IL PIGNORAMENTO Sta arrancando ormai da pių di un'ora per quel sentiero in ripida salita inciampando spesso sulle pietre nascoste da una vegetazione scarna e disordinata. © Miranda Baudino Tamagnini - © 1998 ARPA Publishing. Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
di: Miranda Baudino Tamagnini
Ogni tanto, sudando nel sole ormai alto, si ferma per riprendere fiato e asciugarsi la fronte e il collo col fazzoletto che tira fuori da una tasca dei pantaloni.
"Che caldo!"
Il silenzio profondo che lo circonda è rotto soltanto dal rauco stridio di qualche cicala.
Alzando gli occhi al cielo, di un azzurro opaco per il gran calore maledice il suo lavoro in uno squallido ufficio di Tribunale in mezzo a polverose scartoffie che comporta pure compiti odiosi, come quello, che lo mettono a disagio e gli causano tanta pena.
Oggi deve effettuare un sequestro nella casa di un tizio che, "pescato" in treno senza biglietto, non aveva potuto neppure pagare la multa e le spese di tutta la lunga, inutile trafila legale che ne era seguita, perché notoriamente povero in canna.
Lui non era che un esecutore di decisioni altrui, il braccio anonimo della legge ma l'idea di dover affrontare gente che possedeva tanto poco, per portarglielo via, lo angustiava profondamente.
Ora rallenta il passo per ritardare l'incontro o perché la salita sempre più ripida e la borsa con i documenti gli pesano sempre di più?
Dando uno sguardo distratto alle innumerevoli piante di fichi d'india e alla immensa distesa delle gialle ginestre che giù giù per il pendio scosceso arrivano fino al mare pensa: "Al ritorno ne faccio un bel mazzo da portare a casa."
Improvvisamente, dietro un rialzo del terreno, appare la casupola: un cubo di pietra senza finestre e con una porta socchiusa di sole asticelle .
"Permesso?" dice l'Ufficiale e una voce risponde: "avanti". L'antro è fumoso e, per lui che viene dalla luce, immerso in un buio quasi totale.
Si fa avanti un tipo basso, scuro di carnagione, con pantaloni sfilacciati tenuti su da bretelle, una camicia senza colletto: "Don Lucio, che onore! Concetta saluta l' "Ufficiale." Don Lucio a cosa dobbiamo questa visita? S'accomodasse!"
Luisi guarda intorno pieno d'imbarazzo.
Solo una sedia sgangherata in un angolo. Nel centro della stanza, sul pavimento di terra il focolare: quattro pietre con su una pentola in cui c'è solo acqua che bolle; una donna scarmigliata, sporca e scalza sorride timidamente coprendosi la bocca sdentata con la mano. Due bambini semi nudi seduti a terra con occhi spaventati guardano " lo straniero" intruso.
Poco lontano da loro, sdraiata, una cagna magra con tre cuccioli attaccati alle mammelle piene.
All'ufficiale si stringe il cuore. Dice: " Beh passavo di qua e ho sentito che vendete un cane. Ne comprerei uno, quanto ne volete ?"
"Un cane, Don Lucio, io vendo cani? Non l'ho detto a nessuno che erano nati quelli lė. Ma ve li regalo tutti se li volete, non so che farmene. Ci giocano le criature!" E li indicava spaventato !!
"Non preoccupatevi, è per mio figlio e ne vorrei uno solo, ma a pagamento! Che fate con quell'acqua che bolle?"
"Un po' di pasta. Ci fate l'onore?
Il cane ve lo regalo, è poca cosa, accettatelo, mi fate sgarbo se me lo volete pagare!"
Stacca dalla madre il più grassottello e glielo porge sorridendo felice: "Farà buona guardia, vedrete Don Lucio e grazie dell'onore! Non volete gradire un po' di pasta? Senza omplimenti. Ah avete già mangiato?"
Dopo il buio della capanna il sole ancora alto lo aggredisce.
Scende lentamente per il sentiero fra le ginestre in fiore e i cespi di fichi d'india. Lo scintillio del mare, là sotto, gli fa lacrimare gli occhi. Ogni tanto scivola e le pietre lo precedono rotolando e rimbalzando con un lieve acciottolio.
In una mano la borsa pesante dei documenti, nell'altra, accostata al fianco, il cucciolo. Gli occhietti ancora serrati, mugola di tanto in tanto, forse sognando il latte tiepido della madre, il buio della casupola, le rudi carezze dei bambini.
L'Ufficiale pensa: "Pure questo ci mancava, ora avremo sempre fra i piedi anche lui. E poi, accidenti, domani mi tocca pure pagargli la multa".
Ma il tepore del cucciolo attraverso la camicia gli suscita un senso di pace e di commossa tenerezza.
La violazione del copyright e/o la copia illecita del materiale riprodotto in queste pagine, la diffusione non autorizzata dello stesso in qualunque forma contravviene alle normative vigenti sui diritti d'autore e sul copyright.
Per inserire i tuoi testi nel sito ARPANet, clicca qui!