Questo articolo è tratto da Amiga Life - Copyright Pluricom
. AmigaOS 3.5, finalmente!
di Luca Danelon (danelon@amyresource.it) - per gentile concessione di Amiga Life


Torna all'indice dei dossier Dopo una lunga attesa, una data di rilascio rimandata più e più volte (tanto da far pensare al peggio) e numerose presentazioni alle più importanti fiere Amiga nel mondo (World of Amiga la prima, Pianeta Amiga in Italia), è finalmente disponibile la nuova versione del sistema operativo di Amiga. Il numero di revisione, 3.5, vuole quasi prendere le distanze dall'ormai vetusta versione 3.1 (l'ultima rilasciata da Commodore e salvata da Villagetronic al fallimento della casa madre), seppur non costituendo un passaggio tale da giustificare un eventuale salto ad un numero di versione principale superiore.

Parte del contenuto del CD-Rom.Confezione
AmigaOS 3.5 viene consegnato in una elegante scatola di robusto cartone plastificato, di colore grigio e bianco. Il frontale presenta il logo Amiga affiancato dall'ormai immancabile boing ball e da una enorme scritta "OS 3.5"; il retro offre invece un'anteprima delle caratteristiche del nuovo sistema (in lingua inglese e tedesca), assieme a quattro - ormai riferite ai primi sviluppi - schermate. Lateralmente invece la scatola offre lo spazio per indicare il modello di ROM contenute (Amiga fornisce solamente il sistema operativo, ed è poi compito dei singoli distributori offrire eventualmente bundle con le ROM 3.1 necessarie al nuovo sistema). All'interno della scatola troviamo un manuale "doppia faccia", stampato cioè da un lato in inglese e dall'altro in tedesco, di complessive 16 pagine (anche se effettivamente si riducono ad 8 per lingua) in formato A5; nelle prime pagine, stampate in bianco e nero su carta lucida, vi è un'introduzione di Petro Tyschtschenko e le solite note di copyright. Seguono poi, suddivise in capitoli, informazioni sui requisiti di sistema, contenuti della scatola e procedure di installazione, chiuse poi da una pagina con notizie utili nel caso vi siano problemi di installazione. E' un vero peccato vedere che la scelta di Amiga/Haage & Partner ha portato ad eliminare il supporto cartaceo per le molteplici lingue presenti nel sistema operativo fin dalla sua versione 2.1.
La scatola contiene anche una cartolina di registrazione, dello stesso formato del manuale e presente sempre nella doppia lingua inglese/tedesco; è comunque possibile registrarsi anche direttamente on-line, presso il sito web di Amiga. In fondo alla scatola, inserito in una protezione di cartone con lo scopo di mantenerlo fermo e protetto dagli urti, vi è finalmente il CD-ROM del sistema operativo; la copertina riprende il frontale della scatola, mentre il retro offre un breve riassunto delle caratteristiche contenute, oltre ai requisiti di sistema e agli indirizzi istituzionali. Il CD-ROM, serigrafato con il disegno di una boing ball, è di ottima manifattura, e contiene circa 90 Mb di dati.

La confezione di AmigaOS 3.5.Requisiti di sistema
Il manuale dichiara che per gli ultimi modelli di Amiga (A1200, A3000 e A4000) è solamente necessario avere 4 Mb di Fast RAM oltre la dotazione base di queste macchine; per modelli precedenti, è invece richiesto un processore 68020, 1 Mb di memoria Chip e almeno 4 Mb di memoria Fast, oltre al Kickstart 3.1 presente nelle ROM del computer. Si chiarisce inoltre che l'installazione del sistema operativo 3.5 deve avvenire sopra la versione 3.1, ed è quindi necessario installare prima quest'ultima (comunque fornita su CD-ROM) prima di procedere all'aggiornamento.

Installazione
All'inserimento del CD-ROM, appaiono due icone, una riferita al CD-ROM stesso ed una all’"Emercency disk" di cui vedremo le caratteristiche più avanti. Il CD-ROM contiene, nella sua directory principale, tre cassetti (OS 3.1, OS 3.5 e Contributions), due file guida rispettivamente in inglese e tedesco, che presentano nuovamente le informazioni fornite in versione cartacea, ed un file di testo "Last Minute".
Il sistema operativo 3.1 distribuito su CD-ROM è ovviamente identico alla versione su dischetti di 6 anni fa, ed è stato inserito per coloro che posseggono versioni del sistema operativo precedenti o desiderano installare il nuovo OS 3.5 ex-novo.

Le opinioni dei beta tester
Il sistema operativo 3.5 offre un livello di stabilità ed un insieme di caratteristiche sicuramente dovuto ad una grande passione e capacità nello sviluppo, ma anche ad una notevole fase di beta testing, che ha visto coinvolti oltre 100 utenti. Tra questi, comuni utenti di Amiga così come "nomi noti" quali sviluppatori o distributori, vi è un gruppo di utenti italiani a cui abbiamo velocemente chiesto le impressioni dopo diversi mesi di beta testing.

Quali sono le vostre impressioni generali sul nuovo sistema operativo ?

Marco De Vitis risponde: "in generale una maggiore impressione di solidità e velocità di risposta; sarà anche una questione psicologica, ma sapere che questa versione è stata sviluppata ora e non 6 anni fa mi fa sentire molto più sicuro." Dello stesso parere sembra essere Gabriele Favrin, che alla domanda risponde: "Un buon aggiornamento che modernizza l'OS, rendendone decisamente più piacevole l'uso, e risolve diversi problemi."
"Malgrado non sia quella rivoluzione che tutti avremmo voluto vedere, secondo me il 3.5 vale la pena di comprarlo", esordisce invece Stefano Guidetti. L'assenza di alcune feature sembra comunque essere sentita anche dagli altri beta tester; Marco De Vitis infatti aggiunge "Purtroppo mancano alcune cose che tutti si aspettavano, ma in compenso ce ne sono altre inaspettate", a cui Gabriele Favrin fa eco: "Purtroppo, vuoi per la situazione burrascosa ed incerta nella quale è nato e conseguente mancanza di tempo e forse budget adeguato, non è stato fatto tutto ciò che si poteva, soprattutto relativamente alla compatibilità del nuovo scsi.device."

Qual è la cosa che vi è piaciuta di più ? Dateci un motivo per comprare il 3.5...

Marco De Vitis snocciola una lunga lista di caratteristiche che apprezza di questa nuova versione: "il controllo delle icone da tastiera, la possibilità di cambiare un'icona con il semplice drag&drop nella finestra informazioni, le nuove voci di menu (ordinamento delle icone per nome, adattamento della dimensione della finestra alle icone), ReAction, ..."
Anche Gabriele Favrin punta molto sul nuovo Workbench: "Non sono mai stato un fan di questa interfaccia, però da questa versione il WB è diventato realmente più veloce e comodo (grazie per esempio alla navigazione via tastiera). Ma il bello è ciò che non risulta visibile a prima vista, come la API (accessibile anche via ARexx!) che consente di fare di tutto: aprire directory, gestire le icone, associare tasti a programmi, gestire il toolmenu."

Si ringraziano le persone citate per la loro disponibilità.

I nuovi pannelli di preferenze ReAction e Workbench, e il rinnovato Pointer.Nel cassetto OS 3.5 troviamo invece la documentazione nei formati HTML e PDF (praticamente la trasposizione su CD-ROM dei vecchi manuali cartacei Install, Workbench, DOS, Arexx, HD), di cui riparleremo, assieme allo script di installer del nuovo sistema operativo. Lanciando quest'ultimo, notiamo subito il lavoro di aggiornamento compiuto: l'Installer ora apre uno schermo autonomo, abbellito da uno sfondo con gradiente colorato e da una finestra che visualizza un'immagine a tema con le selezioni dello script di installazione. Le installazioni possibili sono numerose, in quanto la procedura di aggiornamento al sistema operativo 3.5 è stata resa quanto più modulare possibile. E' infatti possibile procedere a scelta con le due fasi dell'installazione principale, con la successiva installazione del materiale Internet, del supporto PowerPC, del driver per CD-ROM o creare il disco di emergenza. Si è reso necessario suddividere in due parti l'installazione principale in quanto la prima si occupa di installare alcune nuove librerie (abilitate al boot) poi necessarie alla sezione seguente, che si occupa di installare invece il vero e proprio sistema operativo. Da notare l'intelligente procedura di installazione, che non cancella i file installati dell'utente (come i datatype o i programmi del cassetto WBStartup) ma li "nasconde" al nuovo sistema in un cassetto a parte, così che non creino possibili conflitti con il nuovo OS; tale scelta è sicuramente apprezzata, e permette poi di abilitare progressivamente i vecchi file senza correre il rischio di vedere il computer arrestarsi al boot o peggio bloccarsi durante il normale utilizzo da Workbench.

Alcuni pannelli di preferenze, con la nuova interfaccia e qualche lieve modifica.Al primo boot
Già al primo boot si notano le novità del nuovo sistema operativo: le icone infatti sono state create da Matt Chaput, autore del set "GlowIcons" diffuso qualche mese fa anche in Internet in una versione preliminare, poi perfezionata, ampliata e quindi divenuta ufficialmente simbolo di AmigaOS 3.5. Le icone sono molto colorate, e hanno la caratteristica di "illuminarsi" quando selezionate; il formato inoltre è adatto alla visualizzazione su schermi anche ad elevate risoluzioni, mostrando quindi già da questa scelta un'attenzione all'evoluzione di Amiga (grazie alla nascita di schede grafiche e schede acceleratrici) nel corso di questi anni.
Le icone sfruttano un nuovo sistema di visualizzazione, a palette variabile, inserito nella nuova icon.library; tale sistema, peraltro molto simile a NewIcon, è addirittura compatibile con quest'ultimo, permettendo quindi di eliminare dalla startup-sequence il suddetto patch, non pregiudicando la visualizzazione delle icone in tale formato. Inoltre, un nuovo pannello di preferenze (su cui torneremo successivamente nel corso della recensione), dal generico nome "Workbench", riprende le impostazioni possibili con il software NewIcon, rendendo la visualizzazione delle icone completamente configurabile.
La prima fase dell'installazione, con il nuovo Installer.Aprendo la finestra del disco di sistema, si nota subito un'ulteriore novità: le finestre dei dischi presentano ora una barra laterale, posta a sinistra, con la funzione di indicare lo spazio occupato su disco. La barra, a differenza di quelle disponibili con alcuni patch già da tempo presenti nell'ambito del software freeware/shareware (MCP, Scalos), è addirittura dotata di tacche che suddividono la barra stessa, rendendo più agevole una corretta valutazione dello spazio libero ed occupato.
Provando a compiere alcune classiche azioni sulle icone (spostamento e copia), si nota innanzitutto l'implementazione del "dragging" trasparente, cioè il trascinamento delle icone che ora lega al puntatore del mouse una copia "trasparente" dell'icona selezionata, rendendo quindi tale movimento molto coreografico; tale funzione ha anche una sua utilità, in quanto mostra visivamente all'utente le zone del desktop su cui il trascinamento porta al compimento di un'azione.
Impressioni di un beta tester di B. Innocenti
Erano passati davvero tanti anni dall'ultimo aggiornamento di AmigaOS e oramai nessuno sperava piu' in ulteriori sviluppi del sistema operativo. Siamo andati avanti lo stesso, a forza di patch e commodities, fino a raggiungere un caos insostenibile: ogni utente decideva quali librerie e quali programmi aggiungere al proprio sistema, con una differenziazione spaventosa tra un'Amiga e l'altro.

L'OS 3.5 ha finalmente spazzato via una buona parte di questo orrore, riportando Amiga sui binari della stabilita' appena in tempo. Per fare questo, si sono dovute prendere delle decisioni tecniche che, sono certo, non tutti condivideranno. Ma la mancanza di standard comuni sarebbe stata piu' dannosa che mai.

Come beta tester, ho avuto l'impressione che tutti gli sviluppatori coinvolti nella progettazione dell'OS 3.5 ce l'abbiano messa tutta per creare un prodotto di qualita'. Nonostante i limiti imposti dal divieto di aggiornare il Kickstart, sono state introdotte numerose innovazioni e, sopratutto, sono state integrate nel sistema molte delle estensioni che nel corso degli anni si erano fatte strada da sole nel Workbench di tutti gli utenti. Senza contare che, forse per la prima volta da quando esiste Amiga, un prodotto esce sul mercato dopo essere stato sottoposto ad un programma di beta testing su larga scala. Certo, questo non implica la totale assenza di bug, ma di sicuro e' una garanzia di qualita'.

Questo lavoro di consolidamento rappresenta forse la piu' importante caratteristica dell'OS 3.5 e non deve essere sottovalutato: d'ora in avanti i programmatori non dovranno piu' perdere il loro tempo cercando di riscrivere quelle parti del sistema operativo che non reggevano il passo con i tempi. Le applicazioni potranno ora essere scritte partendo da una base comune piu' solida.

Cosa ci riserva il futuro? A parer mio, ora che la nuova squadra di sviluppatori Amiga e' al completo ed ha fatto il suo primo debutto con l'OS 3.5, la strada e' spianata verso progetti ben piu' ambiziosi. Ci auguriamo che tra questi vi sia la migrazione su altre CPU come il PowerPC e l'integrazione di sistemi RTG/RTA.

Nel momento in cui interviene poi un processo di copia (da un volume all'altro), appare al centro dello schermo una finestra che specifica questa copia di file, con una barra progressiva che ne indica l'avanzamento e il file attualmente in copia; tale finestra viene anche utilizzata per verificare l'avanzamento del processo di cancellazione dei file.
Vista la notevole cura posta in questi piccoli (ma piacevoli e sicuramente apprezzati) particolari, incuriositi visitiamo i menu dedicati alla gestione delle icone, scoprendo ulteriori novità: è ora infatti possibile riordinare le icone in differenti modi, basandosi non solo sull'ordine alfabetico dei loro nomi, ma anche in base alla loro data, dimensione e tipo. Si nota inoltre una grande attenzione per coloro che utilizzano spesso le combinazioni abbreviate da tastiera: quasi tutte le voci di menu sono ora dotate dell'equivalente combinazione da tastiera. Spingendoci oltre, scopriamo addirittura che è possibile muoversi tra le icone direttamente attraverso la tastiera stessa, utilizzando i tasti cursore o il tasto TAB per selezionare le icone, ed una combinazione di tasti per aprire i cassetti o lanciare i programmi.
Guardando ancora al Workbench, una menzione va anche alla nuova finestra delle informazioni, resa più flessibile e utile in questa versione: è infatti possibile addirittura cambiare icona direttamente trascinandone una nuova nel riquadro delle informazioni! Tale finestra è inoltre sensibile al contesto nel quale si trova il programma di cui si richiedono informazioni: nel caso infatti il programma si trovi all'interno del cassetto WBStartup, la finestra si arricchisce di alcuni parametri propri dei programmi lanciati al boot (ad esempio, la priorità di lancio, o la necessità di attendere o meno il termine dell'esecuzione del programma). Inoltre, nel caso l'icona selezionata sia invece un cassetto, è possibile ottenere l'occupazione di spazio totale (comprensiva quindi di tutti i contenuti del cassetto) semplicemente cliccando nel campo "dimensione".

HDToolBox nella sua nuova veste grafica.La nuova interfaccia
Uno degli aspetti estetici che gli utenti Amiga hanno cercato di modificare di più nel corso degli anni è sicuramente quello dell'interfaccia grafica; la nascita di librerie esterne come MUI, ReqTools o la stessa ClassAct ne è un segno evidente. Finalmente tale richiesta è stata colta dai programmatori di AmigaOS 3.5, che hanno incorporato nel sistema operativo un nuovo sistema grafico. Non si tratta effettivamente di una novità, quanto di un piacevole ritorno: il sistema battezzato ReAction vede infatti le sue origini in ClassAct, libreria già conosciuta dagli utenti Amiga in passato, che però non ebbe molta fortuna. ReAction offre quindi un sistema per scrivere interfacce grafiche configurabili direttamente dall'utente tramite un programma di preferenze (come vedremo in seguito), per dare così un nuovo e più moderno look. Sia però chiaro, questo sistema non si sostituisce al classico sistema grafico di Amiga, e quindi i programmi non appositamente scritti per questo sistema continueranno a presentarsi con la loro normale interfaccia.
Tutti i programmi inclusi in AmigaOS 3.5, siano essi i pannelli di preferenze o i tool quali HDToolBox, Format e DiskCopy, offrono questa nuova interfaccia, permettendo quindi di avere finestre ridimensionabili ed un look più piacevole. Ulteriore aggiunta propria della GUI è un gadget (posto nella barra superiore, accanto ai gadget per il ridimensionamento e l'avanzamento delle finestre) con la funzione di "iconificare" l'applicazione in uso, chiudendo quindi la sua finestra e visualizzando invece sul desktop l'icona del programma stesso, che se selezionata apre nuovamente l'interfaccia.

CacheCDFS: il pannello di preferenze e il player di CD audio.Le preferenze
Passando ai programmi di preferenze, ottimamente rappresentati dalle nuove icone, notiamo subito le novità della versione 3.5, caratterizzate dalla presenza dei pannelli "Workbench", "CacheCDFS" (filesystem per CD-ROM) e "ReAction".
Il primo dei tre permette, come anticipato più sopra, una completa gestione del nuovo formato di icone, impostando la qualità di rendering e la presenza (o meno) del bordo tridimensionale delle icone, come permetteva già di fare il sistema NewIcon. Accanto a queste impostazioni qualitative, è possibile disabilitare tramite appositi gadget la visualizzazione delle icone stesse o solamente di quelle NewIcon. Da questo pannello è inoltre possibile selezionare la dimensione dello stack da utilizzare al doppio click su file non dotati di icona, oltre a poter nascondere dal Workbench i volumi selezionati in una lista presente nel pannello stesso (opzione utile per nascondere eventuali dischi con versioni precedenti del sistema operativo); la "sparizione" dei volumi è però solo legata alla visualizzazione sul desktop, in quanto il volume rimane effettivamente disponibile e consultabile da shell o tramite altre interfacce (per esempio, Dir Opus).
Il pannello CacheCDFS è praticamente la versione rimodernata del pannello di preferenze dell'omonimo filesystem per CD-ROM, ora adottato come standard del sistema operativo. Tra le sue opzioni, la possibilità di impostare diversi parametri di compatibilità per il lettore CD (molti di questi vengono automaticamente impostati all'installazione del filesystem e non necessitano di ulteriori cambiamenti), ed una completa ed accurata gestione dei nomi di file (con la possibilità di abilitare o meno lo standard RockRidge e gestire i dischi in formato Mac HFS di Apple). L'ultimo nuovo pannello è ReAction, e permette le impostazioni della nuova interfaccia grafica erede di ClassAct. Le impostazioni permettono di selezionare il tipo di refresh delle finestre, lo stile dei pulsanti e delle "etichette" dei riquadri, i font, i colori e l'eventuale sfondo delle finestre.
Gli altri pannelli di preferenze hanno subìto comunque un notevole restyling grafico, che accanto alla nuova interfaccia ha portato qualche tocco di colore ed alcune novità. Il pannello che risente maggiormente di questo ritocco estetico è sicuramente Locale, che ora presenta colorate bandiere accanto all'identificazione della nazione dell'utente ed una mappa del mondo addirittura colorata. Stesso trattamento per il pannello Input, che offre le bandiere nazionali all'interno della scelta della mappatura della tastiera, oltre a presentare nuovi slider per l'impostazione degli intervalli di doppio click e ripetizione dei tasti. Il pannello Font offre ora un'anteprima delle modifiche ai caratteri, visualizzando una finestra del Workbench, un'icona ed una Shell per rappresentare tutte le modifiche possibili da questo pannello.
Pointer vede ora l'introduzione di semplici tool di disegno per personalizzare il proprio puntatore, simili tra l'altro a quelli inseriti all'interno di WBPattern; quest'ultimo finalmente offre la possibilità di regolare la qualità di rendering dei pattern utilizzati. Buone novità anche nel pannello Printer, ora più ordinato e suddiviso in tabulatori; tale finestra ora permette anche di selezionare la porta della stampante in uso (non limitandosi al parallel.device), oltre ad offrire un nuovo driver di stampa su file e numerosi driver per stampanti HP. Il panello Printer inoltre incorpora già anche le funzioni del pannello PrinterGfx, il cui eseguibile è stato mantenuto e rimanda al pannello Printer stesso.

Una copia di file (con requester di progressione) da una partizione al disco RAM.I tool
Accanto alla classica dotazione di software del sistema operativo Amiga (calcolatrice, tool per la formattazione e la copia di volumi, visualizzatore Multiview) fanno il loro ingresso alcuni nuovi tool, posti proprio nell'omonimo cassetto; EditPad riprende il vetusto NotePad (programma del Workbench 1.x poi scomparso con le versioni successive del sistema operativo) presentandosi come un veloce editor di testo. Il programma si presta bene al suo dovere, senza ovviamente troppe pretese. Mounter è invece un tool per rendere visibili su desktop volumi non montati all'avvio, tipicamente dischi removibili; con tale tool infatti si compie una scansione del device selezionato, così da rendere visibili al sistema eventuali periferiche non presenti al boot, potendone montare o rimuovere selettivamente partizioni. Piacevole ritorno anche per IconEdit, editor di icone che i veterani Amiga del Kickstart/Workbench 1.x ricorderanno: tale programma serve per disegnare o modificare icone, offrendo una serie di semplici tool di disegno e pregevoli funzioni quali la possibilità di creare automaticamente l'effetto di "fluorescenza" proprio del nuovo set di icone scelto per il sistema operativo. L'editor offre buone funzioni per la gestione delle icone, permettendo di variarne il tipo (tool, progetto, cassetto e così via), caricare immagini esterne, ed addirittura variare l'ingrandimento dell'icona all'interno del riquadro di lavoro, permettendo un comodo lavoro di personalizzazione o creazione di nuove icone.

Alcune finestre con il nuovo stile di interfaccia grafica di ReActionInstalliamo Internet, il supporto PowerPC ...
Dopo aver visitato velocemente le novità del Workbench, lanciamo nuovamente l'installer di AmigaOS 3.5 da CD-ROM per procedere all'analisi delle rimanenti sezioni; la procedura relativa ad Internet ci chiede se desideriamo installare lo stack TCP/IP Miami (il file "Last Minute" nella root del CD-ROM ci ricorda però che per motivi di tempo la versione inclusa è praticamente quella dimostrativa, mentre sarà rilasciata tramite aggiornamento una versione appositamente creata per la distribuzione con il sistema operativo, o almeno questo è quello che promette il file di testo citato), il browser Internet AWeb 3.3 (inserito su CD-ROM in versione "SE") e il programma di posta elettronica AmigaMail. Il software viene installato in un cassetto "Internet" all'interno della partizione di sistema, e necessita di un'ulteriore installazione pacchetto per pacchetto. Miami, come detto, è presente in versione dimostrativa, quindi già ampiamente conosciuta dall'utenza che naviga su Internet con il proprio Amiga; la versione presente ha la limitazione di consentire una sola ora di connessione consecutiva, oltre la quale sconnette automaticamente la linea. AWeb 3.3SE è invece la nuova versione - seppur limitata per questa distribuzione - del noto browser Internet, il cui pregio è quello di utilizzare direttamente le nuove classi ReAction di AmigaOS 3.5, fornendo così un'interfaccia completamente omologata al nuovo sistema operativo; per maggiori dettagli su tale browser si rimanda comunque all'articolo presente su questo stesso numero, in cui è presente anche un box con le limitazioni della versione citata.
AmigaMail è infine un nuovo programma per la gestione della posta elettronica, basato ovviamente su interfaccia ReAction; le sue funzioni non sono certamente elaborate quali quelle di altri mailer (MicroDot II o YAM 2), ma sono sicuramente adatte per chi non ha mai navigato in Internet e vuole quindi verificare che è possibile entrare nella "rete delle reti" anche con il proprio Amiga, complici magari i numerosi abbonamenti gratuiti che si stanno ora diffondendo anche in Italia.
Passando invece alla procedura di installazione del supporto per le schede PowerPC, notiamo come il sistema WarpOS, sviluppato da Haage & Partner, ha raggiunto ormai la definizione di standard; procedendo infatti all'installazione di tale sezione, è possibile selezionare il proprio tipo di scheda, e assistere all'installazione delle librerie WarpOS sul proprio sistema. E' bene chiarirlo, non ci sono parti di codice del sistema operativo che ancora sfruttino tali librerie, quindi l'installazione di questa sezione è necessaria solo per utilizzare software di terze parti sviluppato per PPC; l'augurio è che ovviamente tale imposizione a standard renda più facile la decisione dei programmatori a sviluppare anche per processore PowerPC.

AmigaMail, il nuovo semplice programma per la posta elettronica.... e il disco d'emergenza
Proprio così, ora anche AmigaOS 3.5 offre la possibilità di creare un disco contenente alcune impostazioni "vitali" per poter riavviare il computer ottenendo comunque un ambiente di lavoro non limitato. La procedura presente sempre nello stesso, comune script di Installer di AmigaOS 3.5 prevede la creazione di un floppy disk contenente i driver e le impostazioni del lettore CD-ROM così come della scheda video. In questo modo, riavviando il sistema da tale dischetto ed inserendo nel lettore CD-ROM il disco di AmigaOS 3.5, sarà possibile utilizzare le impostazioni della propria scheda grafica, ritrovandosi in un confortevole ambiente (con l'ultima versione del sistema operativo) su cui operare per il ripristino del disco di sistema.

Oltre al Workbench
Finora l'analisi del nuovo sistema operativo ha riguardato solamente l'aspetto estetico o le caratteristiche visibili utilizzando il Workbench; ma AmigaOS 3.5 propone anche numerose novità "all'interno", cioè in quelle parti non direttamente visibili ed apprezzabili dall'utente, ma importanti per il funzionamento del sistema operativo.
Una novità non evidente ma sicuramente apprezzata è il lavoro svolto da Heinz Wrobel, che si è occupato di aggiornare lo scsi.device e il FastFileSystem per eliminare il limite di 4 Gb come dimensione massima di un hard disk.
Parlando dei pannelli di preferenze, è stato evidenziato come la parte dedicata alla stampa abbia subìto una certa evoluzione: cuore di tale miglioramento è ovviamente il printer.device, ora in grado di supportare la stampa a 24 bit. Accanto a tale device, anche il picture datatype, responsabile della visualizzazione delle immagini tramite Multiview e datatype, supporta i 24 bit di colore, rendendo finalmente possibile utilizzare Multiview anche su schede grafiche senza la necessità di ricorrere a librerie e datatype di terze parti.
La modifica forse più importante ma meno evidente ad una prima esplorazione del Workbench e delle sue librerie è sicuramente la porta Arexx del Workbench stesso. Certamente si tratta di un'innovazione importante, che permette di interagire con il desktop tramite il potente linguaggio di scripting, potendo agire direttamente su finestre, icone e menu. Su CD-ROM sono forniti, in un cassetto posto nei contributi esterni, diversi script con lo scopo di evidenziare le potenzialità di tale porta: si pensi solo alla possibilità di aggiungere senza più patch esterne i propri programmi al menu Tool, o ancora di manipolare le finestre (aprirle o chiuderle, o compiere operazioni selettive) addirittura con la pressione di un semplice tasto.

Programmare AmigaOS 3.5 di B. Innocenti
Se l'OS 3.5 costituisce un aggiornamento appetibile per qualsiasi utente Amiga, lo è ancor di più per uno sviluppatore. Infatti in questa nuova versione ciò che "non si vede" vale ben più di ciò che si vede: oltre ad apportare innumerevoli migliorie a quasi tutti i componenti del Workbench, la squadra dell'OS 3.5 si è preoccupata anche di aggiungere un vasto assortimento di nuove funzionalità a supporto delle applicazioni.

Nel CD-ROM
Nel CD allegato a questo numero della rivista troverete le note ufficiali per gli sviluppatori che riassumono le nuove caratteristiche dell'OS 3.5. Tra gli argomenti trattati, troverete delle informazioni sulla compatibilità con applicazioni e librerie di terze parti nonché alcuni utili consigli per aggiornare le vostre applicazioni. Si tratta di un'anteprima esclusiva per Amiga Life della documentazione che farà parte dell'Amiga Developer CD, di prossima uscita. Per ovvie ragioni di spazio, non ci è possibile pubblicare sulla rivista l'intero testo tradotto in italiano.
In questo numero ci limiteremo ad una rapida panoramica sulle novità di rilievo, mentre, a partire dal prossimo numero, Amiga Life pubblicherà una serie di articoli per approfondire ciascun argomento.

Workbench
Olaf Barthel è senza dubbio uno tra i più produttivi sviluppatori che la comunità Amiga abbia mai avuto. Nel caso di AmigaOS 3.5, si può tranquillamente affermare che da solo egli ha rappresentato metà della forza lavoro a disposizione del progetto. Tra i lavori eseguiti da Olaf, il Workbench è senza dubbio quello che ha richiesto l'impegno maggiore. Basti pensare che il documento che elenca i cambiamenti apportati a partire dalla workbench.library V40 occupa ben 56 kilobytes.
Per cominciare, il nuovo Workbench utilizza il formato di icone a colori gestito della icon.library V44, della quale ci occuperemo più avanti, oltre a garantire la compatibilità con le "vecchie" icone NewIcon. L'altra grande novità è la presenza di una potente porta ARexx dotata di 23 comandi, per la felicità degli sviluppatori e degli utenti più smaliziati.
È stata inoltre migliorata l'API in modo da permettere una maggiore interazione con le applicazioni e le commodities. Tre nuove funzioni presenti nella workbench.library permettono rispettivamente di aprire, chiudere e rendere visibili le finestre del Workbench. Non solo: è finalmente possibile far lanciare al Workbench dei programmi come se si clickasse due volte sulla loro icona, senza dover ricorrere a librerie esterne come la wbstart.library o il WBStart-Handler che "simulano" la partenza da Workbench in modo più o meno compatibile. Grazie a WorkbenchControl(), è ora possibile scrivere delle commodity "pulite" che permettono di configurare o estendere il Workbench senza bisogno di creare "patch" al sistema operativo.
Le Drop Zones sono invece un'utile estensione al meccanismo di drag & drop delle icone, e permettono di specificare per ogni AppWindow una o più aree sensibili al rilascio delle icone. Questa caratteristica permette sia alle applicazioni che al Worbench di reagire con un "feedback" visivo nel momento in cui un'icona viene spostata su una Drop Zone. Inoltre, sfruttata opportunamente, questa caratteristica consente di realizzare delle "toolbar", dei menu o delle listview in cui si possono inserire icone usando il drag & drop.
Un'altra gradita novità riguarda invece le AppIcon, che possono ora reagire ai comandi presenti nel menu del Workbench (Copia, Rinomina, Informazioni, etc.) come le normali icone. Il programma che ha creato l'icona riceve un nuovo tipo di AppMessage dal Workbench per il quale deve eseguire un'azione appropriata per la AppIcon in questione.

Icon Library
La novità più appariscente nella icon.library è il nuovo sistema di icone a colori ("palette mapped icons"). Per mantenere la compatibilità verso il basso, il formato dei file .info è stato esteso in modo da contenere sia le immagini vecchio stile, sia quelle di nuovo tipo.
Due nuove funzioni, GetIconTagList() e PutIconTagList() consentono di caricare e salvare icone con palette indipendente. Entrambe prevedono il passaggio dei parametri tramite taglist per una maggiore flessibilità ed estendibilità. Le vecchie funzioni GetDiskObject() e GetDiskObjectNew() sono state mantenute e ritornano icone in formato compatibile, prive cioè delle nuove immagini.
Le nuove icone vengono rimappate automaticamente alla palette dello schermo in cui devono essere visualizzate (non necessariamente il Workbench). Questa funzione viene svolta automaticamente da GetIconTagList(), ma può essere controllata manualmente usando la nuova funzione LayoutIcon(). Le applicazioni che mostrano icone nella propria GUI possono ora avvalersi della funzione DrawIconState() anziché ricorrere a delle routine "fatte in casa". Se in futuro il formato delle icone dovesse essere esteso ulteriormente, l'uso di DrawIconState() permetterà alle applicazioni di disegnare le icone in modo sempre corretto.
La funzione IconControlA() permette di cambiare numerose impostazioni che riguardano le icone. È pensata soprattutto per le commodities che permettono di modificare il look delle icone o di associare delle icone di default ai file che ne sono sprovvisti.
Si potrebbe pensare che il nuovo sistema di icone dell'OS 3.5 altro non sia che un'imitazione dello standard de-facto creato da NewIcon. Tuttavia, la scelta di adottare un sistema differente è giustificata dalla volontà di integrare nel sistema le icone "palette mapped" sia per quanto riguarda il formato (le NewIcon memorizzavano le immagini all'interno dei tooltypes), sia dal punto di vista delle API.

Picture datatype
Finalmente è stato integrato nel sistema il supporto per immagini truecolor. Il picture.datatype V40 distribuito con AmigaOS 3.1 aveva numerose deficienze che lo rendevano inadeguato ai sistemi RTG che vennero sviluppati pressappoco nello stesso periodo. Per questo motivo non ci è voluto molto perché apparissero delle versioni sostitutive fornite da CyberGraphX e Picasso 96. Riproporre un picture.datatype obsoleto in AmigaOS 3.5 non avrebbe avuto senso e perciò Olaf Barthel ha riveduto e corretto la versione originariamente distribuita con Picasso 96 rendendola indipendente dal sistema RTG utilizzato, migliorandone le prestazioni e aggiungendo alcune nuove caratteristiche.
Il nuovo picture.datatype è in grado di convertire bitmap da qualsiasi formato al formato dello schermo su cui si vuole visualizzare il datatype. Sono supportati perfino l'HAM e l'EHB. È inoltre possibile scegliere tra due algoritmi di dithering e selezionare i singoli fotogrammi contenuti nei formati che permettono di memorizzare immagini multiple (come il GIF animato).

Installer
Anche il buon vecchio Installer è stato portato al passo coi tempi.
La prima cosa che salta agli occhi quando si installa per la prima volta AmigaOS 3.5 è che l'Installer si apre su uno schermo a parte, con un gradevole effetto di fading sullo sfondo e alcune immagini che accompagnano l'installazione. Queste nuove caratteristiche fanno parte delle estensioni "multimediali" presenti nel nuovo Installer. Prima di storcere il naso e dire che queste cose vi ricordano ben altri sistemi operativi, tenete presente che il supporto per immagini e suoni avviene grazie ai datatype e quindi non appesantisce più di tanto tale programma.
Ultima ma non meno importante, la funzione di "backtracing", che finalmente permette all'utente di tornare indietro nel caso abbia commesso un errore. Questa caratteristica richiede un minimo di collaborazione da parte dello script di installazione, ma evita all'utente la frustrazione di dover annullare l'installazione e ricominciare dall'inizio.
L'Installer possiede ora dei comandi che permettono di interagire con il Workbench per lanciare applicazioni e aprire, chiudere o rendere visibili i cassetti.

SetPatch
Il nuovo SetPatch è frutto del lavoro di Heinz Wrobel, un altro nome di rilievo tra gli sviluppatori Amiga. Egli è inoltre l'autore del nuovo FastFileSystem e dello scsi.device, che vengono infatti caricati automaticamente da SetPatch. L'altra importante funzione di SetPatch è di rimuovere le versioni residenti in ROM della icon.library e della workbench.library, in modo che vengano caricate le versioni aggiornate presenti su disco.

GUI
La novità più importante dal punto di vista degli sviluppatori resta comunque la nuova GUI ReAction, che trae le sue radici dal precedente ClassAct. La mia prima impressione su ReAction è stata piuttosto negativa: a prima vista sembra trattarsi di un ennesimo toolkit per la GUI senza grandi pretese. Ma un rapido esame degli AutoDocs rivela che il design è tutt'altro che banale. Le classi sono ben integrate tra loro ed è piuttosto facile estenderle o crearne di nuove. Il motore di layout è versatile ed efficiente, e gli oggetti possono interagire tra loro utilizzando i messaggi boopsi.
Tra breve sarà disponibile ReActor, un editor di GUI che automatizzerà la parte più tediosa e ripetitiva della creazione dell'interfaccia utente. Non si tratta di un generatore di codice, quindi non pone limiti all'impostazione del programma o ai linguaggi supportati. A detta dell'autore Jochen Becher, ReActor sarà un prodotto molto versatile piuttosto che di facile impiego: per usarlo è necessaria una conoscenza non superficiale delle classi boopsi che si utilizzano.

Per questo mese è tutto. Augurandoci che il Native Developer Kit ed il Developer CD siano rilasciati al più presto, attendiamo con impazienza che i programmatori acquistino padronanza con le novità introdotte in AmigaOS 3.5 per sviluppare applicazioni che le sfruttino.

Compatibilità e documentazione
Una breve nota va sicuramente alla compatibilità delle applicazioni con AmigaOS 3.5. Anche se il presente articolo si occupa infatti di recensire la versione definitiva di AmigaOS, contrariamente a quanto praticato da altre riviste, è stato possibile provare tale versione anche durante il betatesting, avendo così modo di verificarne eventuali incompatibilità con il generico software comunemente utilizzato dall'utenza Amiga. Personalmente non sono stati incontrati conflitti o malfunzionamenti dovuti al nuovo sistema operativo, e tutto il software finora utilizzato non ha mostrato alcun problema.
Il piacevole ritorno dei tool IconEdit e Mounter.Infine, per sviscerare a fondo le novità del sistema operativo o per uno sguardo alle novità, è possibile consultare tramite browser Internet (Aweb è presente anche per questo) i manuali in formato HTML: è possibile infatti accedere tramite un indice ai cinque "libri", forniti in passato in versione cartacea agli acquirenti del computer o degli aggiornamenti del sistema operativo, scorrendone gli argomenti nell'indice per capitoli o in quello analitico, o accedendo direttamente alla vera e propria documentazione. Le critiche da muovere riguardano la scelta di mantenere il testo dei libri in un unico file HTML, che per i volumi più corposi raggiunge anche il Mb di dimensione, con conseguente attesa di caricamento e difficoltà di gestione, e l'assenza di un tutorial o di un testo che spieghi brevemente le novità introdotte nell'aggiornamento. Inoltre, grave anche il fatto che la documentazione su CD-ROM, così come quella cartacea, sia presente solo in inglese e tedesco.
Alcuni dei tool forniti nei contributi esterni.Un veloce accenno anche alla dotazione di software fornita nel CD-ROM di AmigaOS 3.5: il cassetto Contributions è infatti ricco di software appositamente scritto per tale sistema (una serie di utility per il Workbench, ad esempio, o una nutrita schiera di programmi per convertire le icone nel nuovo formato), librerie e dimostrativi per il supporto PowerPC (i driver 3D o il kit di sviluppo di WarpOS) e software di terze parti sicuramente utile a chi desideri installare ex-novo il proprio sistema operativo (sono fornite le più recenti versioni di Picasso 96 e CyberGraphX 3, quest'ultima in una versione addirittura appositamente ricompilata per AmigaOS 3.5).

Conclusioni
Nonostante questo corposo articolo, le novità del sistema operativo 3.5 sono ancora numerose, e riserveranno piacevoli sorprese anche ai programmatori. Amiga Life intende infatti aprire un ciclo di articoli dedicati al nuovo OS, con la funzione di renderne evidenti le novità e invitare i programmatori a sfruttarne le caratteristiche, così da creare nuove applicazioni o aggiornare quelle esistenti alle nuove possibilità offerte. L'aggiornamento del sistema operativo è quindi un passo sicuramente raccomandato a tutti. Un'ultima nota va alla campagna contro la pirateria iniziata da Haage & Partner, e citata anche all'interno della documentazione in formato elettronico del sistema operativo: se si desidera realmente continuare ad utilizzare Amiga, è sicuramente necessario supportare sforzi come questo, e quindi premiare gli sviluppatori e le software house che hanno mantenuto la fiducia in Amiga non solo acquistando una copia originale del sistema operativo, ma anche invitando chi vorrebbe usare la nostra copia ad acquistarne una nuova.

Luca Danelon

Configurazione usata per la prova

Amiga 4000
CPU: 68060 a 50 MHz e PPC 604e a 150 MHz
RAM: 32 Mb Fast, 2 Mb Chip
ROM 3.1
Altro: Scheda grafica CyberVision con CyberGraphics 3

Scheda prodotto:

Autore: Amiga - Haage & Partner
WWW: www.amiga.com/amigaos35/
Disponibile in Italia presso tutti i distributori Amiga
Prezzo:
99.000 lire


Tratto da Amiga Life n.105 - (C) Pluricom - Ringraziamo l'editore per aver concesso la pubblicazione su AmiWorld.
Per maggiori informazioni su AmigaLife: http://www.pluricom.it/amigalife
AmigaLife
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