FORSE
di: Paolo Mitton
Sono andato in libreria, il negoziante mi ha accolto:
"Manuale di astrologia, enciclopedia, guida automobilistica, trattato di sociologia?"
"No grazie, dell'acqua ossigenata."
"Non ne abbiamo."
"Strano, avevo visto dieci volumi."
"Se avesse visto un saggio gli avrebbe chiesto un consiglio?"
"No grazie, sto bene così. Fuma?"
"Solo quando brucio, chiedo scusa per l'odore."
"Lo dica a chi le sta vicino. Vive da solo?"
"Può darsi."
"Cioè?"
"Sono sposato ma mia moglie, a sessant'anni, è scappata."
"Ritmi troppo elevati a letto?"
"In un certo senso: lei voleva menopausa e più sesso."
"La amava?"
"Sa mantenere un segreto?"
"Dica."
"Di lei mi piacevano solo due cose: il seno. Comunque acqua in bocca..."
"Che poi è saliva. Ha dei figli?"
"Due maschi, giovani sportivi, amano il calcio."
"Come se la passano?"
"Di prima, spiovente, a volte rasoterra, dipende..."
"Sono in gamba?"
"Dei campioni."
"Sa, al giorno d'oggi basta fare uso di sostanze dopanti."
"I vincenti non usano droghe."
"Chi perde però dovrebbe."
"Lei non ama lo sport?"
"Oh, sì, il ciclismo, ma ho appeso gli attrezzi al chiodo."
"Colleziona biciclette?"
"Beh, ne ho dodici, ma prima di comprarne un'altra aspetto la tredicesima."
"Capisco."
"Sempre?"
"Solo quando brucio."
"Lei non fa mai una cosa sola alla volta?"
"Peut-être."
"Ha molti dubbi!"
"Molti di meno, da quando ho nascosto le supposte nella credenza."
"Crede all'oroscopo?"
"No, avevano detto che sarebbe stato l'anno dell'Acquario, a Genova hanno triplicato le visite, ma io un periodo così terribile non l'avevo mai vissuto."
"Per via di sua moglie?"
"In un certo senso."
"Quando è stata l'ultima volta?"
"Se vuole le racconto la penultima, l'ultima l'ho già dimenticata."
"Ha provato con le prostitute?"
"Non andrei mai con delle donne a pagamento."
"Neanche se le dessero un sacco di soldi?"
"Dipende dalla prostituta e dalle sue misure."
"Se fossero abbondanti ?"
"Potrei anche ucciderla."
"Ah, istinto senofobo!"
"Solo quando brucio."
"Scusi ma stavolta non centra."
"Quizás."
"Lei è un poliglotta!"
"Sì, un po' liglotta ma non troppo, dopotutto conosco solo una parola."
"Già, ma in un sacco di lingue."
"Sì, ricordo quella volta che entrò un bosniaco in negozio e prendendolo per croato gli dissi: "Ho qualcosa in serbo per te"."
"E' una fortuna. Pensi che invece io appena sbarcato ad Ajaccio mi chiesi come si dicesse lavori in corso."
"Sa cosa le dico?"
"Mi lasci indovinare."
"Sbagliato."
"Allora?"
"Cosa pensa delle donne?"
"Non ho avuto molti rapporti."
"Quanti?"
"Due"
"Beh, sembrano pochi, invece sono già irritanti."
"Sì, l'ultima poi una donna piena di complessi."
"Di quelle che se frequenti per un anno ti abbuonano il servizio civile?"
"Lei cosa ne dice?"
"Maybe. Che lavoro faceva?"
"La ragazza alla pari."
"In pratica?"
"Giocava a bim-bum-bam con una ragazza alla dispari."
"Cosa ci trovava in lei?"
"Era bella, splendente, magra, fine, posata."
"Una forchetta!"
"Non lo so, mangio con le mani."
"Ci avrei scommesso."
"Lei scommette sempre su questo genere di cose?"
"Sempre è una parola grossa."
"Quasi sempre sono due parole grosse uguali."
"Non la seguo, ho un cliente da servire."
"Anch'io ho da fare, il tempo stringe."
"Lo usi al posto del limone, mentre l'uva passa. A la prochaine."
"Chissà."
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