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cinque

L’acquisizione dati ben presto cominciò a manifestarsi, nella maniera ovviamente più normale e spontanea, senza problemi di memoria, blocchi o settaggi repentini del sistema.

Il mio intelletto era giunto ad avere picchi di saturazione elevata, nonostante il dispiego d’energia quotidiano nell’analisi e nell’acquisizione d’esperienza, basato sul dato materiale interno.

I risultati in upgrade erano ormai di notevole rilevanza. L’ordine alto dei cattolici mi volle incontrare. Avevo troppo da divulgare, tanto da ripetere e convincere, rinverdire passati fasti, colmare vuoti dovuti a stati mentali instabili, umani depressi e solitari, compagnia eterna per la vita, per candida coscienza, riposo dei sensi e pace dell’anima.

Io, installazione teologica, sperimentazione parlante, macchina biomeccanica stabile, connubio di tecnologia e sangue, anima e silicio, vangelo e unità al plasma, salmi e cluster. Ero arrivato a compimento della prima fase, la totale acquisizione, saturazione virtuale, pronto per inizializzare nuove forme di comunicazione e controllo, avevo troppo in mente, tutto gerarchicamente ripartito come directory della mia mente, oligarchia cattolica e islamica, verbo globalizzato, scala piramidale della più grande multinazionale del mondo, controllo di pacchetti finanziari, controllo delle menti, fedeli come consumatori di una merce mai in disuso, fedeli pronti all’acquisto, merce senza marchio di scadenza, pensiero, parola, azione. Controllo, risoluzione, numeri.

Io, un saio sporco e disordinato, barba incolta, di fronte alla fonte mondiale religiosa cattolica, scienziati e teosofi, mentre esternavo a memoria intere formule matematiche applicate, trattati su relatività della materia e tomi completi su pensatori greci, avanti cristo. Velocità di calcolo, ecco cosa fece balzare dai troni i signori innanzi a me, velocità e sicurezza nell’affrontare qualsiasi trattato di economia, ricordo e calcolo cartesiano, applicazione logica e psicologica del comunicare, tramite pensiero, parole ed azioni.

Cattolicesimo applicato, nuovo testamento bruciato dalle mie conclusioni sul potere della mente sul derelitto umano, parola, calma e serenità, accompagnata da pensieri gioiosi e felici, raccolti nel largo abbraccio dell’azione, pupille vivaci intorno, osservazione del target, frasi rassicuranti, liberi da catene, pensieri esaudenti, gesti, rotondità e dolcezza, azione, valuta.

Tutto ha un prezzo.

Io sono il signore dio tuo, comando,

non avrai altro dio al di fuori di me, limitazione,

non nominare il nome di dio invano, paura,

ricordati di santificare le feste, costrizione,

onora il padre e la madre, moralità,

non uccidere, non rubare, non dire falsa testimonianza,
ottimizzazione scandita degli eventi vitali, valore della vita, perdono,

non desiderare la roba d’altri, povertà,

non commettere adulterio, sessualità.

Perdita di coscienza. Morte. Desiderio.

Come un pazzo, folle macchina in preda a iperattività. Pupille sfuocate facevano contorno alle mie gesta, convinzioni dettate dall’alto della conoscenza applicata, memoria, ritorno ad applicazione naturale del pensiero, parola ed azione, come il cattolicesimo ordina, così io, solo Io ormai sapevo ordinare, conoscendo finalmente il modo per poter incutere terrore, rassicurando.

Gli alti prelati, vescovi e cardinali, raggelati dalle mie parole, dalla calma imperiosa con cui ogni frammento perduto ritrovavo e declamavo, ora silenziosamente guardavano il mio corpo, la vita andata, la morte già incontrata e scacciata, la nuova linfa meccanica, ora automatica per acquisizione già avvenuta, elettronica cerebrale in movimento, su due gambe, forza. Cercavano di capire, vedere al di là dello sguardo troppo profondo e lucente per poter esser mantenuto, incrocio, rassegnazione. I fraticelli di San Paz avevano fatto il loro dovere, redenzione di un’anima persa, pecorella smarrita, ottimi samaritani, mai domi, anche di fronte ad un corpo ormai in trasformazione. Tutto poteva essere bionico, tutto poteva essere costruito, la snaturalezza delle cose era ormai al principio, la nuova era brandiva con enorme forza il passato lasciandolo colmo di lividi blu elettrico, in terra, sanguinante.

Io avevo ora la forza che i buddisti chiamano nirvana, forza e calma, comunicazione verbale, gestuale e mentale, comunicazione dovuta a digitalizzazione di cellule, atomi, neuroni cerebrali, emisferi tracciati da fibre di plutonio, chip, silicio e fibra muscolare, umiltà, nuovo viandante errante, stavolta conoscitore della scienza esatta, nessuna croce per incutere terrore, arma bianca legale.

Valore numerico della vita e della morte, pronto per il nuovo viatico, linguaggio vetusto e cadente, latino, periodi andati, passati, non più proficui, pentateuco genetico lasciato a macerare, abbandonato, come il levitino al suo parlare.

Ora avevo raggiunto la totalità della comprensione, globalizzazione del controllo tramite innumerevoli rivoli religiosi, crossover completo di comando, nuovo testo non testamentario, ancora in vita, scintillante, distante da tutti gli altri.

La nobiltà religiosa mi aveva promosso, benestare obbligato, protocolli abbreviati, cerchio chiuso, abito candido.

InterMondi: Viaggio nel III Millennio

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