Quanto ci costera' |
I costi dell'alta velocità erano stimati in circa 35.500 miliardi - in lire del 1994 - (fonte ufficiale TAV) equivalenti a circa 40.000 miliardi (Lire 1997); nel gennaio del 1997, però, erano già ufficialmente saliti, secondo le verifiche del nuovo amministratore delegato della TAV, Roberto Renon, a 50.000 miliardi.
La societa' T.A.V. il cui capitale e' ripartito tra 27 soci: le Ferrovie dello Stato detengono il 43% delle azioni, mentre istituti bancari, banche di investimento, società finanziarie e compagnie di assicurazione il restante 57%. Occorre rimarcare che tali dati sono stati reperiti sul sito ufficiale T.A.V., mentre sulla versione cartacea fatta stampare dalla società TAV e distribuita nel 1995, le percentuali sono leggermente diverse: 45% per le Ferrovie dello Stato e 55% per gli altri investitori. L'investimento effettuato verrà recuperato e remunerato grazie ai ricavi provenienti dal traffico che si svolgerà sulle nuove linee.
Le Ferrovie dello Stato Spa sono di proprieta' al 100% del Ministero del Tesoro che quindi finanziera' il progetto al 43% (o 45%) attingendo i fondi dalle proprie entrate costituite dalle tasse. Occorre rilevare anche che alcuni degli altri partecipanti alla TAV sono società a partecipazione statale e quindi la percentuale di contribuzione a carico del Tesoro sarà sicuramente superiore.
Il conto è presto fatto:
43% di 50 mila miliardi = 21.500 miliardi / 55 milioni (cittadini italiani) = 390.909 lire a testa, ovvero oltre il 55% in più della tassa per l'Europa. Ma questo è il costo minimo infatti non tiene conto di alcuni fattori:
alla fine un costo di 600.000 lire (in lire del 1997) per ogni cittadino italiano sarà sicuramente un costo stimato per difetto sempre che non sia vera l'ipotesi, che circola negli ambienti finanziari, di un riassorbimento della TAV nell'ambito delle FS; se questa ipotesi si avverasse, per i Treni ad alta velocità non basterà 1 milione di lire per ogni cittadino italiano.
Se state leggendo questa pagina avrete già capito che il futuro delle comunicazioni non è certo nei treni super-veloci ! Ogni giorno, in Italia, si stendono decine di chilometri di cavi in fibra ottica; già ora è possibile fare su Internet delle teleconferenze e non riusciamo nemmeno ad immaginare cosa si potrà fare tra 5-6 anni quando dovrebbe essere ultimato il progetto ad alta velocità! Non vogliamo essere dei presuntuosi, ma siamo sicuri che Bill Gates ne sa molto di più dei nostri Dirigenti delle Fs. I primi ad avvalersi delle nuove tecnologie saranno proprio i potenziali clienti dell'alta velocità: manager, amministratori d'aziende, consulenti aziendali e gli stessi politici, Perchè sprecare 6 ore del proprio tempo (andata e ritorno) per andare da Milano a Roma o viceversa quando è possibile comunicare con il mondo intero comodamente seduti dietro la propria scrivania ? Chi invece continuerà ad avere delle necessità di spostarsi di 50-90 chilometri per raggiungere il luogo di lavoro saranno operai ed impiegati; a loro l'alta velocità non apporterà alcun beneficio ed anzi saranno costretti a pagarne il fallimento con ulteriori aumenti tariffari.
No, non si può fare proprio nulla. Gli interessi in gioco, economici e non, sono altissimi, lo dimostrano le inchieste sulla TAV aperte dalle procure della Repubblica di mezza Italia e le risposte quasi unanimi dei politici: "Il progetto Alta Velocità non si deve fermare...". Così verrà costruita l'ennesima cattedrale nel deserto... la nostra speranza e che sia almeno l'ultima.