Copyright:
1975 Go Nagai/Dynamic Planning - Toei animation
Ufo
Robot Goldrake
Manga - Dynamic Italia - ú13.000
Si trasforma in un razzo missile, coi circuiti di mille
valvole, tra le stelle sprinta e vaaaaaaaaà Mangia libri di matematica e insalata
di cibernetica, ma un cuore umano haaaaaaaa...
Se le parole del simpatico
cappello introduttivo dovessero risultarvi del tutto nuove, probabilmente la
vostra etα si aggira intorno ai 10-11 anni, altrimenti non si spiegherebbe la
mancanza di una lacrimuccia di commozione sul vostro volto. In questa recensione
si sta parlando di una serie che ha fatto storia non solo nella televisione nipponica,
ma anche in quella italiana: Ufo Robot Goldrake. A distanza di 23 anni dalla data
di produzione di questa pietra miliare, arriva finalmente in Italia l'omonimo
fumetto del grandissimo Go Nagai, papα della semi-totalitα dei robottoni che infestavano
le televisioni italiane parecchie primavere orsono. Ma andiamo con ordine: vi
Φ mai capitato di riguardare, a distanza di parecchi anni, una serie che vi piaceva
tantissimo? Beh, a me s∞, e devo dire che nella stragrande maggioranza dei casi
mi veniva una di quelle che io chiamo "crisi da rigurgito". Sarα che col passare
degli anni si cambiano gusti, sarα che le vecchie serie, in quanto tali, non possono
reggere il confronto con quelle moderne, sarα quello che volete, ma proprio non
riesco a guardarle. Eppure con Goldrake non Φ stato cos∞, e s∞ che motivi per
cambiare canale ce ne sarebbero a bizzeffe: primo fra tutti, sicuramente, la mancanza
di varietα e originalitα della storia. Se
ricordate bene infatti, le varie puntate seguivano uno schema comune: 1. Parte
iniziale, nella quale venivano narrate le vicissitudini di uno dei protagonisti;
2. Cambio di scena con i cattivi intenti a conquistare il Giappone (ovviamente
solo il Giappone) per l'ennesima volta, cum presentazione del nuovo robot; 3.
Pestaggio tra Goldrake e robot nemico con conseguente disfatta di quest'ultimo;
4. Seguito e conclusione degli avvenimenti citati nel punto uno con finale a lieto
fine. Il fumetto non sfugge a questo classico schema: Duke Fleed (Actarus in Italia),
sfuggito alla distruzione del proprio pianeta da parte di quel fetentone del Re
Vega, approda sul pianeta Terra con Goldrake, un gigantesco Ufo, capace, all'occorrenza,
di trasformarsi in un robot armato fino ai denti. Sulla Terra, il nostro tarrissimo
amico (porta infatti un gilet frangiato pericolosamente simile al giubbotto del
Muflone) fa la conoscenza di Koji Kabuto (pilota di Mazinga Z, Alcor in Italia)
e del professor Umon (Procton in Italia), nonchΘ di tutti gli abitanti del ranch
di Danbei Makiba (Rigel in Italia). Considerato ormai il nostro pianeta la sua
seconda patria, Duke decide di proteggerla dall'attacco di Re Vega, che, nel frattempo,
non pago del casino che aveva combinato, aveva buttato l'occhio anche sulla Terra.
Il seguito ve lo risparmio, visto che, nel bene o nel male, la storia dovreste
conoscerla tutti. Veniamo
ora al fumetto: a firmare le tavole Φ Go Nagai in persona, e, lasciatemelo dire,
si vede. Go Nagai si Φ sempre fatto apprezzare pi∙ per le sue storie che per il
suo tratto (anche se, in Devilman, non stonava affatto con le atmosfere del fumetto):
non era raro, infatti, che le riduzioni televisive dei suoi fumetti avessero un'atmosfera
pi∙ "infantile", visto che era improponibile dare in pasto ad un pubblico di bambini
storie dal cos∞ elevato spessore psicologico e dalla cos∞ elevata violenza (e
mi riferisco soprattutto ai fumetti di Devilman e Mazinga). Questo Goldrake, invece,
Φ stranamente uguale alla sua controparte animata, con storielle destinate ad
un target di utenza eccessivamente basso, tanto da farmi prendere in considerazione
la possibilitα che sia una bieca operazione commerciale, un dorato complemento
ad una serie televisiva di successo, un "divertissement" dell'autore. Ma diciamo
la veritα: a noi ultraventenni che urliamo ancora "Alabarda spaziale", ci frega
veramente qualcosa se Goldrake Φ commerciale o no? Un
tuffo nel nostro passato di bambini pacioccosi val bene il prezzo del tomo, quindi
se la vostra etα ufficiale supera un paio di decadi, fatelo vostro, altrimenti
avrete perso un pezzo di voi stessi e di storia. La versione curata da Dynamic
Italia Φ fatta veramente bene: gli adattatori hanno creato un giusto mix tra i
nomi italiani e quelli jappo, ripristinando quelli originali dei personaggi ma
lasciando inalterati quelli di robot, armi e alieni. Molto buono anche l'adattamento
grafico ad opera dell'ormai collaudato M.A.C.E., e ottima l'idea dell'enciclopedia,
con tavole a colori e tabelle di confronto con i mitici Mazinga Z e Grande Mazinga.
In definitiva, un acquisto che non dovrebbe assolutamente mancare ad ogni manga-dipendente
che si rispetti. E ora, fletto i muscoli e sono nel vuotoà
Ryo Saeba