A.D. 2019. Uno scuarcio nel cielo invade Tokio.

La grande saga di Akira inizia.
11 anni dopo la terza guerra mondiale nel 2030.
Nella Neo-Tokyo, una banda di motociclisti capeggiati da Kaneda, insegue un’altra banda, durante l’inseguimento appare sulla strada un bambino, solo.
Il bambino spaventato, per salvarsi dallo scontro con la moto di Tetsuo, la fa esplodere, con il potere della sua mente.
Il bambino è una delle cavie usate dall’esercito come arma del futuro. Essi hanno dei poteri ESP (Poteri Mentali Extrasensoriali) che vengono studiati dall’esercito.
Tra di loro c’era anche Akira un bambino con dei poteri immensi, che distrussero Tokyo e fecero poi scatenare la Terza guerra mondiale.
Ora Akira è smembrato in singoli filamenti di DNA e criogenizzato.
Solo così lo si puo’ tenere sotto controllo.
Anche Tetsuo scopre di avere dei poteri Esp.

Ma sottoposto agli esperimenti dell’esercito perde il controllo e corre verso la pazzia.
Vuole sfidare Akira, e risvegliandolo farà fermare ancora una volta lo scorrere della storia, riportando il mondo a 11 anni prima.




La serie a fumetti viene pubblicata per la prima volta nel 1982 in Giappone. Mentre la si pubblica, la storia ha sempre più seguito; diviene un cult.
La Marvel poi la introduce un U.S.A. . In america riesce a riscuotere ancora più successo che in patria.
Poi arriva anche in Italia e anche qui è già mito.
Katsuhiro Otomo decide di produrne un film.

E’ risaputo il giudizio negativo che l’autore dà dei lungometraggi della Walt Disney, ed infatti nel suo film cerca (e ci riesce fantasticamente) di creare un’atmosfera più realistica possibile. Con un livello tecnico pressochè perfetto K.O. sintetizza la storia della sua “Creatura” in circa due ore di atmosfere allucinanti e scene impressionanti.

Una curiosità, le date dello scoppio della guerra mondiale e dell’olocausto hanno subito molte correzioni: Originariamente, la data dell’olocausto nucleare era il 6 dicembre 1982 ossia quando fu pubblicato per la prima volta.
Quando iniziò il film la data cambiò al 16 luglio 1988 (la data in cui uscì nei cinema in giappone).
La nostra versione la data infine nel 1996.


K.O. cosa ha detto a proposito del film:


“Voglio fare un film che sia un miscuglio di immagini, invece di evidenziare le singole scene.
Voglio mostrare i dettagli, e anche se un dettaglio può essere visto come la parte di un mosaico e anche se il pubblico potesse richiamare alla memoria il film in questo modo, beh avrei ottenuto quello che volevo.”



“E’ per questo che ho creato Neo-Tokyo per delineare ed accrescere l’immagine che io ho di AKIRA.
Infatti anche se il titolo del film è il nome di un bambino, in verità non coinvolge nessun personaggio in particolare.
Nessuno è l’attore principale, anche se molti lo potrebbero sembrare. Tutte le persone hanno dei drammi nelle loro vite, e così la trama non è altro che l’unione di diversi drammi.”



“La scena finale del film nasce dal fumetto, ho aspettato a lungo prima di creare la scena della conversazione retrospettiva tra Kaneda e Tetsuo. Nella storia originaria comunque ero impossibilitato a fare questo perché i personaggi sembravano andare per le loro proprie strade.
Quando raggiungono il loro momento è difficile anche per il creatore fermarli, per questo la fine fu pensata molto avanti.”

“Uno dei problemi più grandi nel creare il film era il connettere le scene. Avevo infatti abbastanza immagini per coprire le scene principali, ma il problema era unirle con il prosieguo della storia.
Un altro problema era il tempo ristretto del film, circa di due ore; non potevo sprecare nessuna scena.
Nei fumetti si ha molta più libertà di digressioni nel passato, ma se lo si tenta in un film, perde la sua chiarezza ed incisività.”

“Mentre lavoravo allo storyboard, cercavo di avere in mente sempre le animazioni, ma era molto difficile.
Le scene più semplici, sono quelle che mi hanno creato più problemi.
La semplice scena di un personaggio che cammina, rendeva tutto difficile. In Tv, la telecamera si può muovere sulle sezioni più alte, mentre nel film non si può fare, e i personaggi devono tutti apparire nella loro interezza, e si devono muovere in modo uguale alla realtà.”



“Nelle sequenze finali, durante la trasformazione di Tetsuo, molta dell’azione è insita nell’animazione stessa.
Per riuscire a rendere queste scene realistiche, bisogna fare attenzione allo sfondo. Se un personaggio dei fumetti è definito dall’inizio, anche una fine realistica non cambierà questa prima impressione. Il pubblico sospende il giudizio sul personaggio ed è pronto a tutto.
Per esempio nelle scene in cui si mostrano gli straordinari poteri, l’artista deve partire da scene e sfondi molto realistici.
Facendo così il senso di devastazione è molto maggiore. Io stesso ho prestato molta attenzione al lavoro manuale ed ai colori per rendere pù realistico il tutto.”

“Credo che tutti facciano così nei film; se il pubblico non crede in un personaggio, allora il film sarà un fallimento.
Per questo è molto importante creare un senso di realtà nella storia che si racconta.”






Diretto da
Mamoru Oshii
Katsuhiro Otomo


Cast (in ordine alfabetico)
Jimmy Flanders (voce)
Taro Ishida (voce) .... Il colonello
Iwata Mitsuo (voce) .... Kaneda
Mami Koyama (voce) .... Kei
Takeshi Kusao (voce) .... Kay

Barbara Larsen (voce)
Lewis Lemay (voce)
Nozomu Sasaki (voce) .... Tetsuo
Drew Thomas (voce)


Tratto dai fumetti di Katsuhiro Otomo.
Regista Katsuhiro Otomo.
Art Director toshiharu Mizutani.
Animazione Takashi Nakamura.
Scenografie Izo Hashimoto.
Musiche Shoji Yamashiro.
Produzione Ryonei Suzuki
Character design, sceneggiatura e regia Katsuhiro Otomo.





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Data ultima modifica: 31-03-98