Uno dei giocatori (prescelto) dovrà essere invitato ad uscire o ad allontanarsi; solo allora si potrà procedere alla spiegazione.
Proprio per la sua connotazione scherzosa, questo gioco non potrà essere proposto per più di una volta nella stessa serata e il prescelto non dovrà conoscerne in anticipo il meccanismo.
Con questo gioco, che chiameremo "Doppio Senso", si divertiranno maggiormente coloro che sono dotati di una spiccata vena ironica e di una certa familiarità con le allusioni.
Consigliamo di invitare ad uscire il membro più presuntuoso della comitiva o il più saccente, avrete un'ottima opportunità per metterlo goliardicamente alla berlina.
Le regole
Il gruppo sceglie una parola, un sostantivo, e una volta che tutti l'hanno compresa, colui che era uscito può essere richiamato.
Quest'ultimo dovrà porre agli altri delle domande per indovinare la parola nascosta.
Dovrà procedere in senso orario ponendo a tutti un quesito a cui sia possibile rispondere in maniera sintetica.
Fin qui sembra un gioco fin troppo semplice. In realtà esiste un inganno che è poi il fulcro intorno a cui ruota lo scherzo; il gruppo dovrà scegliere una parola speciale, una parola a cui può essere data una differente interpretazione, un doppio senso.
Parole come BOA (serpente e segnalazione marittima), PISELLO (ortaggio e pene), FINOCCHIO (ortaggio e gay), CALCIO (elemento chimico e sport) si prestano perfettamente a questo gioco un po' malizioso.
Non si possono utilizzare invece parole che cambiano di significato con una differente accentazione (pèsca-pésca, formica-fòrmica).
Coloro che devono rispondere alle domande dovranno fare riferimento ad uno solo dei significati della parola.
Spieghiamolo con un esempio:
il gruppo ha deciso di usare la parola BOA, tutti i giocatori sono disposti in circolo; il primo a rispondere fornirà informazioni riferendosi al serpente, il secondo al galleggiante, il terzo di nuovo al serpente e così via. Questo è solo uno dei possibili sistemi per suddividere tra i giocatori i due significati. Un altro è quello di affidare alle ragazze il compito di rispondere per la Boa e ai ragazzi quello di riferirsi al Boa. Ammettiamo che la prima domanda sia: "di che colore è?". Se è una ragazza ad essere interrogata risponderà: "arancione rifrangente", mentre un ragazzo avrebbe risposto: "verde maculato". In poco tempo anche il più freddo dei prescelti cadrà nel panico.
Coloro che rispondono potranno fingere di aiutarlo fornendo risposte sempre più complete. Solo un vero genio riuscirà a venire a capo del mistero senza qualche prezioso consiglio.
Buon divertimento.
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