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Virtual banking e mutui

Luca Paolo Zanati

 

Da aziende produttrici a imprese distributrici di servizi finanziari. La trasformazione degli istituti di credito sembra proseguire senza tentennamenti. Dimostrando di non temere ne la nuova concorrenza ne i molti problemi ancora da risolvere alcune banche hanno ampliato i servizi offerti in Rete. Il processo in atto comincia così a produrre i primi concreti benefici per gli utenti

Governo e Associazioni dei consumatori da una parte e banche dall’altra. Il braccio di ferro sulla proposta di contenere i tassi dei mutui entro il tetto del 5% ripropone l’efficacia del Web come strumento di informazione per la realizzazione di servizi di Virtual Banking più estesi, efficaci e di immediata accessibilità. La cronaca degli avvenimenti informa che per venire incontro alle esigenze delle migliaia di cittadini che attualmente stanno pagando tassi fissi più elevati dello stesso limite d’usura, Vincenzo Visco, Ministro delle Finanze, ha garantito la possibilità di continuare a detrarre gli interessi pagati anche per chi cambierà banca nel tentativo di rinegoziare un mutuo più conveniente; il Parlamento invece cercherà di limitare all’1-2% le penali pro-banche per l’estinzione del vecchio mutuo. Ma in attesa di un eventuale “contributo alla rottamazione” da parte delle Autorità Pubbliche (fonte:Tancredi Bianchi - Presidente ABI), il Web già oggi permette di orientare le scelte dei mutuatari verso le offerte più vantaggiose. Un esempio interessante è fornito dall’area mutui del sito di Banca Woolwich

http://www.bancawoolwich.it/sezione_servizi/calcolate_il_mutuo3.html

dal quale, dopo aver digitato la cifra mensile o trimestrale (Mutuo Sogno) che si intende destinare alla rata del piano di ammortamento e aver selezionato lo scopo del mutuo (le alternative sono 7), è possibile ricevere entro pochi secondi e senza alcun impegno l’importo che l’istituto di credito potrebbe mettere a disposizione.

In molti casi però bisogna fare attenzione: una buona parte delle proposte pubblicizzate è principalmente un’operazione di marketing delle stesse banche. Infatti, come traspare dalla Tabella 1 tale tasso è solo iniziale e rimarrà fisso per un periodo oscillante da pochi mesi a un massimo di tre anni, per poi adeguarsi ai tassi del mercato interbancario. Con rapidità ed economicità Internet ci permette di vagliare le numerose offerte di finanziamento e scegliere REALMENTE le più convenienti (leggi tabella1).

 

Tabella 1. Screening iniziale dell’offerta di mutui al 5% circa

Banca Tasso % Condizioni
Abbey National Bank
Popolare di Bari
4,98 var.
4,9 fisso
Aumenta 0,5% annuo per 4 anni, opz. gratuita 2002
Mutui a 5 anni al 4,5% fisso
Banca Woolwich
Popolare di Bergamo
4,5 var.
4,9 var.
Libor 6 mesi F svizzero + 2 pt., opz. per Lit. o Euro
Libor 3 mesi Marco tedesco + 1,3 pt.
Banca Popolare di Milano
CariRimini
5 fisso
4,75 misto
Possibile opz. dopo 2 anni: var. Ribor 3 mesi + 1 pt.
Fisso 2 anni, poi Rendistato 6 mesi + 2 pt.
B. Credito Coop. Roma
Credito Bergamasco
5 misto
4,9 misto
Da 01/01/2002 variabile al Ribor 3 mesi + 1 pt.
Da 01/01/99 fisso Irs + 1,5 pt.; da 01/01/2002 var. Ribor + 1,5 pt. o 2 pt.
B. Cred. Coop. Fornacette
Popolare di Verona
Toscana
Cariplo
5 misto
4,9 misto
4,9 misto
5,9 misto
1 anno, poi Ribor 1 mese + 0.75 punti
da 01/01/99 fisso Irs 3 anni + 1,5 pt.; da 01/01/2002 var. Euribor 3 mesi + 1,5 pt.
dopo 2 anni Euribor 6 mesi + 1,2 pt.
dopo 2 anni Ribor 3 mesi + 1,5 pt.
B. Popolare Vicentina
Monte dei Paschi
5 misto
4,9 misto
Per 2 anni, poi Ribor a 3 mesi + 1,5 pt.
Dopo 2 anni fisso all’Irs + 1 pt.; var. Euribor + 1,2 pt.
CariVerona
Credit. Coop. Romagna occ.
CredEm
5 misto
4,9 misto
4 misto
Per 2 anni, poi opz. fisso Irs 10 anni + 1 pt. o Ribor 6 mesi + 1 pt.
Dopo 2 anni Ribor 3 mesi + 1,5 pt.
Dopo 2 anni var. Ribor + 1 pt.
CariReggio
Popolare di Novara
4,9 misto
4,95 misto
Per 3 anni, poi Ribor 3 mesi + 1.5 punti
Dopo 2 anni Euribor 6 mesi + 0,9 pt.
B. Cred. Coop. Guastalla
Cred. Coop. Carrù e Monregalese
5 misto
5 var.
Per i primi 2 anni, poi Ribor 3 mesi + 1,5 pt.
Ancorato al Tus non rigidamente
B. Cred. Coop. Valle del Trigno
Popolare Asolo e Montebelluna
5 misto
5 misto
Dopo 2 anni possibile opz. per variabile
Dopo 1 anno Ribor 6 mesi + 1 pt.; dal III anno + 1,5 pt.; dal V anno opzione fisso o variabile.
Banca Marche
C.R. Savigliano
5 misto
5 misto
Per 2 anni poi Ribor 1 mese lettera + 1,375 pt.
Dopo 2 anni prime rate ABI - 1,875 pt.
Rolobanca 1473
Credito Italiano
5 fisso
5 var.
Per 3 anni, poi possibile opz. Ribor 6 mesi + 1 pt.
Libor 3 mesi Marco tedesco + 1,35 pt.
Cassa Risparmio di Firenze
Cr. Coop. S. Pietro in Vincio
4,9 var.
5,25 misto
Tasso ingresso, poi Ribor 6 mesi + 0,9 pt.
Da 01/01/2002 Euribor 3 mesi + 1,5 pt.
Banca del Salento
Cab
Banco di Sicilia
Popolare S. Angelo
5,75 var.
5,5 misto
5,75 misto
5,8 misto
Legato al Tus + 0,75 pt.; il fisso è al 6,4%
Dopo 2 anni Ribor 6 mesi + 2,5 pt.
Dopo 5 anni Ribor 6 mesi + 1 pt.
Dopo 18 mesi prime rate ABI (media semestre)

 

 

Lo screening dell’offerta dei mutui è solo l’esempio più attuale dei numerosi servizi di Virtual Banking già oggi presenti in Rete (si veda anche il numero di settembre ‘97).

Le tre tappe del cambiamento

Il termine banca virtuale, coniato nel 1993 dalla società Ernst & Young nell’ambito di un rapporto sull’implementazione dell’Information & Communication Technology (ICT) nel settore creditizio-finanziario, integra la soluzione strategica proposta dalle banche per coniugare le esigenze di cambiamento imposte dal mercato e la necessità di ristrutturazione interna delle imprese che in esso operano. È una realtà che trova nella tecnologia, applicata all’informazione e alla comunicazione, il suo asse portante. L’ICT permette di ripensare i contenuti strategico-organizzativi e di modificare le modalità di erogazione dei prodotti bancari.

Lo sportello, oggi il principale punto di contatto tra operatore e utente, si sta trasformando da “mini-azienda” a soluzione integrata da nuovi canali remoti quali appunto Internet, telefono, chioschi ATM, carte a microchip ecc. Ciò trasformerà le banche da aziende produttrici a imprese distributrici di servizi finanziari (vedi figura 1).

Dai dati forniti dalla società “McKinsey & Company”, il processo di “virtualizzazione”, iniziato in Italia nel biennio 1995/96, si svilupperà in tre momenti successivi.

Remotizzazione: questa fase ha caratterizzato l’evoluzione dei canali distributivi bancari nel corso dei primi anni ‘90. Soluzioni quali: ATM innovativi, telephone banking, immissione sul mercato di un maggior numero di carte di credito/debito (circa 5 milioni per recuperare il gap con i nostri principali partner), renderanno le offerte commerciali degli intermediari più vicine alle esigenze dell’utenza.

Webbing: viene così definito il periodo a cavallo dell’anno 2000. I canali remoti (online banking, call center evoluti, smart card) integreranno con maggiore efficacia lo sportello tradizionale.

Cashless: la terza e ultima ondata inizierà col nuovo millennio. In questa fase si ridurranno fortemente le transazioni in moneta cartacea (a oggi circa il 90% del totale - fonte ABI) a favore dei pagamenti elettronici e delle “carte intelligenti”. Il boom dell’E-cash e l’integrazione tra TV/PC/telefono favoriranno la presenza di client presso quasi ogni unità familiare.

Opportunità e problemi

Questa trasformazione apporterà numerosi vantaggi ma anche qualche problema. L’opportunità principale che si accompagna all’implementazione dell’ICT nel settore bancario, riguarda l’enorme mole di informazioni aggiuntive e a basso costo che gli operatori potranno raccogliere. Il navigatore di un sito Web o l’utilizzatore di una carta a microchip potrà infatti essere costantemente monitorato dall’erogatore del servizio. Pertanto se le banche si doteranno di tecnologie capaci di gestire il fenomeno della “data explosion” (tecniche statistiche di credit scoring per analizzare il merito creditizio del singolo cliente; di data mining per ricavare informazioni dettagliate partendo da dati accumulati in modo non ordinato) e se proseguiranno nel processo di sostituzione gli attuali hardware obsoleti con data-warehouse di tipo commerciale e nuovi message-workflow, allora potranno gestire la relazione con l’utenza in maniera tanto minuziosa da poter fare riferimento ai cosiddetti “segments of one”, servizi erogati su misura per ogni singolo richiedente con costi marginali minimi per transazione (si pensi che il costo di un’operazione online è di circa 10 volte inferiore della stessa erogata tramite sportello fisico - fonte Booz, Allen & Hamilton). Il vantaggio di passare da politiche di mass marketing indifferenziato a scelte di personalized mass marketing permetterà agli intermediari di assumere un ruolo non più prettamente passivo, soddisfare le richieste dell’utenza, ma fortemente propositivo: essi potranno infatti presentare al cliente un’offerta commerciale su misura.

Conflitto di interessi

Numerose sono anche le problematiche che dovranno essere affrontate e superate nel breve periodo per permettere all’Internet Banking di raggiungere una ragionevole quota di mercato in Italia. Queste fanno riferimento a ostacoli sia di carattere endogeno (cambiamento strategico, riorganizzazione, modifica della politica degli investimenti, evoluzione della missione aziendale) sia esogeno all’azienda (alfabetizzazione informatica della popolazione, investimenti pubblici/privati in reti a larga banda per l’integrazione delle esistenti e la diffusione delle wireless). Non sono fra l’altro da sottovalutare le numerose limitazioni normative alla veicolazione dei prodotti finanziari tramite i canali remoti e alla gestione delle informazioni raccolte.

A oggi le disposizioni date da Consob e Banca d’Italia vietano ad alcuni prodotti (fondi sicav, opv ecc.) di transitare via Internet e telefono. Inoltre, l’attività di compravendita in titoli 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno è limitata nel nostro Paese alla fascia oraria 8.30-17.30 dei giorni lavorativi (apertura-chiusura della Borsa Valori); lo sportello virtuale di Cariplo permette di superare questo vincolo mediante l’acquisizione/cessione di titoli a revoca, con un ordine quindi valido nei giorni successivi indicati dallo stesso richiedente.

La norma sul conflitto di interessi vieta alle banche di collocare i propri fondi mediante Internet e il Telephone Banking nel caso in cui questi canali siano direttamente controllati dalle aziende di credito. Infine, l’entrata in vigore della legge sulla privacy 675/96 potrà comportare qualche difficoltà agli operatori nella gestione delle informazioni raccolte attraverso i canali telematici: il monitoraggio delle scelte di acquisto della clientela per proporre servizi aggiuntivi potrebbe essere considerato dal legislatore come un’interferenza nella sfera privata dell’individuo.

Più concorrenza, più servizi

Un ulteriore “pericolo” al quale si espongono gli intermediari tradizionali che intendono cimentarsi nel Virtual Banking consiste nel fatto che utilizzando tecnologie e conoscenze diverse da quello che è il loro tradizionale know how, il mercato bancario si apre alla possibile concorrenza di soggetti terzi, proprietari di ICT. Ciò può accelerare il processo di disintermediazione delle istituzioni creditizie da parte del mercato, fenomeno già in atto da qualche anno. A questo proposito, navigando in Rete, è già oggi possibile individuare tre diversi tipi di nuovi player (vedi box) che vanno ad attaccare le banche nei loro business: gli integratori di informazioni, quali per esempio Intuit’s Quicken, Microsoft Money, Netscape con Internet Info Capture, AOL di Motley Fool; gli attaccanti di nicchia, fra i quali Charles Schwab per i fondi d’investimento, Insurance Web per le assicurazioni, Countrywide Web per i mutui; le banche virtuali esterne a operatori tradizionali, First Security Network Bank (FSNB).

Vantaggi e svantaggi caratterizzano non solo le banche ma anche la loro clientela online. Tra i “pro” ricordiamo: la comodità temporale e spaziale, la velocità e l’economicità del servizio, il flusso informativo approfondito e in tempo reale, la proposta commerciale ampia e su misura.

I “contro” fanno principalmente riferimento all’esigenza di sicurezza in rete (in realtà garantita da sistemi di crittografia a chiave singola e doppia; il problema è quindi di comunicazione da parte delle banche degli standard già operativi) e alla perdita del contatto diretto col personale di sportello, elemento importante nel processo d’acquisto di prodotti complessi quali sono quelli bancari.

Le realtà già operative

Passando all’analisi dello stato attuale dell’offerta in Italia, è interessante riportare la notizia che lo scorso 21 aprile è avvenuto lo start-up del nuovo sito di Cariplo

http://www.cariplo.it

A differenza dell’interfaccia precedente, l’attuale è accessibile da qualsiasi sistema operativo (per esempio Microsoft Windows 95 o NT; Apple Macintosh; Unix) in grado di collegarsi a Internet attraverso le versioni aggiornate dei browser più diffusi (Microsoft Internet Explorer; Netscape Navigator o Communicator ecc.). Altre novità riguardano l’ulteriore ampliamento dell’offerta commerciale con diversi servizi aggiuntivi (tabella 2). A breve sarà anche possibile ottenere l’eseguito degli ordini di acquisto/vendita di titoli azionari sul display del proprio telefono cellulare GSM (servizio QuiCariplo Mobile già oggi disponibile per i clienti del Telephone Banking).

Economicità (zero commision o condizioni estremamente agevolate), comodità (dalle 6.00 alle 22.00, tutti i giorni), sicurezza (garantito dallo standard SSL a 128 bit) e profondità dell’offerta (Cariplo è attualmente l’unica azienda italiana ha fornire un’ampia operatività in titoli via Internet) sono i cardini di QuiCariplo Home Banking. Da non perdere è il demo presente nel sito: fornisce infatti un utile e approfondito esempio della sua attuale operatività.

Il Banco Ambrosiano Veneto è presente all’indirizzo

http://www.ambro.it

In un anno è riuscito a raccogliere circa 7.000 clienti grazie soprattutto all’integrazione tra i canali remoti offerti. Questa banca si è infatti dotata di un “cappello comune” denominato “Risponde il Banco” che permette al cliente di possedere un unico codice utente e uno stesso PIN iniziale per accedere ai servizi di Home Banking Internet, Telephone Service e Follow Me Banking. Quest’ultimo prodotto è erogato in collaborazione con Omnitel e Tim. Esso utilizza la tecnologia Short Message System (SMS) del circuito GSM che permette di visualizzare sul display del telefono cellulare i principali dati del proprio C/C bancario a un costo decisamente contenuto (195 Lire a interrogazione).

L’Home Banking Internet eroga gratuitamente un’ampia gamma di servizi informativi e dispositivi (Tabella 2).

Dal 16 marzo 1998 il BAV ha adottato, primo in Italia, il sistema di cifratura SSL a 128 bit certificato da Verisign Certification Authority al fine di garantire uno elevato standard di sicurezza.

Dal 20 aprile scorso è possibile accedere all’Home Banking Internet anche dalla prima filiale virtuale italiana, in via Dante a Milano. Il “GranSelf 24 Ore” è infatti un’interessante prototipo di sportello self-service che permette di effettuare prelievi, versamenti, saldi, estratti conto, pagamenti utenze ENEL e di ottenere informazioni via Internet o telefono.

Altri operatori online sono:

CariVerona

http://www.cariverona.it

CariSpoleto

http://www.carispo.it

CariFirenze

http://www.carifirenze.it

Banca Sella

http://www.sella.it

Tabella 2. Lo stato attuale dell’offerta in Italia

SERVIZI QuiCariplo Home Banking B.A.V. Home Banking Internet CariVerona CariBanking Family on Web CariSpoleto CariFirenze B@B e P@ssport Banca Sella
SEZIONE INFORMATIVA
Condizioni c/c Si Si Si Si Si Si
Saldo/movimenti c/c Si Si Si Si Si Si
Situazione assegni Si Si Si Si Si  
Movimenti/posizione c/titoli Si Si Si   Si  
Esito ordini az./obbligaz. Si Si        
Situazione/movimenti carte Si, Moneta          
Saldo/movimenti c/valuta Si          
Grafici e info.: titoli, fondi, gestione patrim./finanz. Si Si        
Listino cambi Si       Si  
Listino Borsa (chiusura) Si          
Quotaz. Tit. azionari e non Si          
Quotazioni BOT         Si  
Blocco Bancomat/Carta Sì         Si  
SEZIONE DISPOSITIVA
Bonifici e giroconti Si Si Si   Si  
Compravendita az./obbligaz. Si          
Prenotaz./sottoscriz. Tit. di Stato Si          
Pagamento utenze AEM Si          
Pagamento RiBa/Mav Si          
Pagamento infrazioni Codice stradale     Si      
Pagamento effetti     Si      
Pagamento tasse università Si   Si      


Nonostante il rapido sviluppo e i primi reali vantaggi offerti alla clientela che utilizza la Rete, il Virtual Banking si trova quindi solamente nella fase introduttiva del suo ciclo di vita.
La sua definitiva consacrazione avverrà, come descritto, nei prossimi anni quando saranno definiti standard precisi al commercio elettronico, soprattutto in termini di sicurezza e riservatezza delle informazioni circolanti sul Web.

I nuovi player

Riporteremo, come esempi eccellenti, la performance attuale di Intuit’s Quicken, Charles Schwab e FSNB.

Il sito di Intuit’s Quicken

http://www.intuit.com

e

http://www.quicken.com

integra dati provenienti da più fonti (conti correnti, carte di credito, deposito titoli, ecc.) per fornire la posizione finanziaria complessiva e aggiornata della propria clientela 7 giorni su 7 per 24 ore al giorno. Ciò permette all’utenza l’elaborazione dei dati per la pianificazione del budget familiare e per il controllo delle spese; di seguire in ogni momento i propri investimenti e di usufruire di un “One stop shopping” per pagamenti, bonifici, assicurazioni, o altro.

L’ampia operatività di tale Web è resa possibile dalla sua particolare struttura a rete che ne collega il corpo centrale (Quicken Financial Network) con banche, intermediari finanziari specializzati, gestori di carte, erogatori di servizi informativi, compagnie di assicurazione e società per l’esecuzione delle transazioni.

La sua performance economico-finanziaria è sempre stata costante negli ultimi sei anni facendo registrare una capitalizzazione di Borsa di circa 2 miliardi di USD a fine 1997, una quota di mercato pari all’80% e oltre 12 milioni di utenti in U.S.A. ed Europa. È prossimo il lancio delle versioni localizzate che ne dovrebbe incrementare ulteriormente la competitività.

Charles Schwab

http://www.schwab.com

ha le stesse caratteristiche di comodità del Web precedente. A differenza del primo esso si concentra sullo specifico settore dei fondi (più di 1.200) fornendo un ampio servizio informativo, di assistenza, di determinazione del profilo rischio/rendimento, di monitoraggio degli investimenti e di memorizzazione delle transazioni.

Anche questo Web si dota di una struttura reticolare che gli permette di interagire con società di analisi in titoli, fondi, investment manager, Microsoft Network, Telebroker ecc.

La performance di Charles Schwab evidenzia un fatturato nel corso del 1997 di oltre 1.5 miliardi di USD; il prezzo del titolo in Borsa è aumentato di 5 volte nel corso degli ultimi 5 anni; esso ha raggiunto i 2 milioni di utenti per una quota di mercato di oltre l’80%.

La FSNB

http://www.fsnb.com

è un esempio tipico di virtual bank. Ha una sola filiale a Pineville (Kentucky - USA) e la sede del centro di gestione è ad Atlanta. Il target di clientela è prettamente retail (famiglie e small business); la proposta commerciale è omni-comprensiva (creditizia, mobiliare, assicurativa); la comodità d’accesso coincide con gli standard precedenti.

La sua performance è ancora di profilo medio/medio basso (assimilabile a una banca italiana di piccole dimensioni), ma il trend evolutivo di tutto il movimento virtuale la colloca in una posizione strategicamente rilevante per il contesto americano.

I nuovi player

Riporteremo, come esempi eccellenti, la performance attuale di Intuit’s Quicken, Charles Schwab e FSNB.

Il sito di Intuit’s Quicken

http://www.intuit.com

e

http://www.quicken.com

integra dati provenienti da più fonti (conti correnti, carte di credito, deposito titoli, ecc.) per fornire la posizione finanziaria complessiva e aggiornata della propria clientela 7 giorni su 7 per 24 ore al giorno. Ciò permette all’utenza l’elaborazione dei dati per la pianificazione del budget familiare e per il controllo delle spese; di seguire in ogni momento i propri investimenti e di usufruire di un “One stop shopping” per pagamenti, bonifici, assicurazioni, o altro.

L’ampia operatività di tale web è resa possibile dalla sua particolare struttura a rete che ne collega il corpo centrale (Quicken Financial Network) con banche, intermediari finanziari specializzati, gestori di carte, erogatori di servizi informativi, compagnie di assicurazione e società per l’esecuzione delle transazioni.

La sua performance economico-finanziaria è sempre stata costante negli ultimi sei anni facendo registrare una capitalizzazione di Borsa di circa 2 miliardi di USD a fine 1997, una quota di mercato pari all’80% e oltre 12 milioni di utenti in U.S.A. ed Europa. È prossimo il lancio delle versioni localizzate che ne dovrebbe incrementare ulteriormente la competitività.

Charles Schwab

http://www.schwab.com

ha le stesse caratteristiche di comodità del Web precedente. A differenza del primo esso si concentra sullo specifico settore dei fondi (più di 1.200) fornendo un ampio servizio informativo, di assistenza, di determinazione del profilo rischio/rendimento, di monitoraggio degli investimenti e di memorizzazione delle transazioni.

Anche questo Web si dota di una struttura reticolare che gli permette di interagire con società di analisi in titoli, fondi, investment manager, Microsoft Network, Telebroker ecc.

La performance di Charles Schwab evidenzia un fatturato nel corso del 1997 di oltre 1.5 miliardi di USD; il prezzo del titolo in Borsa è aumentato di 5 volte nel corso degli ultimi 5 anni; esso ha raggiunto i 2 milioni di utenti per una quota di mercato di oltre l’80%.

La FSNB

http://www.fsnb.com

è un esempio tipico di virtual bank. Ha una sola filiale a Pineville (Kentucky - USA) e la sede del centro di gestione è ad Atlanta. Il target di clientela è prettamente retail (famiglie e small business); la proposta commerciale è omni-comprensiva (creditizia, mobiliare, assicurativa); la comodità d’accesso coincide con gli standard precedenti.

La sua performance è ancora di profilo medio/medio basso (assimilabile a una banca italiana di piccole dimensioni), ma il trend evolutivo di tutto il movimento virtuale la colloca in una posizione strategicamente rilevante per il contesto americano.


(lzanati@tecnet.it)