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Carl William Brown è un autore ormai senza tempo, si considera
apolide, ma a causa delle ricerche in cui è impegnato vive in Italia. Per quanto riguarda
la sua biografia, ai posteri basti sapere che era un ragazzo di vastissime letture, di un
ampia cultura, di una profonda sapienza, di una coerente saggezza, di una incommensurabile
forza psichica e di innumerevoli esperienze pratiche; il tutto messo a servizio della
ricerca e della lotta contro la stupidità. (oh, mi raccomando, si fa per dire)
Alle critiche di coloro i quali si domandassero quindi: "Ma chi è costui per
presentarsi in questo modo ?" ed indirettamente mi rivolgessero la domanda con
unintonazione ammonitrice, rispondo umilmente: "Ma chi è il Papa, chi è
Gates, chi è Di Caprio, o chi erano Gesù, Buddha, Confucio, o Mao, Marx, Stalin e Hitler
!" Ecco questo è Carl William Brown, a punk hit, no more heroes anymore!
Se dunque è vero che, come ci ha insegnato Valery, il vero genio resta sconosciuto, è
anche vero che questo è un ruolo scomodo, doloroso e maledetto, per vari motivi. Perciò
Carl William Brown ha deciso di interpretare a fondo il suo ruolo di scrittore, di
agitatore, di educatore, di provocatore, confidando anche alla grande potenzialità della
rete la sua scomoda creatività. Nasce così il Daimon Club, un'associazione culturale
composta da diversi siti, dove per ben più di duecento pagine l'arte, la vita, l'umanità
e la protesta si concretizzano in uno slancio ideale, urlando al mondo la propria fatica
esistenziale nel condurre quella tremenda battaglia contro il reale, che alla fine ci
vedrà comunque perdenti.
Se dunque anche voi volete unirvi nella lotta, potete farlo visitando i siti della nostra
associazione; di seguito riporto alcuni indirizzi, ricordando che da lì potrete
raggiungere anche gli altri che sono in via di costruzione.
http://users.iol.it/cwbrown
DAIMON CLUB
http://www.geocities.com/SoHo/Gallery/8072
DAIMON PEOPLE
http://www.geocities.com/Hollywood/Studio/2326
DAIMON ART
http://www.geocities.com/Athens/Forum/6856
CARL WILLIAM BROWN
e-mail: cwbrown@iol.it
daimonclub@geocities.com
geniusart@usa.net
INDICE DELLE OPERE PUBBLICATE

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L'AUTORE E L'OPERA
" [...] É un breve scritto di presentazione
personale in cui potrete farvi subito un'idea del tipo di personaggio in questione e del
difficile lavoro che sta cercando di portare a termine. Posso qui comunque confermare che
l'Italia è uno dei paesi più disponibili per chi si occupa delle mie
tematiche. [...] "
L'ARTISTA IN RIVOLTA
" [...] É una breve lettera che idealmente
indirizzo a tutti i lettori e a tutti gli scrittori in genere, famosi o meno, per me
infatti sono tutti uguali, anzi talvolta preferisco quelli meno noti, sono più veri.
Anche se devo pur ammettere che studiando la stupidità quelli ben sponsorizzati mi
offrono una notevole quantità di ottimo materiale per le mie ricerche. Ho volutamente
limitato il discorso, perchè sono consapevole del valore della brevità, il significato
di fondo è comunque sin troppo chiaro. E poi lo diceva anche Voltaire, talvolta alcune
pagine di alcuni autori valgono come intere biblioteche. Non mi sto riferendo
ovviamente ai miei lavori, ma del resto io scrivo aforismi, e quindi aspiro, come
Nietzsche, a dire in una pagina quello che magari gli altri dicono in un libro.
IL VENDICATORE LETTERARIO
" [...]Anche questo è un breve scritto che
aiuta a capire il carattere, la personalità, gli intenti e le finalità delle assurde (in
senso esistenzialista) fatiche dell'autore.
FOLLIA, POTERE E AUTORITA'
" [...] E' l'estratto di un lungo saggio
sull'argomento del potere e dell'autorità interpretati criticamente alla luce della loro
divinità, vale a dire la stupidità. La sua lettura è fondamentale se ci si vuole
avvicinare alle concezioni umanistiche, letterarie, filosofiche e politiche dell'opera
dell'autore.
CONTRO LA STUPIDITA'
" [...] E' uno scritto che spiega il perchè l'autore
abbia voluto creare e voglia sviluppare una vera e propria Associazione per la Lotta e la
Ricerca contro la Stupidità. Del resto questa non è che una delle tante iniziative che
si affiancano all'opera omnia, che è in ogni caso dedicata proprio a questa difficile
velleità.
AFORISMI VARI
" [...]E' una selezione di un buon numero di aforismi
estratti dagli oltre ottomila che l'autore ha prodotto in questi ultimi anni. Questa è la
parte più terribile e sorprendente perchè mette bene in luce quelle che sono le notevoli
capacità retoriche, critiche e provocatorie della creatività linguistica e filosofica
dell'autore. Possiamo così leggere aforismi contro il potere, contro l'autorità, contro
la stupidità, contro l'economia, contro la religione, contro i mass media, e a favore, ma
non troppo, della filosofia e della letteratura, ed è proprio in questi che talvolta
traspare la melanconia di un certa lontana poesia. Per finire il
tutto è intercalato con gli aforismi del buon umore, vale a dire quelli ispirati da
una vena umoristica nera e nichilistica. Tanto per non farci mancare niente, per morire in
salute, appunto! Questo dunque è tutto.
Tutti gli scritti sono di natura saggistica, genere a cui appartengono di solito anche gli aforismi. In ogni caso Gli aforismi Vari, L'artista in Rivolta e il Vendicatore
Letterario sono anche di natura letteraria. Questi scritti sono in buona parte già
presenti in rete, e la data della loro stesura , a parte alcuni aforismi ed il
saggio sul potere, è riconducibile agli ultimi due anni.
LO STILE DI CARL WILLIAM BROWN.
(Un breve estratto)
........La scelta dello stile e del modo di esprimersi, visto la mia forma mentis e la mia visione filosofica della vita, non poteva che essere indirizzata verso una modalità di espressione breve, che risultasse incisiva e sintetica, in pratica una scrittura molto concentrata, col preciso scopo di lapidare in quanti più modi possibile il potere e
l'autorità, vale a dire la stupidità. La decisione di scrivere aforismi (Chi sa scrivere aforismi può fare a meno di scrivere saggi, diceva K. Kraus), motti di spirito,
riflessione succinte, massime, definizioni e sentenze, esprime anche la volontà di
spogliare la scrittura di tutte quelle parole inutili che oggi giorno riempiono la nostra
vita, è un modo per tornare o se preferite per giungere all'essenza. Tale formula si
presta inoltre a molteplici giochi verbali, e impiegando tutte le tecniche della retorica
consente di raggiungere un'alta figuralità e rappresentatività del discorso, che a loro volta consentono al testo di avvicinarsi alle intuizioni della poesia e alle critiche
polemiche della satira e dell'umorismo. E' inoltre fuor di dubbio che questa formula
consente al lettore di esercitarsi parecchio da un punto di vista linguistico-filosofico e
gli permette dunque alla lunga di migliorare notevolmente le proprie conoscenze culturali
e le proprie capacità espressive.
Questa letteratura ricorda e risale a quella delle origini, la cosiddetta
letteratura sapienziale, che sin dall'antichità ha raccolto il fior fiore dell'esperienza
e dei consigli dei saggi, da Confucio e Lao-tzu, dal Buddha ai testi biblici, da Ippocrate
e Epicuro, e passando attraverso Bacone, Erasmo, Swift, Pascal, La Rochefoucault,
Chamfort, Vauvenargue, Lichtenberg, Flaubert è giunta fino ai moderni Nietzsche,
Wittgenstein, Adorno, Kraus, Beirce, Cioran, Canetti e molti altri. E' talvolta la
letteratura delle opere religiose, della Bibbia e del Corano, delle parabole e degli
exempla a carattere didattico, che esprimono la saggezza e la sentenziosità di pensatori
come Socrate, Eraclito, Epitteto, e Seneca o di arguti popolani che inventano magari
proverbi e detti destinati a durare nei secoli. E' la letteratura che rende immortali
certi autori come Aristofane, Shakespeare, Molière, Goethe, Wilde o Shaw che grazie alla
loro abilità linguistica ed ai loro raffinati giochi verbali hanno reso sublime l'uso
della parola. E' anche la letteratura dei manuali come il Kamasutra e costituisce inoltre
la parte più saliente dei romanzi e delle opere teatrali di ogni epoca.
La forma di espressione breve che acquista il carattere di sentenza e di critica
morale riveste anche molta importanza nelle raccolte di favole, si ricordino ad esempio
quelle di Fedro, di Esopo e di La Fontaine o in tempi più recenti le splendide poesie di
Trilussa. L'aforisma, che da Ippocrate in poi racchiude delle verità generalizzate o
presunte tali, stretto parente delle citazioni e delle massime, ha infarcito ogni tipo di
letteratura ed ha dato luogo a vere e proprie raccolte che, oltre a brillare di luce
propria, hanno consentito ad altri scrittori di arricchire le proprie opere ed il proprio
stile.
In tempi più recenti i libri di massime hanno consacrato alla gloria letteraria
molti autori, e le riflessioni brevi sono diventate il modo di espressione favorito dai
filosofi più innovatori, oltre che il mezzo preferito di tutti quegli scrittori che, come
me, non amano parlare a vanvera e sprecare fiato per arricchire la pletora di stupidaggini
che inquinano il mondo delle lettere e dei mass media in generale, ma amano al contrario
veicolare idee, commenti, riflessioni, critiche ed invettive. Come ben sottolinea Federico
Roncoroni (8), "l'aforisma (il nome deriva dal greco aphorismos e significa
definizione) infatti è una frase che compendia in un breve giro di parole il risultato di
precedenti riflessioni, osservazioni ed esperienze, dunque è qualcosa di più di una
semplice definizione, è un perfetto meccanismo espressivo che, in equilibrio tra eleganza
e sostanza di pensiero, a metà strada tra il gioco di parole e la massima filosofica,
aspira a divertire e a far riflettere....nella sua apparente semplicità mira ad avere un
massimo di densità concettuale in un minimo di brevità formale....concilia insomma la
ricchezza del significato con la concisione del significante." Come si vede è dunque
proprio il contrario della prolissa letteratura di quelli che non hanno niente da dire.
Molti sono anche gli scrittori italiani che nel corso dei secoli hanno coltivato il
genere, da Leonardo a Galileo, da Campanella a Vico, da Beccaria a Leopardi, da Dossi a
Longanesi, per continuare con Marchesi, Flaiano, Gervaso, Bufalino, Ceronetti, Sgalambro,
Bellocchio, Quinzio e Pontiggia per citarne solo alcuni e per non citare poi tutti
quelli che ne hanno curato delle raccolte. Forse come sosteneva Flaubert è proprio giunto
il momento di dare all'arte il valore delle scienze esatte e la sinteticità delle
definizioni aforistiche ci ricorda appunto da vicino la brevità delle formule fisiche o
delle regole matematiche. La produzione artistica diventa così la testimonianza di
un'osservazione oggettiva della realtà e del comportamento umano e quindi prova
sperimentale della stupidità del più pernicioso essere vertebrato.
La grande caratteristica morale degli autori di frasi brevi sembra che sia proprio
racchiusa nel genere aforistico che si presta ad entrare in società con l'intento di
debellare i sofismi, l'ipocrisia e la tirannide della stupidità umana. (persino Napoleone
amava racchiudere i suoi princìpi in frasi sentenziose). Il genere facilita infatti la
diffusione dei concetti, delle idee chiave, delle concezioni basilari che si spera abbiano
per lo meno un po' di buon senso. Prendendo di mira la realtà più vasta e globale,
queste frasi si prestano ad essere lette ed assimilate in tutto il mondo proprio perchè
aspirano ad essere di una qualche utilità a tutti gli uomini della terra, che non
dovrebbero mai dimenticare di ricordarsi che: "Chi va in giro a persuadere la gente
che non è così ben governata come dovrebbe, non mancherà mai di ascoltatori attenti e
benevoli.", come si auspicava forse troppo ottimisticamente il nostro Richard Hooker.
La forma breve ricorda altresì l'invettiva, lo psogos, spesso velata, ma
chiaramente rancorosa e come diceva Amleto è l'anima del motto di spirito, è la sostanza
del motto cinico di Freud che apre le porte alla spiegazione psicologica e filosofica
dell'umorismo, tecnica che al pari della satira, anche se in modo più intellettualmente
sofisticato, attacca il potere e le sue false pretensioni al rango, che devono chiaramente
essere eliminate ed abbattute. (10)
L'umorismo dell'attività psichica più elevata (si vedano a questo proposito Il
Motto di Spirito di Freud ed il suo saggio sull'umorismo.) ed arguta non ama le differenze
tra il mondo ideale e quello reale e cercherà quindi di denunciarle (come fecero a loro
tempo gli autori satirici, romantici, surrealisti ed esistenzialisti.) smascherando la
falsità dei comportamenti e dei buoni proponimenti, sostituendo ai conflitti delle guerre
sanguinose e violente quelli dell'intelligenza per riuscire finalmente a far emergere il
buon senso. L'umorismo che si avvicina alla scienza e alla religione in quanto non si
ferma davanti a nulla, ma cerca anzi di abbattere qualsiasi dogma per poter così creare
le condizioni più favorevoli per sconfiggere appunto il virus più pericoloso che insidia
le nostre esistenze, vale a dire il virus della stupidità.
Quell'umorismo che ama la brevità, per Shakespeare anima della saggezza, proprio
quella brevità che spinse Nietzsche ad affermare: "La mia ambizione è di dire in
dieci frasi quel che chiunque altro dice in un intero libro." (11) Forse è proprio
pensando a questa brevità che Voltaire affermava: "...alcune righe di alcuni autori
valgono di più di intere biblioteche." o che faceva pensare a George Mikes (a cui
tra l'altro questo libro è anche dedicato) di non poter mai raggiungere una vera e
propria gloria letteraria, ma che in certi casi consente però di ottenere una vasta
diffusione ed un certo apprezzamento tra il pubblico dei lettori, come dimostrano per
esempio i libri di Gino e Michele.(12)
La brevità dell'aforisma rimanda sempre ad un contesto più vasto, in quanto le
sue parole sono quasi sempre connotanti e ci obbligano necessariamente alla riflessione
intellettuale. Oltre a ciò, tale forma di scrittura consente una rapida lettura dei
testi, e questa è una caratteristica fondamentale se anche Calvino oserà dire che
proprio la rapidità sarà uno dei valori del prossimo millennio (13), rapidità che serve
appunto a svelare l'ovvio prima che sia troppo tardi.
I grandi aforismi anche se riaffermano cose già note le dicono comunque in maniera
ignota e sorprendente (infatti come ci insegna N. Chomsky, da un numero finito di lettere,
si può creare un numero infinito di frasi, proprio come accade con i geni) e non
dimentichiamo in ogni caso di ricordare che come recita Ippocrate: "La vita è breve,
l'arte è lunga, l'occasione fuggevole, l'esperienza fallace, il giudizio difficile."
Sperando di poter essere di qualche aiuto, o almeno di dilettare il volenteroso
lettore, vorrei inoltre, prima di concludere questa prefazione, scusarmi con quei credenti
che trovassero qualche battuta un po' troppo volgare, ma voglio rassicurare loro che non
è assolutamente mia intenzione offendere l'eterno, anche perchè per me non esiste, e
quindi avvertirli che ogniqualvolta si trovi nei miei scritti la parolina "Dio",
è preferibile interpretarla come il Dio creato dagli uomini, e dunque poco affidabile,
cattivo e per alcuni addirittura anche già morto.
Ora voglio concludere augurandomi che la letteratura, e quindi a lungo andare anche
i miei libri, possa contribuire a far si che, come auspicava Francesco Orlando citando
Freud (14), "...gli uomini connettano a tal punto la loro vita a quella degli altri,
in modo da riuscire ad identificarsi tra loro così intimamente, che l'accorciamento della
durata vitale propria risulti sormontabile.", e si distrugga quindi la stupida
angoscia creata dalla concezione antropocentrica che a fatica tollera l'idea di una
nascita, di uno sviluppo e di una morte inappellabile.
Ecco perchè in ultima analisi i miei libri si possono considerare di natura
filosofica, in quanto come diceva Montaigne la filosofia deve insegnare a morire e quando
uno ha imparato a morire, e quindi non teme più la morte, ha anche imparato a non servire
più, ed è diventato così un uomo libero, libero da ogni cosa, soprattutto dalla
stupidità, pronto quindi a combattere contro ogni forma di potere, di schiavitù, di
conformismo e verso tutti gli abusi dell'autorità.
Nel testo originale seguono poi le note.....[...] "
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