La questione dell’interpretazione dei vv.116-149 di Purg. XXVI, ampiamente
dibattuta in sede critica, trovò nel saggio di Roncaglia del 1951
un’esauriente trattazione dei numerosi interrogativi 1.
Oggi il contributo di Canettieri riaffronta il problema in modo suggestivo,
attraverso la ricostruzione della prospettiva di uno dei primi cultori
di Dante. Riconoscendo infatti in una inusuale lettura del passo dantesco
le ragioni che spinsero Giovanni Girolamo Nadal 2,
presunto autore della Leandreide 3, a porre
Arnaut de Maruelh a capo del drappello dei poeti provenzali nell’VIII canto
del libro IV del poema, Canettieri insinua forti dubbi circa l’identificazione
del “miglior fabbro del parlar materno” 4 con Arnaut
Daniel.
Nella presentazione che Arnaut de Maruelh fa di se stesso nella Leandreide
è possibile ritrovare, trasformati dall’ amplificatio,
i versi provenzali pronunciati da Arnaut Daniel in Purg. XXVI (p.184).
Il riconoscimento del modello dantesco genera il sospetto di una differente
interpretazione del personaggio Arnaut, in cui Nadal probabilmente non
vide il Daniel ma il de Maruelh. Altri elementi potevano concorrere ad
avvalorare per il poeta trecentesco questa tesi: la coincidenza di numerosi
stilemi comuni alle rime del de Maruelh e a Purg. XXVI, vv.-141-148 (pp.190-192);
evidenti analogie tra le rime di Dante e quelle del poeta provenzale (pp.192-193);
echi di Arnaut de Maruelh in Guinizzelli (pp.193-194), cioè proprio
nel poeta che introduce in Purg. XXVI l’Arnaut di Dante; la definizione
della vida, secondo cui il de Maruelh “cantava ben e lesia romanz”5
come il personaggio dantesco 6 e infine il
fatto che il poeta fosse un esponente famoso del trobar leu, stile cui
si improntano i vv.141-148 di Purg. XXVI. Questi ultimi due dati, oltre
a far pensare al de Maruelh, appaiono chiaramente in contrasto con la figura
di Arnaut Daniel che è possibile ricostruire dalle rime dell’autore
e dalla documentazione e costituiscono infatti alcuni tra i principali
motivi di dubbio per l’identificazione in Daniel del trovatore di Purg.
XXVI (cfr nota 1). Lungi dal tirare affrettate conclusioni Canettieri termina
promettendo un approfondimento che gli permetta di “trasferire” l’ipotesi
avanzate “dalla ricezione del testo al momento della produzione” e di valutare
la probabile ”interferenza di Arnaut de Maruelh nel momento della creazione
dantesca del personaggio-Arnaut” (p.198). La contiguità dei due
autori nei canzonieri c e E (p.195) nonché la presenza di stilemi
comuni (p.195) sembrano infatti indicare la strada migliore per il proseguimento
della ricerca in questo tipo di indagine.
1 Roncaglia Au., Il canto XXVI del Purgatorio, Roma,
A. Signorelli, 1951. Roncaglia discute le seguenti difficoltà avanzate
dai critici: il cambiamento nella Commedia del giudizio dato nel De
vulgari eloquentia, II, ii, v, vi su Giraut de Bornelh; lo stile piano
dei vv.141-149 di Purg. XXVI in contrasto con il tipico trobar clus
danielino; la mancata rispondenza tra il ritratto del canto dantesco e
gli elementi desumibili dalle rime di Arnaut e infine l’attribuzione al
poeta di “prose di romanzi”, confermata solo dalla tradizione più
tarda e meno attendibile
2 Veneziano, nato dopo il 1334 e morto intorno al 1380-82. Per il profilo
biografico cfr Letteratura italiana. Gli autori. Dizionario bio-bibliografico
e Indici, vol. II, H-Z, Torino, Einaudi, 1992, p.1244
3 Poema allegorico in terzine di imitazione dantesca, diviso in quattro
libri e composto tra il 1375 e il 1380-82. Particolaremente interessante
il catalogo dei più importanti poeti greci, latini, italiani e provenzali
con cui si chiude l’opera. Per la bibliografia cfr Bologna C., “La letteratura
dell’Italia settentrionale nel Treceno”, in Letteratura italiana. Storia
e geografia. I. L’età medievale, Torino, Einaudi, 1987, pp.511-600,
nota 20, p.567.
4 Purg. XXVI, vv.116-149
5 Boutière J., Schutz A. H. & Cluzel I. M., Biographies des
troubadours. Textes provançaux des XIIIe et XIVe siècle,
éd. refondue augmentée d’une traduction française...,Paris,
Nizet, 1964, p. 32
6 Purg. XXVI, 119
Teresa Nocita