Probabilmente i più intuitivi avranno già indovinato di cosa si tratta.
Avete presente quel che succede ogni anno quando, all'approssimarsi del Natale tutti, anche personaggi per nulla sospetti (madri di famiglia, geometri del catasto, addirittura, si dice, qualche zia suora), vengono quasi invasi da una smania ludica e si organizzano intorno ad un tavolo dove, tra fette di panettone e pezzi di torrone, compaiono oggetti rituali come sacchetti o borsellini pieni di monete (quelle rimaste dal Natale precedente), mazzi di carte segnati dalle ere, un posacenere dove raccogliere le puntate e, per i più sfortunati, la mitica scatolona della tombola magari con un sacchetto di fagioli da distribuire (ci siamo sempre domandati perché non le lenticchie che quanto meno non rotolano e poi portano bene?) e con le cartelle disegnate e le scritte in dialetto?
Avete presente poi lo stato d'animo di voi poveretti che, consapevoli che si può godere del gioco anche nel periodo che va dall'Epifania all'Immacolata, vi trovate circondati da persone che agognano di fare un giro a Sette e Mezzo alla Veneziana o a Zompa Cavallo, organizzandosi in diverse scuole di pensiero per quel che riguarda le regole?
Per tutti voi abbiamo pensato ad un gioco che potesse unire al gusto di giocare con qualcosa di serio, nella fattispecie Magic, la possibilità di giocarsi qualche centinaio o migliaio di lire (anche di più volendo, ma noi non amiamo il gioco pesante). La nostra fervida immaginazione ha, quindi, creato "Il Mercante di Dominia", la cui origine si può facilmente ricercare nel tradizionale "Mercante in Fiera".
Un limite del gioco è, evidentemente, che tutti i partecipanti devono saper giocare a Magic, ma vi assicuriamo che vale la pena di organizzare un gruppetto di appassionati per provare almeno una partita.
Il meccanismo di base è molto semplice, anche se ne abbiamo ideato diverse versioni, alcune delle quali richiedono un po' di preparazione:
- Si deve innanzitutto predisporre il materiale cioè le carte da mettere in palio (consigliamo l'uso delle comuni che sono tante, non vanno necessariamente protette con le bustine e inoltre, essendo spesso più deboli di quelle rare, di rado vengono giocate); vanno separate le terre base che si distribuiscono gratis dopo l'asta.
- Va poi distribuito una certo numero di carte ad ogni giocatore, previo il pagamento di una posta prestabilita.
- Quindi si procede alla vendita all'incanto di gruppi di carte; la quantità delle carte componenti i lotti ed il numero dei lotti che si venderanno vanno comunicati a tutti i giocatori prima dell'inizio della partita.
- Dopo la vendita di tutte le carte si daranno 15-20 minuti per permettere scambi tra i giocatori (è permesso qualsiasi tipo di contropartita per la cessione di carte!) e per far loro preparare un mazzo da gioco composto da almeno 40 carte con 15 riserve (il normale limite di 60 può essere difficile da raggiungere soprattutto perché non è detto che chi mette a disposizione le carte da vendere ne abbia una quantità infinita, e poi si protrarrebbe troppo a lungo la fase dell'asta); a questo scopo si distribuiscono gratuitamente le terre base necessarie ad ogni giocatore.
- Si formano i premi con i proventi dell'asta (consigliamo 6/10 della posta al primo, 3/10 al secondo e 1/10 al terzo).
- Si procede finalmente a giocare, organizzando un torneo (possibilmente senza eliminazioni dirette).
- Si distribuiscono i premi.
- Si picchia tutti insieme il fortunato vincitore.
- Si restituiscono le carte a chi le ha messe a disposizione, ringraziandolo gentilmente.
Scendiamo ora nel dettaglio e vediamo le varie versioni del gioco:
- Extra light (necessita di una preparazione minima, ma può risultare un po' difficile dare coerenza al proprio grimorio).
- Soft (va preparata con un po' più di cura e dà qualche garanzia in più sulla possibilità di costruirsi un discreto mazzo).
- Hard (è la versione che preferiamo: necessita di un po' di tempo di preparazione, ma si riesce a giocare con grimori quasi seri e rende più interessante la fase d'asta).
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