netsurfing.gif (1000 byte) NetSurfing.jpg (10144 byte) Stefano Massaron (smassaron@tecnet.it)

 

Fil Rouge

 

 

Rosso. Uno dei colori più presenti, più diffusi e più comuni. Cose rosse: tantissime. Idee rosse: ancor di più. E poi sapori rossi, intuizioni rosse, rosse palpitazioni, tecniche rosse. Basta questo, per scoprire la Rete... o meglio, per lasciare che la Rete si scopra da sola


Iniziamo con un bel luogo comune, che non guasta mai: «il Web è una fonte inesauribile d’informazioni»... quante volte ce lo siamo sentiti ripetere? E poi via, con i soliti discorsi sulle varie sindromi da eccesso informativo, sovraccarico di nozioni eccetera, eccetera, eccetera. Sembra proprio che ci si dimentichi che, il più delle volte, la navigazione in Rete è divertimento puro, magari fine a se stesso, una sorta di zapping attivo in cui si salta da una pagina all’altra seguendo un filo infinito e annodato su se stesso che obbedisce a una sola logica: la nostra immaginazione. Un filo che muta percorso e nodi senza sosta, seguendo scintille di curiosità generate da un link o da un’idea. Molto spesso ci si muove intorno a un concetto, lasciando che siano i collegamenti sottolineati in blu a portarci da una parte all’altra del mondo. Per questa mia prima «navigazione astratta» ho voluto basarmi su un colore, il rosso.
Mentre inseguo il rosso di un tramonto tropicale su un sito di viaggi, tentando di dimenticare la nebbia che preme contro le finestre del mio studio, in televisione trasmettono un film dell’orrore. Perché no? Cosa c’è di più rosso del sangue? Vampiri, dèmoni, serial killer... Profondo Rosso è il negozio virtuale di Dario Argento
http://www.darioargento.org/negozio.htm
e già cominciamo a divertirci... un link che non funziona a un promettente «Museo degli Orrori» e un «Catalogo» niente male, corredato da fotografie horror, da cui è possibile acquistare oggetti quantomeno bizzarri (feti in bottiglia, braccio mozzo che si muove a pile, pietra tombale in gommapiuma). Interessante anche la sezione delle «chicche per collezionisti», in cui si possono trovare le sceneggiature originali fotocopiate dei film di Dario Argento. Ma, dopo esserci sollazzati con le stranezze del Profondo Rosso, non si può esimersi dal segnalare un sito che di horror tratta un poco più seriamente: ecco quindi It-Horror Magazine, una splendida rivista online dedicata a tutto ciò che è paura narrata, dal cinema ai libri, molto curata graficamente, italiana più che mai, forse unica nel suo genere nella nostra penisola:
http://www.fabula.it/IT
Sul numero online (ma è possibile scaricare gli arretrati) una vera sorpresa per gli appassionati: la traduzione in anteprima del primo capitolo del nuovo romanzo di Stephen King e un’intervista a Tullio Dobner, il traduttore. Sangue, lame, sangue e ancora sangue... perché non pensarci seriamente? Sarà poi sempre vero ciò che dice Woody Allen: «Vedere il mio sangue mi impressiona: dovrebbe stare dentro il mio corpo, non fuori»? C’è chi il sangue se lo fa estrarre di proposito per aiutare gli altri: ecco quindi
http://www.avis.it
il sito dell’AVIS, dove si possono reperire informazioni di qualsiasi genere sulle modalità di donazione. Il sito ha un motore di ricerca interno che lo collega a numerose altre associazioni di volontariato... e, già che siamo in tema di impegno sociale, è d’uopo ricordare una delle figure più importanti e interessanti della chiesa cattolica, Don Lorenzo Milani. Al sito
http://www.luda.livorno.it/milani/page2.html
possiamo trovare note biografiche del parroco conosciuto ovunque come il Prete Rosso, oltre ai temi che hanno ispirato la sua vita e la sua attività, a una ricca bibliografia e a uno sparuto elenco di siti correlati.
Un altro sito che si occupa di don Milani è Il Circolino, curato dal giornalista Carlo Galeotti, all’Url
http://www.ilcircolino.it/milani
con fotografie, altri link, una sezione dedicata alle «news milaniane» e le versioni scaricabili di saggi e articoli sul Prete Rosso.
Balziamo dal sacro al profano con la rapidità che soltanto la Rete ci può consentire... sì, perché il rosso è anche il colore del sesso, della sensualità, dell’erotismo. Lasciando perdere l’associazione mentale fin troppo facile con i siti a luci rosse (queste esplorazioni le lasciamo alla privacy delle pareti domestiche...), come non pensare a un ornamento che da secoli è di fatto un sinonimo di seduzione? Il rossetto, che sapientemente indossato rende le labbra due parentesi entro cui si libra una promessa che forse non verrà mantenuta... nel sito di Pupa, nota casa produttrice di cosmetici
http://www.pupa.it/It/Prodotti
si possono trovare informazioni di ogni genere, storiche e attuali, sul belletto che ha reso indimenticabili le labbra di Marilyn Monroe e – perché no? – quelle della nostra vicina di casa, il tutto corredato da una lezione tecnica dettagliatissima sui vari metodi di applicazione: leggendo le «istruzioni» di Pupa, il risultato sembra garantito...
Nel frattempo, sul mio televisore scorrono i titoli di coda del film... ricordo mia nonna che, per consolarmi, diceva sempre: «Non t'impressionare, è soltanto succo di pomodoro», senza sapere che in realtà mi rovinava tutto il gusto togliendomi ogni partecipazione emotiva... ma, se il pomodoro è l’alimento principe della cucina mediterranea, la sua rappresentazione più famosa è indubbiamente la celeberrima lattina della minestra Campbell, assurta a simbolo della pop-art. Ebbene, la Campbell Soup
http://www.campbellsoup.com
ha un sito dedicato ai fan, il Campbell Soup Market
http://www.campbellshop.com
dove, tra l’altro, si possono acquistare online articoli di ogni genere riguardanti la lattina più famosa del mondo, dagli orsacchiotti di peluche (35 dollari) ai modellini degli antichi furgoni Campbell di inizio secolo (45 dollari). Sugo di pomodoro, pasta, cucina italiana, vini italiani. Rossi, naturalmente. Il Brunello di Montalcino, uno dei nostri vini più apprezzati nel mondo, lo si trova al sito
www.videohit.it/wineitaly/caratteristiche/brunello.htm
Se invece si desidera una panoramica più completa, basta digitare index.htm al posto di brunello.htm e li ritroviamo tutti (o quasi), ognuno con la sua ricca e dettagliata scheda informativa... se poi vogliamo divertirci anche sui vini, andiamo a fare un salto in America, dove ci accoglie in un improbabile Url «italianeggiante». Il sito
http://www.bellaristorante.com/wines/italian_red.html
presenta un arido e striminzito elenco di vini italiani, ma promette una «lezione sui vini rossi» che avrà luogo a breve tempo sulle sue pagine.
Mi sta venendo fame: il sofficino mandato giù davanti alla televisione poco fa non basta più, penso al salame (rosso, ci mancherebbe) e, per associazione di idee, al maiale... che sarà anche rosa, ma non sul Web. Nel reticolo infinito del Www i maiali sono di tutti i colori, anche rossi... il sito Porco Rosso è dedicato ai fan di Miyazaki, uno dei disegnatori/animatori più amati del Giappone...
http://www.geocities.com/Tokyo/Temple/4899/miyazaki.htm
A quanto pare (scopro), Miyazaki è ossessionato dai maiali, e «Porco Rosso» è il titolo di una delle sue opere più famose... guardo meglio, e mi rendo conto che già conoscevo l'autore senza saperlo... in collaborazione con Takahata, è l’autore di «Heidi», le cui guanciotte rosse sono state causa di soprannomi e «sfottò» ai tempi delle mie elementari (le compagne rubizze venivano appellate inevitabilmente così, confessiamolo). Per chi volesse proseguire, informazioni supplementari su Porco Rosso le troviamo sul sito
http://www.geocities.com/Hollywood/Hills/6290/D.HTM
D’altra parte, chi più degli artisti ha a che fare con i colori? E allora, tanto per testare la resistenza dei confini concettuali che ci siamo proposti, andiamo a cercare un artista che ha fatto della «negazione dei colori» il suo proclama, Alberto Burri (una delle cui opere più famose, guarda caso, è costituita da plastica rossa fusa). Esistono numerosissimi siti dedicati alla vita e alle opere dell’artista di Città di Castello. Uno dei più interessanti è indubbiamente il sito di Museion, che gli dedica un’intera sezione
http:www.museion.it/html/it_burri.html 
con diverse riproduzioni di opere con una risoluzione abbastanza decente da permetterne una comprensione per lo meno superficiale.
Dall’arte contemporanea italiana ai manga giapponesi per cercare un rosso che non può sfuggire... ma, se abbiamo scoperto che il Giappone può essere rosso, indubbiamente rossa è la Cina... come poteva mancare la politica in una navigazione rossa? Interessante (e divertente) è il Museo Online di Mao-Tse-Tung
http://www.geocities.com/CollegePark/Library/6132/main.html
dove un sedicente quanto improbabile Mao II ci conduce in una gallery di immagini, alcune delle quali palesemente contraffatte... ma facciamoci coraggio, esistono siti infinitamente più seri sull’autore del «Libretto Rosso» – uno di questi, sebbene in lingua inglese, è un sito italiano
http://www.planio.it/linearossa/lrengmao.htm
dove possiamo trovare informazioni sulla vita privata di Mao, immagini delle sue mogli e dei suoi commilitoni, stralci dalle sue opere filosofiche e, in calce, un nutritissimo elenco di link ad altri siti affini, a fotografie, a filmati d'epoca e a registrazioni vocali liberamente scaricabili.
Il rosso è il colore del comunismo, lo sanno tutti... quello che non tutti sanno, però, è che i Puffi sono il risultato di un complotto comunista universale: «Abbiamo le prove!» Con questo grido si apre il sito Papa Smurf Is A Communist (Il Grande Puffo è un comunista). Anch'io pensavo che fosse uno scherzo, tranquillizzatevi... invece il tipo fa sul serio! Potete leggere le sue bizzare teorie all'Url
http://www.geocities.com/CapitolHill/Lobby/1709/index.html
Tra le cose più interessanti (e, lo ammetto, esilaranti) uno studio sui tratti somatici del Grande Puffo (che, oltre a portare senza vergogna un berretto rosso, secondo l'autore del sito, assomiglierebbe nientemeno che a Stalin), un'analisi della struttura sociale smaccatamente socialista della comunità dei Puffi e un'osservazione fisiognomica sulle evidenti origini ebraiche di Gargamella.
La navigazione in Rete è un modo per spostarsi a cui ci stiamo abituando... ma chi di noi non ha mai sognato di percorrere strade panoramiche a bordo di un'automobile da sogno? No, non temete... non voglio scadere nell'ovvio associando il colore rosso al cavallino rampante della Ferrari: i siti sulla casa di Maranello, ufficiali e non, sono così tanti che non basterebbe un libro per elencarli. Ma in Italia, anzi, proprio nella stessa Emilia, c'è un'altra casa produttrice di dream-car tutte rigorosamente di colore rosso fiamma (per lo meno quando escono dai forni di verniciatura): la Lamborghini. Troviamo una breve scheda e alcune fotografie della splendida Diablo Roadster all'Url
http://www.repubblica.it/auto/vetrina/lamborghini/lamborghini_diablo_roadster.htm
E la Ferrari? Andiamo controcorrente, troviamone una non rossa: allo stesso Url, sostituendo http://www.repubblica.it/auto/vetrina/ferrari/ferrari04_456_m.htm
alle specifiche della Roadster, ecco la scheda sulla Ferrari 456M... incredibilmente, il modello ritratto nella fotografia non è rosso, ma grigio metallizzato: non che la macchina sia meno bella, ma... come dire... non è la stessa cosa.
Quindi, pensando al rosso, siamo passati dall'horror al sangue, dal pomodoro al comunismo, dall'animazione manga ai Puffi, da Don Milani al rossetto, dalla Lamborghini all'arte contemporanea... e ci fermiamo soltanto perché il rosso è infinito e le pagine a disposizione no. I siti turistici del Mar Rosso, articoli scientifici sulla timidezza e/o la collera, tutti i film che hanno la parola «rosso» nel titolo, i tori di Pamplona, le sette sataniche... la Rete si scopre davanti a noi. Quante diramazioni possibili? E quante biforcazioni delle diramazioni?
E questo è soltanto l'inizio...


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