoli per i sensi; oppure, leggere e impalpabili, entrano in noi vibrandoci le corde, e se ne allontanano impercettibili e sinuose.

Grenouille non ha un odore proprio. Eppure il suo olfatto è sviluppatissimo e possiede un talento naturale nell'invenzione di nuove rapinose fragranze e affascinanti profumi. La ricerca di se stesso, trovare un'identità, è la ragione del suo essere che, introverso, si richiude a riccio, per lanciare qua e là, senza frenesia, attacchi alle altre anime sensibili, carpirne i segreti, privarle del soffio aromatico dell'esistenza, per impossessarsene. E così Grenouille non guarda nemmeno in faccia la ragazza dolce e rossa che uccide e svuota. Spalma di grasso la carne sua, soffice e candida, ne trattiene il profumo inebriante ricoprendola di pezze bianchicce, che preme bene sul corpo di lei, per non lasciar sfuggire nemmeno un alito di quel prezioso aroma, poi si siede vicino, aspettando che la sublimazione si completi. Come si fa con i petali dei fiori.

Johannes Elias Alder non è un grande musicista. Anzi, a dire il vero non è affatto un musicista, dato che non saprebbe mai collocare le sette note sul pentagramma. Ma nessuno meglio di lui è capace di intendere e capire e scomporre e ricostruire le voci del mondo. Un canto dell'anima eco di un tragico destino di solitudine: le sbarre sono le canne dell'organo, lontano dai cuori degli uomini. La sua voce vitrea chiede amore e morte. No, sono solo pensieri, Elias è troppo timido. Elias tace, seduto a cassetta. Chi ama non dorme. Elias muore.

Ma leggete, per favore, queste righe mentre un violoncello solo viaggia negli arabeschi caldi e matematici della suite numero uno di Bach.
Buona vita. A quanti di voi che hanno provato, almeno una volta, una sorta di estasi dei sensi, anche se durata appena un attimo, vorrei consigliare "Il profumo", di Patrick Suskind (link: ARPA-11) , e "Le voci del mondo", di Robert Schneider. Poi, quando sarete ancora immersi nelle pagine liquide di questi libri, scrivetemi.

Paco SIMONE

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