IL SOFFIO DEL DRAGO
di Gabriele Baldassarre
Eccomi qui a scrivere la prefazione per un nuovo
racconto su Star Trek, da non crederci vero? Si tratta un breve episodio che considero un
esperimento, una sorta di "prova generale" per una serie di racconti e di
sceneggiature che avevo intenzione di portare avanti col tempo uniti nel nome di
"Vicarians". La presenza di personaggi vecchi e nuovi e un background che non
rimane inquadrato nelle varie serie lo considero una premessa affascinante…bisognerα
vedere se sar≥ all’altezza di scrivere i racconti! Come sempre lunga vita e
prosperitα…e buona lettura!
-Maggiore? Maggiore Ukigawa, mi sente?-
-Che diavolo vuole tenente?-, il tono della voce della donna sembrava estremamente
spazientito.
-Ci sono delle perdite, Signore, anche il sergente Dumas Φ stato colpito da un phaser ad
alta energia e abbiamo anche perso…-
-Accidenti LeSaux, lo so benissimo che abbiamo delle perdite! Non dovremmo nemmeno
trovarci, in questo inferno! Che diavolo vuoi che faccia, adesso? Che esca fuori e li
ammazzi tutti, quei figli di puttana?
-No, Signore, mi scusi, Signore, ma…-
-Qui non stiamo giocando alla guerra, tenente, i rapporti non ci aiuteranno a
sopravvivere di certo!-
La sfuriata del superiore prese alla sprovvista il giovane ufficiale di quella che una
volta era stata la gloriosa Flotta Stellare, ma i gradi non avevano pi∙ alcun
significato, adesso, e lo sapevano. LeSaux non aveva nessun obbligo di obbedienza con
quella donna, nΘ lei aveva alcun diritto di esercitare il comando, ma lui e tutti i
componenti di quel manipolo di fuggiaschi avevano trovato nel maggiore Ukigawa
l’ereditα del Quadrante Alfa del XXIV secolo, prima del grande attacco.
"L’Apocalisse", la chiamavano i predicatori da due soldi, quelli che la
storia sembrava aver definitivamente sepolto.
Ukigawa s∞ appoggi≥ con la schiena a un muro del rifugio di fortuna che si erano scelti
per passare la notte durante la loro missione pi∙ importante: sopravvivere. O almeno
questo era quello che i suoi uomini dovevano sapere. Abbozz≥ un sorriso sarcastico. Di
che gruppo di disperati era a capo! Lei, giovane e abile ufficiale della flotta, con alle
spalle un duro periodo di gavetta contro i caccia Jem’Hadar, il tenente LeSaux appena
uscito dall’Accademia e mai salito su di una nave stellare, un’androide
avanzatissimo che aveva assistito a una buona parte della storia del XXIV secolo e un
manipolo di "teste di cuoio" e di occasionali che avevano perso tutto durante
l’ultimo attacco e che si erano uniti a lei per fuggire il pi∙ in fretta possibile
per tornare a casa, nell’eventualitα che ancora ci fosse. Terrestri,
un’androide, thaliani, addirittura cardassiani e ferengi, con l’unico scopo di
uscire vivi da quell’inferno.
Potevano vedere ancora le fiamme che si alzavano dal nucleo residenziale fatto esplodere
dai Vicariani. Cos∞ li avevano visti per la prima volta, qualche anno prima. Erano
arrivati dal lontano Quadrante Gamma, misteriosamente, spazzando tutto sul loro cammino,
incutendo terrore come antichi animali mitologici. I primi a cedere furono il Dominio e
Cardassia, subito fuori gioco nonostante l’ impressionante potenza bellica, i
Romulani inviarono prontamente una flotta molto potente per anticipare un eventuale
attacco che fu completamente annientata e adesso anche la Terra, la culla della civiltα
della Galassia, era sotto assedio. Tutte le navi della Flotta Stellare superstiti, insieme
con i Romulani e la flotta Klingoniana erano dirette verso il terzo pianeta del sistema
Meridiano; Meridian III, il punto da cui sarebbe partita la riscossa della Federazione. Li
chiamavano "I Ribelli", ma altri non erano che le ultime risorse delle vecchie
potenze del Quadrante Alfa, ora sull’orlo del collasso.
Beh, non avrebbero risolto molto, pensando a questo, comunque. L’idea di Ukigawa era
quella di raggiungere un gruppo di federali che era al sicuro in uno spazioporto di
contrabbandieri non ancora scoperto dai Vicariani, poi avrebbero lasciato il pianeta per
allontanarsi il pi∙ possibile dalla guerra, su Betazed, magari. Intanto erano ancora in
una San Francisco resa irriconoscibile dagli orrori della guerra e occupata dai Vicariani.
-Maggiore?-
-Cosa vuole, Data?-, la voce di Ukigawa era nuovamente adirata, lo era sempre dopo una
battaglia
-Abbiamo perso il sergente Dumas e ci manca…-
-Non abbiamo il tempo di pensare ai morti, Data, cerchiamo di sopravvivere noi, piuttosto!
E di dormire, anche…-
-S∞, Signore-
Data mont≥ la guardia per la notte, come al solito, cos∞ ebbero modo di dormire
tranquilli, per quanto possibile, e senza spiacevoli sorprese. L’androide svegli≥
come da pattuito gli uomini poco prima dell’alba. Dovevano mettersi in marcia subito:
lo spazioporto non era lontano, stando alle informazioni in mano al Maggiore, ma non in
quella situazione, con il rischio di trovare pattuglie vicariane ad ogni angolo. Armati
dei soliti phaser uscirono cautamente allo scoperto. La strada pedonale di fronte a loro
era deserta e libera, apparentemente senza pericoli, sospettosamente troppo tranquilla, ma
certo non avevano scelta: quello era un passaggio obbligato. Ukigawa indic≥ di avanzare
coperti, ma alcuni uomini non furono abbastanza cauti, evidentemente. Ne ebbero per poco:
si sent∞ un phaser fischiare l’aria proveniente da un edificio soprastante e Togh,
il ferengi, cadde a terra gemendo e generando lo scompiglio nel gruppo che cercava di
riguadagnare il rifugio. Almeno un cecchino li teneva sotto tiro, ma non c’era
nessuna pattuglia vicariana nelle vicinanze e quei bastardi non andavano mai in giro da
soli, era indubbiamente strano. In ogni caso dovevano neutralizzare il tiratore, per poter
superare quel passaggio obbligato, e l’unico modo era quello di coglierlo di
sorpresa. Ukigawa posizion≥ gli uomini: Data, accompagnato da alcuni uomini, con
l’ordine di generare un’azione diversiva, mentre lei e K’thar, il
Cardassiano, avrebbero aggirato l’edificio, coperti da LeSaux e i suoi, e raggiunto
il cecchino. Data punt≥ il phaser e spar≥ alcuni colpi, prudentemente, mentre il
maggiore e K’thar si avviarono verso l’edificio seguiti da LeSaux. Il turbo
ascensore li port≥ subito all’ultimo piano dell’edificio. Il cecchino, un
dilettante evidentemente, era ancora impegnato nello scontro a fuoco con gli uomini di
Data e non si accorse nemmeno del loro arrivo.
Ma, come pensava Ukigawa, non si trattava di un Vicariano.
-Fermo o sparo!-, ordin≥ il Cardassiano
Il cecchino si volt≥ improvvisamente preparandosi a far fuoco, ma Ukigawa fu pi∙ veloce
e lo fredd≥ con un colpo di phaser al petto. Si trattava di un Romulano, un figlio dello
scorpione, a giudicare da ci≥ che aveva appuntato. Sulla divisa, infatti, aveva lo
scorpione azzurro, il simbolo del Koh-Tah, in lingua Klingon, i figli dello scorpione,
appunto, un gruppo organizzato romulano con lo scopo di conquistare il potere
nell’Impero e di riprendere la guerra con la Federazione. Dopo la fine della guerra
era stato messo fuori legge e da allora aveva sempre portato avanti un’azione di
guerriglia su Romulus. Il maggiore pens≥ un’attimo agli sviluppi di un possibile
tradimento in seno ai Ribelli, nessuno dubitava della fedeltα dei nuovi alleati Romulani
e probabilmente gli stessi Romulani ignoravano le macchinazioni del Koh-Tah, ma facilmente
infiltrati nella flotta avrebbero potuto raggiungere la base segreta del Sistema Meridiano
con conseguenze terribili per la Federazione e per Romulus. Questa era la sua vera
missione. I suoi ordini, direttamente dal consiglio della F.U.P. poco prima
dell’invasione, quelli di raggiungere Meridian III per comunicare ai Ribelli le
macchinazioni dello Scorpione, la sua missione di un’importanza vitale per le sorti
della guerra. Ma c’era un problema pi∙ immediato:
-Maggiore, lei non ha mai avuto intenzione di disertare, vero?-
-Che vuole dire, K’thar?-
-Finiamola con queste idiozie! Sa benissimo cosa voglio dire! Quali sono i suoi ordini, me
lo dica!-
Ukigawa si rese conto dell’inutilitα di mentire, K’thar sapeva il fatto suo:
-Sono stata incaricata di comunicare con il terminal "EarthLab" in modo da
raggiungere Meridian III e informare il governo Romulano e i Ribelli che i dissidenti del
Koh-Tah hanno tradito Romulus. Ora siamo io e lei gli unici su questo pianeta a conoscere
il vero scopo di questa missione-
-E non ha pensato a quegli smidollati che sono l∞ sotto? Pensa davvero che vogliano
seguirla in questa missione suicida? Cosa pensi che importi loro della guerra? Pensano
solo di scappare il pi∙ in fretta possibile!-, il suo tono era beffardo e irritante, ma
era probabile che dicesse il giusto. Di tutta risposta Ukigawa punt≥ il phaser sul
Cardassiano:
-K’thar, lei sta parlando di soldati della Federazione, di Klingon e di molti altri
eserciti qualificati, tuttavia in questa situazione non posso permettermi di perdere
nessun uomo. Lei non dirα niente agli uomini di tutto questo, mi sono spiegata? Noi
abbiamo sorpreso e ucciso un soldato Vicariano, nient’altro-
-Ehi maggiore, io sono con lei! Non mi va di raggiungere Betazed tra i rammolliti, il mio
posto Φ su Cardassia, e non mi piace il fatto che sia stata ridotta in schiavit∙!-
-Chissα cosa direbbe un Bajoriano a sentirla parlare- rispose fredda la donna, abbassando
l’arma -Spero di potermi fidare di lei. Solo gli ufficiali superiori federali
verranno della destinazione. E poi, in fondo, gli altri ci devono un favore, no?.-
-Giα, sono ancora vivi- rispose K’thar perplesso, -Pu≥ fidarsi di me, Maggiore, ma
attenta a quel ‘ragazzino’!-
-LeSaux Φ un ufficiale della Flotta Stellare, le devo ricordare cosa questo significhi?-
-Nossignore, non si agiti, era solo una battuta. Ora per≥ Φ meglio che torniamo dagli
altri.- si affrett≥ a concludere K’thar.
Raggiunsero gli altri dopo pochi minuti mentre LeSaux perlustrava la zona con una
pattuglia, quindi finalmente si rimisero in marcia in ordine sparso. Le macerie ancora
fumanti ricordavano ai fuggiaschi la ferocia dell’attacco precedente: era uno
spettacolo orribile! I Vicariani affiancavano alla tecnologica e asettica, ma non per
questo meno distruttiva, guerra di flotta l’antica tattica dell’invasione
terrestre di massa, e i risultati erano l∞ davanti ai suoi occhi. Ukigawa guardava quello
spettacolo mestamente ritornando con la memoria ai tempi dell’invasione del Dominio
su Deep Space Nine, riflettendo. I Barbari, i Saraceni, i Nazisti, i Klingon, i Romulani,
i Cardassiani, i Borg e ora i Vicariani…millenni di storia accomunati solo dalla
paura. Quanti morti aveva contato tra i suoi abitanti quell’insignificante pianeta
della stella Sol? Quale prezzo, per il raggiungimento di un ordinamento federale che
sembrava sicuro e che invece era giα crollato come un castello di carte?
Raggiunsero un edificio in rovina. Doveva essere stato un ospedale di fortuna, a giudicare
dalle strutture che vi trovarono. La medicina evoluta, pens≥ il maggiore, non serve poi a
tanto se con essa si evolvono anche le armi. Rifer∞ agli unici ufficiali della F.U.P. i
suoi ordini e il suo cambiamento di programma, senza rivelare del Koh-Tah: Data
naturalmente non ebbe nulla da ridire sui nuovi ordini mentre LeSaux non si oppose, anzi
fu felice di sapere che il suo superiore non aveva intenzione di disertare, K’thar
aveva un’espressione a metα tra una smorfia e un sorriso amaro, forse si aspettava
una reazione ben diversa dal suo "ragazzino"!
Si rimisero in viaggio, se tutto fosse filato liscio avrebbero raggiunto lo spazioporto
sotterraneo entro la notte, ma potevano incrociare in qualsiasi momento una pattuglia
Vicariana e, beh, in quel caso si sarebbe ballato un po’! Si avviarono verso la
vecchia V Avenue, ma appena la raggiunsero scorsero un gruppo degli invasori che stava
perquisendo le abitazioni, al pi∙ rase al suolo. Si accucciarono sotto una barricata di
fortuna e armarono due granate. Gli uomini si disposero a ventaglio sulla barricata,
preparandosi alla battaglia, quindi lanciarono le granate verso il centro della pattuglia.
I Vicariani, colti di sorpresa, non ebbero il tempo di reagire e ripiegarono
all’indietro, gli uomini del maggiore uscirono allo scoperto aprendosi la strada a
colpi di phaser, quando all’improvviso un carro armato corazzato si disoccult≥ e
cominci≥ a fare fuoco. Lo scompiglio tra gli uomini fu generale: mentre i phaser
mietevano le prime vittime, gli uomini cercavano di riguadagnare un rifugio, caoticamente.
Solo alcuni, i pi∙ addestrati, arretravano ordinatamente cercando di rispondere al fuoco.
LeSaux arm≥ una granata e la lanci≥ contro il carro, ma non bast≥ per neutralizzare i
suoi scudi. K’thar, con un manipolo di uomini tent≥ di aggirare l’ostacolo
mentre gli uomini della Federazione combattevano per mantenere la posizione, tuttavia fin
quando non sarebbero riusciti a neutralizzare il campo di forza del carro non avrebbero
certo potuto sperare in una vittoria:
-Maggiore?-
-Cosa c’Φ Data?-
-Se riusciamo ad individuare gli schemi di modulazione delle bobine di occultamento
potremmo costringere il carro ad occultarsi per un qualche secondo...-
-Disattivando quindi gli scudi per quel tanto che basta per fare fuoco! Ottima idea, Data,
ma come possiamo fare?-
-Se fossimo su una nave stellare potremmo scaricare del plasma dalle gondole, ma vista
l’impossibilitα di questo tipo di azione, dobbiamo agire diversamente…bene!
Armate una granata, allora!-
Il Maggiore non ebbe neanche il tempo di pensare che Data si lanci≥ velocemente oltre
quell’occasionale barricata dirigendosi verso il carro, mentre i compagni stupiti non
poterono far altro che coprirgli le spalle. Giunto a pochi metri dall’obiettivo
tast≥ alcuni controlli sul braccio sinistro e si butt≥ su di un fianco, mentre il carro
cominciava ad occultarsi.
-LeSaux! Faccia fuoco!- url≥ l’androide prima di buttarsi a terra. LeSaux non si
fece ripetere l’invito e lanci≥ una granata verso il carro mentre i suoi uomini
tenevano a bada il fuoco nemico. Il colpo penetr≥ negli scudi del carro, i vicariani non
ebbero neanche il tempo di farsi agganciare dal teletrasporto che il mezzo corazzato
esplose violentemente coinvolgendo essi stessi, in un’unica, violenta deflagrazione.
Fu il Maggiore a rompere il silenzio che segu∞ e che dur≥ pi∙ di un minuto rivolgendosi
all’androide con aria stupita:
-Ottimo lavoro, comandante, ma mi tolga una curiositα: come faceva a sapere gli schemi di
modulazione di quell’affare?-
-Non li sapevo, Maggiore, durante la mia azione ho elaborato un vasto numero tra le
combinazioni pi∙ probabili per determinare l’esatta modulazione.-
-Ehm…quanto vasta?-
-Circa il 5% delle possibili combinazioni, Maggiore.-
-Il 5%? Oh, miseria!-
Alcuni del gruppo scoppiarono a ridere alla risposta cos∞ emotiva del Maggiore, mentre
Data fissava incredulo i presenti:
-Non capisco il vostro umorismo. Non vedo cosa ci sia di…buffo…in un
semplice colpo di fortuna.-
L’ilaritα dei presenti aument≥ notevolmente, cos∞ come il disagio
dell’androide fin quando non intervenne Ukigawa sorridendo:
-Andiamo, grand uomo, abbiamo del lavoro da fare!-
Data si rassegn≥ a seguire gli uomini, che passando non facevano che riempirlo di
congratulazioni e di meriti. Si rimisero in marcia alla ricerca di quello stramaledetto
Deck: non avrebbero pi∙ fatto in tempo a raggiungere i compagni per la notte,
probabilmente, ma avrebbero proseguito col favore dell’oscuritα fino all’alba.
Ora avevano bisogno di riposo, e una vecchia abitazione come tante nella periferia di San
Francisco sembr≥ fare al caso loro. L’interno era deserto, come prevedibile, sul
muro un replicatore di cibo che non accennava a voler funzionare, nonostante i calci di
K’thar. Si appoggiarono al pavimento, sfiniti, tanto che Ukigawa stessa dovette
ammettere l’utilitα di quella sosta. Rimasero l∞ mentre calavano le tenebre di quel
freddo pomeriggio invernale a fissare il soffitto, senza dire una parola, fin quando
l’androide si mise a sedere per sistemare il suo phaser di ordinanza, pulendolo
neanche fosse un vecchio revolver del XX secolo. Anche il Maggiore si mise a sedere:
-Data?-
-Signore?-
-Che ci fa lei qui?-
-Non capisco cosa vuole dire, Signore-
-Lei Φ un ufficiale superiore della Flotta Stellare, dovrebbe essere sulla plancia di una
nave stellare, non con un manipolo di fuggiaschi!-
-All’inizio del conflitto sono stato assegnato al comando della USS Valiant, ma la
nave Φ stata attaccata su Veridian 4…-, si ferm≥ un attimo, -Per colpa mia-
Il Maggiore lo fiss≥ stupita.
-Sapevo dell’arrivo di due fregate Vicariane, ma la seconda Luna di Veridian IV aveva
un urgente bisogno di assistenza, cos∞ ho volutamente disubbidito agli ordini
dell’ammiraglio Montgomery e non ho abbandonato la postazione…-, abbass≥ gli
occhi ed esamin≥ il phaser; -La Flotta fu costretta ad inviare dei rinforzi in quel
sistema che giα aveva preventivato di abbandonare, ma nel frattempo i Vicariani
attaccarono la mia nave.- ricominci≥ a pulire la sua arma -Quando la USS Exodus accorse
in nostro aiuto la Valiant sembrava un relitto perso nello spazio. I loro sensori
captarono 28 segni vitali e ci teletrasportarono a bordo proprio mentre lo scafo della mia
nave cedeva sotto i colpi dei Vicariani- alz≥ gli occhi verso Ukigawa -28 invece di 97! E
io non mi sono nemmeno potuto sincerare della presenza di altri sopravvissuti!- riabbass≥
gli occhi sul phaser -Veridian ora Φ teatro di aspri combattimenti, forse la Federazione
riuscirα a tenerla almeno per il tempo necessario per organizzare un’evacuazione. Io
intanto sono stato condotto qui sulla Terra con l’accusa di insubordinazione e
aspettavo di essere giudicato dalla Corte Marziale, almeno fino al giorno
dell’attacco- ripose l’ arma nella fondina.
-Incredibile! Un androide che non ha rispettato un ordine diretto di un suo superiore!
Roba da non credere!-
-Ho ritenuto prioritario raggiungere Veridian per prestare assistenza. Ho valutato
attentamente tutte le ipotesi-, la sua voce tradiva una certa emozione.
-E ora cosa conta di fare? Se raggiungerα Meridian la metteranno agli arresti!-
-No, la Flotta come noi la conoscevamo non esiste pi∙. Non ci sarebbe motivo di
arrestarmi, cos∞, in piena guerra. Su Meridian spero di trovare il Capitano Picard;
l’ultima volta che l’ho visto era il comandante in capo della Flotta del settore
Klingoniano. Spero che sia ancora vivo, Φ un amico e mi aiuterα.-
-Beh, l’ammiraglio Montgomery sarα giα morto in questo momento- disse Ukigawa
distrattamente.
-Posso ancora essere d’aiuto alla Flotta Stellare, Signore.-
-Non ne dubito- sorrise, poi si alz≥ in piedi -Lo ha appena dimostrato. Beh, Φ notte,
ormai, Φ ora di rimetterci in marcia. Svegli gli uomini!-
-S∞, Signore, subito!-
Le strade erano deserte, solo raramente qualche sciacallo, incurante del pericolo, ne
approfittava per svaligiare le abitazioni. LeSaux tentava in tutti i modi di comunicare
col Terminal – oramai erano in prossimitα della meta, almeno a giudicare dalle mappe
dei loro Tricorder – ma senza risposta. Non si vedevano mezzi di assalto vicariani in
cielo, ma il Tricorder tradiva una emissione di particelle quantiche che poteva
significare anche navi occultate, chissα, forse lontanissime o appena sopra di loro, o
solo residui di relitti. Non volevano saperlo, comunque.
-Signore, dobbiamo valutare l’ipotesi che il Terminal sia giα stato scoperto-
-Non abbiamo scelta, comandante, non possiamo che continuare a sperare-
Il Maggiore azion≥ il suo comunicatore, sintonizzato sulle frequenze della Federazione:
-Ukigawa a EarthLab, mi sentite?- nessuna risposta -Ukigawa a EarthLab-, attimi di
silenzio, poi finalmente:
-Qui Φ il sergente Chan dal Terminal, Maggiore. E’ un vero piacere poter sentire un
ufficiale della Federazione! Credo che sia il caso di farvi entrare, San Francisco non Φ
molto sicura, ultimamente!-, disse una voce serena.
-╚ previsto un attacco?-, intervenne K’thar nella conversazione, con tono per nulla
ironico.
-Non abbiamo notizia che abbiano rilevato la nostra posizione, per ora siamo al sicuro.
Entrate, forza!-
Una matrice olografica si disattiv≥ pochi metri dinanzi a loro rivelando il portello di
un turbo ascensore. Gli uomini vi entrarono velocemente e il campo si riattiv≥ dietro di
loro nascondendo l’entrata segreta mentre il turboascensore li portava verso il basso
fino a raggiungere l’hangar sotterraneo . Si trovarono in un ambiente del tutto
diverso dalla superficie, pi∙ "federale", pens≥ ironicamente Ukigawa. Ad
attenderli c’erano due ufficiali della Flotta dall’uniforme ordinatissima –
cos∞ diverse dalle loro - che si presentarono:
-Maggiore Ukigawa, io sono il capitano di vascello Marcus Hacking, questo Φ il sergente
Henry Chan. Benvenuti nello spazioporto ‘EarthLab’ -.
-Grazie Signore- il maggiore si stava guardando intorno: poteva vedere nel grande hangar
due navi, un grosso trasporter federale di caccia che portava sullo scafo la dicitura
"USS Pauli 47101 – Freedom Class" e una nave appoggio di cui non riusciva a
individuarne la provenienza – forse ferengi, a giudicare dagli strani simboli sullo
scafo – oltre a una flottiglia di caccia biposto. -C’Φ voluto un po’ per
raggiungervi!- si rivolse fredda verso Hacking.
-L’EarthLab era controllato da contrabbandieri, neanche i Federali sono mai stati in
grado di scoprirne l’esatta ubicazione. ╚ una vera fortezza! Siamo invisibili
dall’esterno e una fitta rete di sensori controllati dal computer controlla tutta la
superficie.-
-Vedo- intervenne K’thar guardandosi intorno, poi visto che il capitano lo fissava
con aria interrogativa -Gul K’thar, dell’Ordine Ossidiano-
-Non sapevo che avesse personalitα cos∞ importanti nel gruppo, Maggiore- riprese Hacking
con tono sarcastico.
-Il capitano K’thar ha partecipato a pi∙ battaglie di noi due messi assieme,
capitano Hacking- lo ammon∞ Ukigawa -L’ordine Ossidiano ufficialmente non esiste
pi∙, ma continua ad affilare le sue lame nell’ombra e la presenza di K’thar qui
ne Φ la conferma. Non la consiglio di scherzarci sopra, Signore!-
Hacking cap∞ che non era il momento migliore per fare del cinismo e riprese il discorso:
-Abbiamo individuato la presenza di una nave da guerra vicariana in avvicinamento a
curvatura 6, ma non Φ detto che sia diretta qui.-
-Non li sottovaluti, capitano- rispose il Maggiore, non pensando di parlare con un suo
superiore.
-Oh, non si preoccupi, non sanno dove siamo. Gradite qualcosa da mangiare?- si diressero
verso il replicatore della mensa e per la prima volta dopo molti giorni poterono cibarsi
di qualcosa di diverso delle razioni di guerra.
-Le faccio visitare l’hangar?-
-Non ce n’Φ bisogno. Piuttosto, la partenza per quando Φ fissata?-
-Dobbiamo sistemare ancora i propulsori della nave appoggio, direi per la nottata di
domani-
-Bene, prima ce ne andiamo e meglio sarα per tutti. Destinazione?-
-Romulus. Abbiamo un rendez-vous con una piccola flotta romulana per raggiungere la
ribellione, da l∞ chi tra i suoi uomini vorrα andarsene sarα libero di farlo.-
-Romulus? Non ne ero al corrente.-
-Ci aspettano due Bird of Prey della flotta dell’impero romulano, in questo periodo
di crisi non possiamo permetterci di fare gli schizzinosi.-
-No, al contrario, i Romulani si riveleranno un validissimo alleato per combattere questi
maledetti ‘draghi’. La notizia le Φ arrivata direttamente dal governo Romulano,
immagino.-
-No, abbiamo perso i contatti con l’Impero Romulano da qualche giorno, abbiamo avuto
questa notizia dall’ambasciatore Romulano sulla Terra, che abbiamo scortato qui in
gran segreto.- Indic≥ due romulani, di cui il pi∙ anziano, riconobbe il Maggiore, era
senza dubbio l’ambasciatore, ma, pens≥ Ukigawa, non poteva esserlo, semplicemente.
Guard≥ K’thar e il cardassiano, capito al volo, si avvicin≥ all’anziano
diplomatico salutandolo con un cenno del capo.
-Vede, capitano, Φ stato lo stesso ambasciatore Romulano a fornirmi le informazioni
necessarie per questa missione, ed Φ stata l’ultima volta che Φ stato visto in
vita. S∞, perchΘ, capitano, il comando della F.U.P. mi ha in seguito comunicato che
l’ambasciatore romulano Φ stato ucciso nell’attacco!-
Il romulano pi∙ giovane fece per prendere il phaser, ma Gul K’thar fu pi∙ veloce e
lo fredd≥ con un colpo al petto. Poi si rivolse all’anziano:
-Sa, mio caro ambasciatore, noi Cardassiani abbiamo un modo molto particolare di risolvere
le cose. La consiglio di gettare a terra quel phaser, a meno che non voglia sperimentare
direttamente questo metodo.-
Il romulano obbed∞ agli ordini e alz≥ le mani farneticando frasi da invasato come -╚
troppo tardi, sono giα qui!- oppure -Il potere agli scorpioni- e via dicendo…
-Credo proprio che sia il caso di andarcene il prima possibile da qui.-, K’thar
riusciva a essere cinico in qualunque momento.
Hacking era rimasto stupefatto dallo svolgersi degli eventi, ma una cosa era certa:
c’era qualcosa che non gli piaceva e non voleva soffermarsi troppo per scoprire cosa
fosse!
-A tutto il personale dell’hangar! Ci hanno scoperto. Ripeto, ci hanno scoperto!
Prepararsi a una partenza di emergenza, codice di allarme rosso!- Poi si rivolse ad
Ukigawa -Spero che potrα darmi una spiegazione di quello che sta succedendo!-
-Sicuro, Signore. Ma forse abbiamo qualcosa di meglio da fare, ora...- accese il
comunicatore -Ukigawa a Data-
-S∞ Signore-
-Sanno dove siamo. Raggruppa gli uomini, dobbiamo partire il prima possibile!- chiuse il
contatto.
L’hangar si mobilit≥ in pochi attimi, con uomini intenti a caricare materiale anche
a braccia pur di affrettare la partenza. Il computer aveva giα attivato le procedure di
allarme rosso, scandagliando l’area soprastante alla ricerca di residui quantici
prossimi alla superficie e alzando al massimo gli scudi, ma le navi rimanevano ancorate al
suolo. Intanto K’thar continuava a tenere sotto tiro il romulano.
-Ma, io non capisco- disse con aria interrogativa Hacking
-Un sosia davvero perfetto, Φ vero? Probabilmente anche un’analisi della retina e
delle impronte digitali confermerebbe che questo Φ l’ambasciatore Kash. Ma non lo
Φ!
-Questi Vicariani sono peggio dei Mutaforma!-
-Sappiamo ora con certezza che il vascello da guerra Vicariano si sta dirigendo qui. Spero
che questo spazioporto sia veramente solido come lei mi ha descritto! Tra un po’ qui
farα caldo!-
Le parole di Ukigawa furono profetiche: dopo solo pochi minuti il computer rivel≥ la
presenza della nave vicariana occultata, molto pi∙ vicino del previsto, da cui erano
appena sbarcati tre mezzi d’attacco terrestre giα nel campo visivo e che presto
avrebbero cominciato a far fuoco sul Terminal. Ukigawa diede ordine ad alcuni ufficiali di
salire sui caccia biposto, in seguito essa stessa si diresse verso il caccia pi∙ vicino,
al cui posto di navigatore era giα seduto l’androide Data. Sal∞ sul sedile di guida
della navetta, un antiquato modello della Federazione ancora della guerra contro i
Cardassiani e cominciarono le operazioni di rullaggio. Ukigawa guard≥ con amara ironia il
simbolo della Federazione Unita dei Pianeti stampata sulla Plancia di controllo della
navetta. K’thar prima di salire sul suo caccia affid≥ il Figlio dello Scorpione alla
Sicurezza, quindi si apprest≥ a decollare, seguito da LeSaux, Chan e da tutti i piloti
dell’ EarthLab mentre i tecnici si apprestavano ad azionare i propulsori di manovra e
a caricare gli uomini non ancora imbarcati. Si udivano giα i primi colpi sulla corazza
esterna del Terminal, la voce meccanica del computer ripeteva lo status degli scudi
superiori…90%…85%…75%, presto avrebbero potuto assaltare e colpire le navi
come facili bersagli. Erano arrivati i draghi…
Hacking si teletrasport≥ a bordo della Pauli, sal∞ in plancia e cominci≥ a dare
disposizioni per il decollo.
-Allarme Rosso, su gli scudi, propulsori di manovra-
-Gli scudi sono alzati, capitano, ma non resisteranno a lungo. Tutti i banchi phaser sono
pronti a far fuoco!-
-Mandi un mayday sulle frequenze della Federazione e dell’impero Klingoniano, anche
se dubito che ci sia qualcuno all’ascolto. Maggiore Ukigawa? I caccia sono tutti
operativi?
-Pronti al decollo, Capitano- l’immagine sullo schermo era disturbata -Speriamo che
questo ferrovecchio tenga. I miei uomini sono tutti a bordo?-
-Non ancora, ma ci siamo quasi. Maggiore…ci porti fuori di qui!-
Si sent∞ un boato e gli scudi cedettero di schianto, poco male, visto che erano pronti
per l’attacco. I caccia della Federazione sciamarono all’esterno mentre i mezzi
d’assalto prendevano di mira le due navi sul deck. La flottiglia federale si dispose
in formazione e si lanci≥ verso il mezzo d’assalto pi∙ vicino a colpi di phaser, ma
furono sorpresi dai caccia vicariani e dovettero rompere la formazione. Ukigawa si trov≥
con un caccia nemico in coda, ma grazie all’assistenza di LeSaux riusc∞ a
riguadagnare la libertα di manovra, tuttavia la situazione non era certo facile! I mezzi
d’assalto bersagliavano quasi indisturbati i cargo mentre i caccia tenevano occupati
i federali: bisognava cambiare manovra d’attacco proteggendo i trasporter, se
volevano lasciare la Terra. Ukigawa, allora, comunic≥ a tutte le unitα di concentrare il
fuoco sui mezzi d’assalto ignorando i caccia, per il momento.
-Come pensa che possiamo difenderci, se non li attacchiamo!- comunic≥ un suo uomo.
-Come pensa che potremmo andarcene da questo casino, se i cargo venissero distrutti? Le
risulta che questi ferri vecchi abbiano capacitα curvatura?-
-No, ma…-
-E allora esegua gli ordini, non abbiamo tempo da perdere!-
-S∞, Maggiore- era la prima volta che il maggiore Jane Ukigawa aveva esercitato il
comando in maniera cos∞ netta.
-Capitano, capitano mi sente?- nonostante avessero lasciato la superficie le cose sui
cargo, soprattutto sulla nave ferengi, non erano certo migliori -Capitano Hacking?-
-S∞ comandante-
-Qui Φ il secondo cargo, gli scudi stanno cedendo e abbiamo dei danni al deflettore di
prua e al supporto vitale. Due dei quattro banchi phaser sono danneggiati e il nucleo di
curvatura non Φ ancora attivo! Necessitiamo di assistenza immediata!-
-Resista comandante, le mando rinforzi!- poi azionando il comunicatore -Maggiore! Converga
in difesa del secondo cargo-
-D’accordo, Signore. Data, imposti una rotta d’attacco per i due mezzi
d’assalto e avverti gli altri della disposizione-
-S∞ Signore, abbiamo K’thar in coda, ma abbiamo perso Chan-
-Signore, qui Φ LeSaux! Mi hanno colpito al deflettore di prua, non riesco pi∙ a
controllare la nave e ho un caccia vicariano in coda!-
Ukigawa immediatamente vir≥ di tribordo per raggiungere il giovane ufficiale; vide il
caccia vicariano sulla sua coda e lo abbattΘ coi phaser, ma la nave di LeSaux era giα in
caduta libera, senza propulsione.
-LeSaux mi sente?- nessuna risposta -Maledizione! LeSaux mi sente? Deve eiettarsi subito!-
-L’accelerazione Φ incredibilmente elevata, ha sicuramente perso i sensi- le
comunic≥ Data.
-LeSaux, risponda! Deve eiettarsi! LeSaux!- ma la nave del giovane tenente dopo una lunga
caduta and≥ a schiantarsi al suolo alzando una scia di fumo. Ukigawa guard≥ per
un’istante il relitto del caccia in fiamme. Henry LeSaux, appena uscito
dall’accademia, validissimo ufficiale, mai salito su una nave stellare, col sogno
– chi non ce l’ha! – di diventare capitano della flotta. Maledetti draghi!
Ukigawa non riusciva proprio ad abituarsi a perdere dei sottoposti.
-Signore, dobbiamo prestare assistenza al secondo cargo- la richiam≥ l’androide.
-Bene Data, reimposti la rotta-
La situazione era ancora incerta: il primo mezzo d’assalto era stato neutralizzato e
il secondo era sotto un fitto fuoco incrociato, ma i cargo non potevano certo definirsi al
sicuro! Non ancora, almeno.
-Maggiore, il trasporter ferengi ha colpito il secondo mezzo con due siluri, abbattendolo!
Convergiamo sui caccia!- la voce di K’thar suon≥ dal comunicatore.
-La situazione sui cargo Φ critica, maggiore, non resisteranno ancora a lungo!-
Il capitano Hacking era ancora in plancia per dare le disposizioni per la rotta. Si
sentivano continuamente i colpi nemici sullo scafo della nave.
-Rapporto danni!- url≥ il capitano.
-Sono stati colpiti i ponti 2 e 7, Signore. Falla nello scafo, compensata con un campo di
forza.-
-Qui Φ il secondo cargo, Signore, dobbiamo evacuare subito. Danni al supporto vitale, lo
scafo pu≥ cedere da un momento all’altro. Abbiamo espulso il nucleo di curvatura.-
-D’accordo Comandante- poi rivolgendosi a un suo sottoposto in grado -Guardiamarina,
prepararsi al teletrasporto. Dobbiamo tirarli fuori di l∞!-
-Ma Signore, dovremo abbassare gli scudi!-
-Esegua gli ordini, guardiamarina. Ci copriranno i caccia!-
Il cargo abbass≥ gli scudi e si prepararono al teletrasporto sotto il fuoco
dell’ultimo mezzo d’assalto.
-Ci hanno colpiti, Signore. Falla sul ponte 11, non riesco a compensare.-
-Faccia evacuare e isoli il ponte, presto! Sala macchine? Quando possiamo attivare la
velocitα curvatura?-
-Quando vuole, Signore. Abbiamo compensato una microfrattura nel nucleo, ora Φ tutto ok,
ma dobbiamo allontanarci dal fuoco, altrimenti rischiamo un surriscaldamento delle
gondole.-
-Bene! Guardiamarina, teletrasporti gli uomini e apra un canale con le squadriglie di
caccia-
-Abbasso gli scudi- azion≥ alcuni comandi sulla consolle -Teletrasporto effettuato, i 56
superstiti sono in infermeria-
-Convogliare tutta l’energia sul deflettore, lasciare attivo solo il supporto vitale
e il sistema di comunicazione, presto!
-Scudi al 45%, stabili-
-Plancia a Ingegneria, quando possiamo sparare i siluri fotonici?
-Stiamo facendo il possibile, capitano, abbiamo dei problemi coi tubi di lancio- la voce
femminile non era priva di affanno.
-Coraggio, dobbiamo resistere ancora un po’. Pauli a Squadriglia Caccia 1, eliminate
i caccia, noi pensiamo al mezzo corazzato. -
-S∞, Signore- risposero un coro di voci. I caccia rientrarono in formazione a V in
manovra d’attacco
-Squadriglia 2, convergere sul mezzo, tentate di neutralizzarne gli scudi!-
Gli uomini di K’thar impostarono una rotta d’attacco verso il mezzo corazzato. I
vicariani non riuscivano, con una nave tanto grossa e lenta, a tener testa alle manovre
evasive dei caccia e cos∞ la Pauli ebbe un attimo di respiro.
-Ingegneria a Plancia, i tubi di lancio 1 e 2 sono operativi.-
-Finalmente! Armate due siluri fotonici. Guardiamarina, com’Φ la situazione sul
bersaglio?
-Gli scudi sono scesi al 15%, ma non riusciamo a scandagliarne l’interno,
probabilmente Φ dotata di schermatura magnetica.
-E va bene, vorrα dire che ci apriremo la strada a gomitate. Pauli a Squadriglie 1 e 2,
allontanarsi subito dal bersaglio. Ripeto: allontanarsi subito dal bersaglio!
-Era ora, Hacking, comincia a fare un po’ caldo qui fuori!- rispose ironicamente il
Cardassiano. Le squadriglie abbatterono gli ultimi caccia Vicariani e si diressero verso
la Pauli, verso l’hangar.
-I caccia sono fuori portata dei siluri, guardiamarina Rollins?-
-S∞, signore-
-Punti sui bersagli principali!-
-Siluri puntati sulla propulsione e sul deflettore di navigazione, Signore!-
-Fuoco a volontα!
I quattro banchi phaser della Pauli cominciarono a far fuoco e furono lanciati i due
siluri. Il mezzo vicariano si trov≥ nell’impossibilitα di effettuare una manovra
evasiva e fu colpita in pieno. S∞ ud∞ una forte deflagrazione e il mezzo esplose di
schianto. Per un attimo forse tutti si erano fermati a guardare la parabola dei due siluri
che colpivano il bersaglio. Stavolta i draghi erano stati sconfitti, si sarebbe potuto
dire…
-Confermo distruzione del mezzo, Signore- comunic≥ Data -E’ tutto ok, adesso!-
In plancia scoppi≥ l’entusiasmo dell’equipaggio, quasi aspettassero una
conferma dell’androide. L’avevano scampata bella, questa volta!
-Bene. Squadriglia in formazione, rientriamo- i caccia federali si diressero verso il
portello d’attracco della Pauli che solo ora aveva la possibilitα di riorganizzare
le idee.
-Qui squadriglia 1, capitano. Siamo dentro!-
-Qui squadriglia 2, Φ tutto ok!- anche K’thar aveva portato giα i suoi uomini
nell’hangar.
-Bene, raggiungeteci in plancia il prima possibile. Guardiamarina, siamo a tiro della nave
da guerra?-
-Non ancora, Signore. Lo saremo esattamente tra…4 minuti e 7 secondi-
-Non facciamoci trovare, allora. Imposti una nuova rotta.-
-Destinazione?-
-Romulus-
-Non credo che sia una buona idea, Signore!-, Ukigawa, accompagnata da Data e il
cardassiano K’thar aveva giα raggiunto la plancia.
-Cosa vuol dire, maggiore?-
-Il falso ambasciatore Φ un Figlio dello Scorpione, signore. Il Koh-Tah Φ in combutta
con i vicariani-
-COSA? I figli dello scorpione?-
-L’ammiraglio Montgomery mi ha ordinato di avvertire i Ribelli delle macchinazioni
del Koh-Tah. Era altamente probabile che approfittassero dello sbandamento del Governo
Centrale Romulano per riservarci una ‘sgradevole accoglienza’. O forse, peggio,
per riuscire a penetrare indisturbati tra le difese federali su Meridian III-
Hacking la guard≥ con aria assorta per un momento.
-E io non ne sapevo niente?-
-Nessuno ne sapeva niente, Signore. Nessuno sulla Terra, almeno. Diciamo che la Flotta
stessa ne Φ venuta a conoscenza con metodi ‘non convenzionali’.-
-D’accordo, Maggiore- poi rivolgendosi a un sottoposto -Impostare una nuova rotta per
il sistema meridiano-
-Nuova rotta: 2695.47-
-Bene, massima curvatura appena pronti-
-Curvatura 8, Signore, pronti!-
-Attivare!-
La nave pass≥ alla velocitα curvatura; la Terra, il Sole e la nave da guerra vicariana
scomparvero dagli schermi e dai monitor. Hacking si sedette sulla poltrona di capitano,
pensoso, forse un po’ amareggiato, poi si rivolse a Ukigawa:
-Ha svolto la sua missione egregiamente, maggiore. Le affido la plancia- si avvi≥ verso
il turboascensore. Ukigawa sorrise a sua volta scattando sull’attenti, poi uscito il
capitano dett≥ le posizioni -Data, prenda la consolle di navigazione. K’thar alla
consolle tattica. Cerchiamo di manovrare bene questo affare!-
Loro, armati di spade e lance, avevano resistito a un nemico molto pi∙ grande di loro. I
draghi non erano riusciti a fermarli…
Fu cos∞ che arrivarono su Meridian III, nel sistema che doveva segnare il punto di inizio
della rinascita delle tre grandi potenze del Quadrante Alfa e che per ora era solo un
immenso accampamento di navi da ogni provenienza armate fino ai denti. Come da ordini
Ukigawa rifer∞ le sue informazioni sul Koh-Tah al comandante in capo delle forze
federali, che ora era il Capitano Jean Luc Picard della USS Enterprise. Un vulcaniano
avrebbe detto che non sarebbe stato logico un attacco vicariano proprio l∞, nella tana
del lupo. La flotta Vicariana era sembrata per lungo tempo imbattibile, ma in fin dei
conti avevano semplicemente saputo giocare bene le loro carte, su quel sistema disabitato
probabilmente era iniziata una nuova guerra. La sua missione era stata un successo, non
c’era alcun dubbio. Aveva salvato molti uomini, disperati senza pi∙ ordini che senza
di lei mai avrebbero potuto lasciare il pianeta, uomini che si reintegrarono perfettamente
nei rispettivi eserciti, aveva evitato che una flotta di rinnegati romulani fosse condotta
nel cuore della ribellione, aveva scongiurato una sicura disfatta, aveva portato ai
ribelli un Figlio dello Scorpione che molte informazioni sull’attivitα dei rinnegati
avrebbe potuto fornire al comando della flotta…niente male! Si trovava al bar di
prora dell’Enterprise a osservare il pianeta dall’obl≥. Probabilmente anche
quel pianeta sarebbe stato teatro di scontri un giorno, come migliaia di altri mondi della
Galassia, e sarebbero venuti i Vicariani, e altre navi, e altri morti…
La raggiunsero sulla passeggiata l’androide Data e Gul K’thar; il maggiore
abbozz≥ un sorriso rivolgendosi a loro.
-Allora maggiore, abbiamo salvato la Galassia?- disse ironicamente K’thar citando
Kirk e dimostrando di conoscere molto bene la storia della Federazione.
-Beh, diciamo di s∞, K’thar- rise alla battuta, poi si ricompose; -Che farα ora,
capitano?-
-Sono stato assegnato al comando della nave da guerra cardassiana Aldara. Finalmente
cominciamo a fare sul serio!- sorrise -E lei?-
-Sono ancora in attesa di un assegnamento, probabilmente sar≥ imbarcata su di una nave
della flotta come ufficiale superiore- fece finta di sorridere -E lei, Data?-
-Il Capitano Picard mi ha reintegrato e trasferito sulla USS Enterprise, con tutti i miei
vecchi amici-
-In molti le devono la vita, maggiore, lo sa?- lo interruppe K’thar.
-E io la devo a voi, signori. Non sono in molti ad aver visto tutto quello che abbiamo
visto noi e poterlo raccontare. Siamo ancora vivi ed Φ questo quello che conta, no?-
sorrise.
-Giα, Φ vero- rise il cardassiano -Devo andare ora, maggiore.-
-Ci rivedremo, capitano K’thar?-
-Certo che s∞, maggiore. La guerra comincia ora!-
-Per Cardassia?-
Le pose una mano sulla spalla -Per i Ribelli!- disse sorridendo, e si allontan≥
velocemente.
-Maggiore, c’Φ sempre una cosa che avrei voluto chiederle-
-Mi dica, comandante Data-
-Ecco…perchΘ lei chiama i Vicariani ‘draghi’, mi risulta che siano degli
animali mitologici frutto della fantasia degli uomini…-
Ukigawa guard≥ fuori dell’obl≥ l’alba su Meridian III. Il soffio del drago,
che sconcerta i cuori nel suo mistero e che incute terrore, che porta solo
morte…erano vivi, no? Questo era quello che contava!
FINE DELL’EPISODIO