Java, NetWare 5 e OSA:
la strategia Novell

Di Linda Boyer (NetWare Connection Magazine maggio 1998 http://www.novell.com/nwc)

Boyer: "Che cosa rappresenta OSA per Novell?"

Stone: "Open Solution Architecture (OSA) rappresenta solo una parte della strategia globale di cui si è parlato durante l'edizione 1998 di BrainShare, la grande convention tecnologica annuale di Novell. L'azienda punta alla creazione di quello che potrebbe essere definito in modo appropriato una piattaforma di rete intelligente. OSA chiama in causa lo sviluppo e le potenzialità delle applicazioni Java. Con NetWare, Novell detiene già la più importante piattaforma di rete attualmente disponibile al mondo. OSA non fa altro che estendere questa piattaforma per coinvolgere un numero ancora maggiore di sviluppatori. In pratica, sono state integrate API e strumenti Java per aiutare gli sviluppatori a creare con sempre maggiore facilità applicazioni Java per NetWare 5. OSA rende NetWare 5 il percorso di sviluppo e di upgrade ideale delle piattaforme che supportano Internet. Dal punto di vista delle esigenze di gestione di un server, il supporto Java - insieme ai servizi proposti da Novell - offre un'architettura per Internet che nessun altro possiede. La maggior parte dei sistemi operativi di rete oggi dispone di qualche funzionalità di Web server. Solo Novell, sta personalizzando NetWare 5 appositamente per Internet".

Boyer: "Quali vantaggi trarranno gli sviluppatori dal fatto che NetWare 5 diventi una piattaforma Java?"

Stone: "Innanzitutto le prestazioni. Molti sviluppatori che scrivono oggi applicazioni in C e C++ stanno già migrando a Java. Gli sviluppatori necessitano di piattaforme sempre più veloci e NetWare 5 è certamente in grado di fornire velocità extra. Un ambiente NetWare Java offre prestazioni eccellenti, come testimoniano i benchmark più recenti che dicono che NetWare 5 rappresenta la piattaforma Java più veloce del mondo. Gli sviluppatori stanno anche cercando un software per Web server che giri su NetWare 5 e a questo scopo abbiamo proposto Netscape Web Server su piattaforma NetWare. Netscape Web Server gira su NetWare 5 con una velocità superiore del 30% rispetto a qualsiasi altra piattaforma. Eccoci di nuovo al punto: i benefici di NetWare 5 come piattaforma Java sono le prestazioni. Gli sviluppatori chiedono anche strumenti di lavoro validi. Altro obiettivo di Novell: estendere gli strumenti a disposizione di chi lavora allo sviluppo. Se i tool sono semplici e le API fornite sono stabili, pur passando da una piattaforma all'altra, gli sviluppatori sono soddisfatti. Agli sviluppatori non piace dover ricompilare due o tre volte i codici se si cambia piattaforma. Insomma, più facili sono gli strumenti, meglio è, e gli strumenti Java stanno diventando davvero sempre più facili da usare, specialmente quando vengono esaltati dall'attività del server".

Boyer: "Le applicazioni Java che girano su NetWare 5 eliminano la necessità dei NetWare Loadable Modules (NLM)."

Stone: "Le applicazioni Java e NLM coesisteranno all'interno di NetWare 5. Gli NLM scritti in C e C++ rimangono ancora i principali meccanismi di sviluppo per ambienti NetWare 4, NetWare 4.11 e anche NetWare 5. Nel tempo, tuttavia, i server Java diventeranno il modello di sviluppo preferito dalla maggioranza degli utenti".

Boyer: "Quale è stata la più grande sfida affrontata da Novell per migrare da protocolli proprietari a protocolli aperti?"

Stone: "Se parliamo di sfide, direi un fatto culturale. Novell ha sempre affermato negli ultimi 13 o 14 anni di attività di essere il numero 1 (dopo tutto, ha inventato le LAN!). In pratica ha creato un ambiente sul quale tutti gli altri poi hanno lavorato per proporre soluzioni proprie. Le regole sono cambiate da quando l'interfaccia utente di Internet è diventata così popolare. Il successo di Internet ha evidenziato una nuova piattaforma. Per competere all'interno di questa situazione, Novell ha dovuto cambiare completamente atteggiamento mentale: non avendo inventato TCP/IP, doveva supportarlo, come del resto altri protocolli aperti. Questo cambiamento di rotta ormai è realtà. Ce l'abbiamo fatta, ma la sfida culturale è stata davvero impegnativa."

Boyer: "Come influenzerà le vendite dei prodotti la migrazione verso i protocolli aperti?"

Stone: "Nel fatturato. Bisogna riconoscerlo: i protocolli IPX e SPX hanno reso Novell quello che è. Sono protocolli validi, ma il mondo sta cambiando. Ora le prestazioni vengono misurate su Internet in termini di accesso alle pagine Web e all'interno del grande canale di comunicazione mondiale. Quindi, la velocità della tecnologia di cache di un'azienda è un buon parametro per misurare le prestazioni. Se Novell vuole competere sul mercato, deve unirsi allo sforzo per la definizione degli standard e per fare questo occorre supportare i protocolli aperti. Novell è stata definita tempo fa un'azienda in ritardo su Internet, soprattutto perchè‚ non disponeva di un'implementazione nativa TCP/IP. NetWare 5, invece, implementa TCP/IP e così' offre la piattaforma giusta per far girare le applicazioni Internet. Presentando queste credenziali, adesso le aziende migreranno su NetWare 5".

Boyer: "Novell smetterà mai di supportare IPX e SPX?"

Stone: "Mai. I protocolli, in realtà, non muoiono mai veramente. Ci sarà sempre spazio per la compatibilità IPX/SPX nei prodotti Novell perchè‚ migliaia di utility e applicazioni lo richiedono. D'accordo, la migrazione verso TCP/IP sarà sempre più massiccia nel tempo ed è esattamente quello che vogliamo, ma quando NetWare 5 sarà pronto, tutti saranno in grado di utilizzare ugualmente le applicazioni IPX".

Boyer: "Che cosa l'ha spinta a entrare in Novell nel settembre del 1997?"

Stone: "Eric Schmidt (attuale CEO di Novell). Conosco Eric da anni. Prima che arrivassi in Novell, dirigevo Object Managenent Group e lavoravo su una piattaforma per l'informatica distribuita dal nome CORBA (Common Object Request Broker Architecture). Eric era in Sun Microsystem a quel tempo e lavorava su Java. Eravamo soliti scherzare sul fatto di chi sarebbe uscito vincitore da questa sfida. Io pensavo che avremmo vinto entrambi, in un modo o nell'altro. In definitiva, sono arrivato in Novell per tre ragioni fondamentali: innanzitutto volevo lavorare con Eric; volevo inserirmi in una grande azienda di software e, infine, credevo che Novell fosse un'azienda che poteva davvero distinguersi nel mercato e contribuire a fare emergere la piattaforma Internet. Attualmente l'azienda si trova in una posizione invidiabile e il mio obiettivo è quello di continuare a proporre tecnologie sofisticate, sia oggi che in futuro."