"Ahi, sorte ingrata! Patire il ferro del carnefice e non saper quale atroce delitto si è commesso!
Vivevo in pace nella mia bottega di artigiano. Senza recar male ad alcuno, progettavo giochi meravigliosi, frutto dei miei sogni inquieti.
Ed ora giaccio in fondo a questa orribile segreta, condannato a marcire fino a quando, anche a mezzo di terribili torture, non farò il nome di complici che non ho mai avuto, e non consegnerò progetti di giochi che non riesco più a sognare. Se potessi almeno incontrare il nostro Re, spiegare la genuina origine delle mie invenzioni! Sono certo vittima di un malinteso, e quando si chiarirà che i miei sono innocui disegni e non eresie, sarò elevato al rango di nobile del regno. Ma come...? Come incontrare il Re?"