Editoriale

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Crisi di identità

Il problema focale dell'attuale scenario amighista è la completa dissoluzione di un univoco modo di guardare ad Amiga. Per alcuni, Amiga è semplicemente semplicità, uno slogan che non sfigurerebbe in una campagna pubblicitaria; per altri è la filosofia dell'estremo rifiuto, di chi preferisce vivere ai margini dell'informatica piuttosto che comprare la monnezza che dal mondo è considerata come la più grande innovazione dopo l'MS-Dos... Per altri ancora, Amiga è una risposta ad una progressiva spersonalizzazione degli informatici che, ai pioneristici tempi dei cantinari, erano visti come squilibrati ed eccentrici soggetti, mentre ora sono considerati un portafoglio imobottito tutto da spolpare...
Modem dei Darkage predica l'autorealizzazione della propria felicità a dispetto di ogni motivo di performance, e per questo ha scelto Amiga. Battilana invece rievoca i tempi in cui Amiga significava innovazione, voglia di cambiare il mondo e crescere informaticamente, e per questo ha reso Amiga eterna con il suo Amiga Forever...
Persino all'interno di AmiWorld sono molteplici i modi di inquadrare Amiga...

Ci si sarebbe da chiedersi perché il Petty si stia facendo tutti questi problemi, piuttosto che autoglorificarsi nella solita maniera.
Il problema è che... mentre noi siamo qui a crearci una nostra visione di Amiga, Amiga non c'è più. Un computer (o, se volete, una filosofia) che da quindici anni è su questa terra, non può avere solo 300.000 adepti... Specialmente in confronto al BeOs, l'erede spirituale, che in pochissimo tempo già ha un milioncino buono buono di sostenitori...
Si dice pochi ma buoni, ok. Ma chi crede che Amiga sia un modo di migliorare il mondo e agita i pugni contro Zio Bill, deve riconoscere che la battaglia infuria altrove, impugnata da altra gente... Si ingrossano le file di programmatori e utenti Linux, di sostenitori della libertà di scelta, della libertà nel software (la libertà di adattarlo alle proprie esigenze, la libertà di modificarlo, la libertà di ridistribuirlo modificato)...
Per chi vede Amiga come una filosofia da difendere a spada tratta, beh, è venuto il momento di cacciare le palle scendendo in battaglia a fianco dei nostri cugini alternativisti, e partecipare alla nascita di una nuova rivista, con confronti e retroscena di ciò che è al di fuori del ghetto. E questa volta tocca proprio a voi, cari lettori, a noi rimboccarsi le maniche per permettere a questa idea di realizzarsi Oppure siamo Amighisti solo a parole?
Tutto questo, invece, non interessa a chi crede che Amiga sia semplicemente semplicità, ovvero un sistema ancora utilizzabile e conforme alle nostre necessità. Magari ben pompato, e con quei pochi ma produttivissimi programmi.

Per scelta di alcuni dei suoi migliori elementi (ma non del suo direttore, ovvero il qui presente tapino), in AmiWorld vi sarà spazio solo e sempre per Amiga.
A ciascuno il suo e qualunque cosa sia Amiga per noi: AMIGA RULEZ!!!

Paolo PettYnato

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